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De Vincenzi: "Braganti dimentica la situazione drammatica del Pronto Soccorso"

lunedì 21 ottobre 2019
De Vincenzi: "Braganti dimentica la situazione drammatica del Pronto Soccorso"

"La risposta del commissario Braganti alle affermazioni rese dalle sigle sindacali e dal sindaco Tardani, non rassicurano affatto cittadini e personale medico/sanitario, dimenticando la situazione disastrosa del pronto soccorso dilaniato da una pericolosa carenza di personale.

La “lista della spesa” sciorinata dal commissario dell’ASL Umbria 2 Braganti, circa l’implementazione di personale e gli interventi strutturali in programma per il presidio ospedaliero di Orvieto, non convincono e, soprattutto, non rassicurano il personale medico e sanitario, oltre ai cittadini orvietani, su un imminente cambio di passo a livello organizzativo e operativo di uno degli ospedali cittadini a più alta densità di utenza della nostra regione.

Fra le “cose che si stanno facendo”, viene completamente dimenticato il pronto soccorso dell’ospedale che, ricordiamo, è classificato come struttura di “emergenza-urgenza” e raccoglie, per la sua posizione strategica, un potenziale carico di utenza sovra dimensionato rispetto alle reali possibilità strutturali e organizzative.

Ogni anno la struttura conta su circa 25.000 accessi, una media di 80 al giorno. Poiché l’ospedale è attualmente sprovvisto di una UTIC (unità di terapia intensiva cardiologica) emo-dinamica, dell’unità di neurologia e neurochirurgia, dal pronto soccorso vengono effettuati circa 300 trasferimenti per patologie “tempo-dipendenti”, ossia che necessitano di una rapida presa in carico, verso le strutture di Terni, Perugia e Foligno, con una sottrazione del medico del 118 per almeno 3 ore dal presidio orvietano.

Oltre alla carenza di strutture per il trattamento efficace delle emergenze-urgenze, vi è strettamente collegato il numero esiguo della pianta organica. Se per ospedali di eguale dimensione le piante organiche contano sulla presenza costante di 17 unità di intervento, fra cui 2 medici di pronto soccorso, di medici del 118 in turnazione nelle 24 ore, più un direttore dei Servizi Condivisi, ci troviamo al Santa Maria della Stella con un personale di 10 unità, peraltro non completamente dedicate al pronto soccorso.

Parliamo di 1 Direttore dei Servizi Condivisi, 4 Dirigenti Medici che svolgono attività ibrida di Pronto Soccorso e 118, 1  Dirigente Medico dipendente della Cardiologia che presta collaborazione per 5/6 turni notturni al mese, 1  Dirigente Medico vincitore di mobilità extra regionale che si trasferirà a dicembre di quest’anno presso l’ARES LAZIO, e 3  Medici Convenzionati EST 118 che per contratto intervengono solo per codici bianchi e verdi. Risulta evidente, oltre alla penuria di personale, come la poca linearità organizzativa metta a rischio medici e pazienti a causa di sovraccarico di lavoro all’interno di un ambiente già di per sé ad “alta tensione” che può indurre con facilità all’errore umano. Inoltre l’eccessiva domanda di produttività comporta delle difficoltà oggettive nella copertura dei turni, per cui basta un imprevisto o una malattia di un dirigente per generare delle falle nella continuità del servizio.

Risulta evidente, pertanto, che quanto afferma Braganti non può soddisfare coloro che ogni giorno, ad ogni ora, e per stipendi mensili poco oltre il salario di un lavoratore medio, devono con lucidità intervenire spesso in emergenza scegliendo in tempi rapidi cosa sia giusto fare nei confronti della vita e il benessere di centinaia di cittadini. Non lo meritano i professionisti, non lo meritano i cittadini. Ci auguriamo che il tema della riorganizzazione sanitaria della nostra regione dopo il 27 ottobre, possa ripartire da strutture come il Santa Maria della Stella, sempre più frontiera e campo base della nostra sanità pubblica".

Sergio De Vincenzi,
consigliere regionale Gruppo Misto - Umbria Next