politica

"Teatro Mancinelli bene comune"

lunedì 18 novembre 2019
"Teatro Mancinelli bene comune"

Di seguito, in forma integrale, il promemoria e il nuovo appello del Comitato dei cittadini firmatari della petizione e della richiesta di Assemblea dei Soci TeMa per sabato 23 novembre:

Siamo un Comitato  di cittadine e cittadini orvietani che da più di un mese si è mobilitato spontaneamente a partire dalla preoccupazione per le sorti del Teatro Mancinelli, luogo straordinario di incontro, di cultura, di crescita umana che fin dalla sua nascita, alla fine dell’Ottocento, ha rappresentato una forte connotazione identitaria per l’intera città, con una continuità eccezionale nel tempo: infatti dal momento della riapertura negli anni Novanta, seguita a un lungo periodo di ristrutturazione, l’attività del teatro non ha mai subito interruzioni e periodi di chiusura.

In questo tempo, facendo seguito all’appello di chi chiedeva che fosse autorizzata la nuova stagione teatrale, a rischio per le vicende che vedevano dimissionario tutto il Consiglio di amministrazione della TeMa e lo stato di crisi aperto dalla nuova Amministrazione  Comunale, diversi cittadini a titolo personale o in aggregazione spontanea hanno dato luogo a azioni di stimolo, di ricerca di confronto e dialogo con i responsabili del governo della città, giungendo a due atti di particolare rilievo, testimonianza di partecipazione attiva e di assunzione di responsabilità:

1.     Il lancio della petizione su change.org Salviamo la stagione teatrale di Orvieto che  ha raggiunto in poche settimane la quota di 1504 firme: un risultato importante, espressione di tutte le persone   sensibili a questo tema, unite nell’intento  di vedere realmente avviata  l'attività teatrale del Mancinelli già programmata per il 2019/20 e in attesa di essere autorizzata dalla Giunta Comunale. Ribadiamo che salvare la stagione teatrale equivale a far sì che il teatro  rimanga aperto.

2.     Dopo aver pubblicato comunicati stampa nei quali si richiedeva di  essere ascoltati dal Sindaco Tardani, anche nella sua qualità di Assessore alla Cultura del Comune di Orvieto, preso atto della insistente richiesta da parte del Sindaco stesso affinchè fosse convocata l’Assemblea dei Soci della Tema, visto che né lo stesso Comune né il Consiglio dimissionario erano in grado di farlo, un nucleo di cittadini ha preso l’iniziativa senza precedenti di convocare l’Assemblea dei soci raccogliendo le firme necessarie, pari a 1/6 del totale dei soci in regola con la quota di iscrizione nel corrente anno (vedi articolo  8  dello Statuto dell’Associazione TeMa  “L’Assemblea è convocata dal Presidente dell’Associazione, in via ordinaria, almeno una volta all’anno; essa può inoltre essere convocata, in via straordinaria, dal Presidente, di propria iniziativa, oppure su richiesta di un sesto dei suoi componenti o dal Consiglio di Amministrazione.”).

Il quorum necessario è stato velocemente raggiunto, grazie alla sensibilità dei cittadini, nella giornata del 6 novembre con un totale di 77 firme, l’Assemblea è stata indetta per il 23 novembre, le lettere regolarmente spedite e pervenute ai soci. Riteniamo che questo sia stato un atto di responsabilità e di partecipazione democratica, in una vicenda in cui a colpi di comunicati stampa e prese di posizione si è evidenziata una grave crisi del Teatro e  della Associazione TeMa che lo gestisce; si è ritenuto di mettere all’ordine del giorno l’unico punto della presa d’atto delle dimissioni del  Consiglio di amministrazione e della conseguente nomina dei nuovi membri per il semplice fatto che fino ad oggi l’Assemblea dei soci, che ricordiamo essere sovrana, non aveva  ratificato le dimissioni né può esprimere pareri su una eventuale soluzione delle complessa situazione  dell’Associazione stessa senza aver preso atto della documentazione e delle ipotesi che riguardano il futuro del Teatro e che, come è stato sottolineato in uno dei più lucidi interventi sulla stampa  di questi giorni, comportano responsabilità giuridiche, pratiche e morali gravi.

3.     Mentre si svolgevano le suddette attività abbiamo ricevuto, sempre via stampa, la notizia della delibera della Giunta datata  proprio  6 novembre, una vera e propria doccia fredda: con   un atto che a noi appare unilaterale, perentorio e definitivo, che dà per scontata l’approvazione del Consiglio comunale, si parla di:

-       Scioglimento e messa in liquidazione nonché estinzione dell’Associazione TeMa

-        Non approvare la stagione teatrale 2019/20

-       Revocare il contratto di affidamento della concessione alla TeMa del Teatro Comunale (ottenuto dalla TeMa con la partecipazione a un bando pubblico fino al 2021) per di più con effetto immediato.

Se si voleva ottenere un effetto sorpresa e tagliare ogni possibilità di dialogo e confronto costruttivo si è ottenuto, tanto che a molti cittadini è sopraggiunto il dubbio che l’Assemblea tanto richiesta e ritenuta essenziale fosse considerata, proprio dal nostro interlocutore principale nonché socio benemerito della TeMa, un passaggio inutile.

 Vogliamo però essere fiduciosi che così non sarà, che ci siano ancora dei margini di costruzione di prospettive e che si voglia ancora ascoltare la voce e la volontà dei cittadini che di questo importante strumento vogliono avvalersi, anche ipotizzando un passaggio sicuramente necessario quale il superamento della situazione attuale dell’Associazione TeMa in una prospettiva che voglia risolvere i gravi disagi economici, legali, lavorativi (siamo da sempre solidali con i dipendenti che hanno perso e  stanno perdendo il lavoro conoscendo la loro professionalità e il loro attaccamento al Teatro), culturali e di immagine della nostra città, ma non possiamo certo concordare con un atteggiamento totalmente negativo che non indica prospettive e progetti per il futuro, se non vaghe possibilità.

Vogliamo ricordare che annullare una stagione teatrale e lasciare il teatro fisicamente  CHIUSO è un dato di fatto, riprendere poi in mano la gestione del Teatro  direttamente implica un percorso lungo e complicato e non elimina tutti i problemi economici che si dice essere la causa di questa crisi e che rimarranno. Vogliamo anche ricordare che il Teatro Mancinelli  non è un bene contendibile da nessuno, appartiene alla città e ai cittadini e al Comune come istituzione; le amministrazioni Comunali, espressione del voto dei cittadini,  ne sono i custodi e i responsabili per il tempo che dura il loro mandato.

Sarebbe auspicabile  in questa delicata fase  assumere atteggiamenti di ricerca di soluzioni ispirate alla riflessione, al dialogo e al rispetto di tutti coloro che nel tempo hanno lavorato e creduto in questa Istituzione culturale e soprattutto dei cittadini di Orvieto, del territorio circostante e della più vasta comunità internazionale, che andando a teatro, sostenendolo con i loro abbonamenti e le quote associative, con la presenza calda e affettuosa, ne hanno fatto un luogo che molti ci invidiano e ammirano. A situazioni complesse non sono date soluzioni facili, né tanto meno frettolose e qui si tratta del bene comune, non possiamo dimenticarlo.