politica

Chiusa la 1° e la 4° elementare. "Legge miope contribuisce alla morte dei piccoli Comuni"

giovedì 29 agosto 2019
Chiusa la 1° e la 4° elementare. "Legge miope contribuisce alla morte dei piccoli Comuni"

La dirigente dell’Istituto Comprensivo di Grotte di Castro, del quale fa parte anche il plesso scolastico di San Lorenzo Nuovo, ha comunicato ufficialmente che la richiesta di potenziamento dell’organico della Scuola Primaria di San Lorenzo Nuovo non è stata accolta dagli organi preposti e che pertanto, per l’anno scolastico 2019/2020 le classi 1° e 4° della Primaria non potranno essere aperte andando, così, ad aggiungersi alla 3° media, già da tempo costretta ad emigrare.

"Esprimo tutta la mia contrarietà ed il mio fermo disappunto - afferma il sindaco di San Lorenzo Nuovo, Massimo Bambini - per una legge sull’organizzazione scolastica, ed in particolare per il DPR 81/09, che non tiene in alcun conto delle esigenze dei piccoli comuni e soprattutto delle famiglie. Anno dopo anno assistiamo impotenti a tagli di classi, prima, e di interi plessi scolastici, poi, che penalizzano in maniera incredibile i comuni più piccoli e creano enormi disagi per le famiglie costrette a portare o a far trasportare i propri figli, anche piccolissimi, in altri paesi con tutto ciò che ne consegue economicamente e logisticamente.

Possibile che la politica ai vari livelli non si sia mai seriamente interrogata su questo sistema che, sta contribuendo in maniera determinante allo spopolamento dei piccoli comuni? Possibile che non ci si accorge del danno arrecato alle famiglie? Si fanno battaglie per il territorio, per l’immigrazione, per l’ambiente, per l’acqua pubblica, ma per la chiusura delle scuole nei piccoli comuni non ho mai sentito una voce seria levarsi contro in maniera convinta se non quella delle famiglie? I piccoli comuni rappresentano una peculiarità della nostra cara Italia, un valore aggiunto grazie alle loro tradizioni ed alle loro specificità ma se si continua su questa strada a breve saranno tutti morti.

Sono molto amareggiato per questa situazione che, tra l’altro, invece di consentire dei risparmi aumenterà i costi di tutti con i comuni costretti a fare la spola per trasportare gli studenti da un posto all’altro. Confido che la politica, quella ad alti livelli,  di qualsiasi colore essa sia, prenda a cuore questo mio grido di dolore e si attivi in qualche modo per modificare la legge. La scuola è un bene prezioso che deve essere reso disponibile facilmente all’utenza; non si può continuare a creare difficoltà a migliaia di famiglie e contribuire all’agonia dei comuni più piccoli solo per risparmiare qualche cattedra".