sapori

Alla ricerca delle erbe mangerecce. All'Hosteria di Villalba minicorso e cena finale

lunedì 30 maggio 2016
Alla ricerca delle erbe mangerecce. All'Hosteria di Villalba minicorso e cena finale

Dal prato al piatto passando per l’occhio, la mente e la mano. Questo il senso dell’attività naturalista-gastronomica che l’Hosteria di Villalba propone mercoledì 1 giugno, dalle ore 17.00. In programma un “minicorso” di riconoscimento delle erbe selvatiche mangerecce (realizzato in collaborazione con il Museo del Fiore di Acquapendente) e una cena delle erbe, alle 20.30, affinché la pratica e la teoria trovino perfezione nei piaceri del palato.

Numerose sono le specie vegetali selvatiche commestibili (e buonissime) presenti sul nostro territorio: Pimpinella, Melissa, Piantaggine, Tarassaco, Caccialepre, Crespigno, Cardo Mariano, Sarapollo, Barragine, Cicoria… un elenco che potrebbe continuare a lungo, occupando ben più di una pagina. Nei secoli passati fu tentata addirittura una scienza – chiamata Alimurgia o Fito-Alimurgia – “la quale studia le urgenti necessità alimentari, cioè si occupa cioè di ricercare quanto può essere utile nel caso di urgenza alimentare”. Con questa disciplina, inventata dal medico Ottaviano Targioni-Tozzetti, si voleva dare una risposta pratica al persistere di carestie che, dopo il 1760, stavano sferzando la Toscana. E le piante spontanee commestibili furono indicate come un rimedio.

Oggi, almeno alle nostre latitudini, la ricerca delle erbe mangerecce non ha più a che fare con l’urgenza della fame ma con la ricerca di gusti e piaceri gastronomici, secondo natura, sfiziosi e originali. E poiché tra le erbe selvatiche ce ne sono alcune spiacevoli e altre tossiche, è cosa utile (e divertente) apprendere qualche conoscenza di base per provvedere a una selezione consapevole. Un’esperta accompagnerà i partecipanti nei campi della zona mostrando i segni particolari delle erbe e ragionando sui tempi di fioritura, il periodo migliore e le tecniche di raccolta, la preparazione gastronomica più adatta. Al termine della lezione “open air”, attorno alle 20.30, la teoria e la pratica finiranno sui piatti di Adio, l’Oste diventato per l’occasione fito-alimurgico.

Questo il menù della cena:

ANTIPASTO: Fagioli della stoppia col sarapollo (timo serpino), insalata di farro con le erbe spontanee, frittata col tarlo, crostino con fave e finocchio;
PRIMO: Minestra di pane con con finocchio e ortica, Gnocchi al pesto di mentuccia;
SECONDO: Bujone con orecchie di lepre e cicoria;
DOLCE: Crema semifredda all'olio sella Selva e pacche secche;
Acqua, vino, caffè

25 euro inclusa visita guidata, appuntamento ore 17

Per informazioni e prenotazioni: Adio 392 1584805
https://www.facebook.com/groups/150880243370/?fref=ts

L’Hosteria di Villalba nasce da un’idea del Consorzio “Coeso” ed è parte di un più vasto progetto di recupero e riuso del patrimonio edilizio rurale della Regione Umbria, che comprende anche la Baita di Villalba e il casale Acquaviva di San Pietro Aqueortus (provvisto di cinque appartamenti). L’obiettivo sociale del progetto è invece la costruzione di percorsi d’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e la realizzazione di attività di sviluppo sostenibili, sia sotto il profilo ambientale sia economico, per dare opportunità e visibilità ad un’area di grande interesse naturalistico.