politica

Intesa tra Regione e Anci per promuovere percorsi d'istruzione e lavoro per minori stranieri non accompagnati

giovedì 18 aprile 2019
Intesa tra Regione e Anci per promuovere percorsi d'istruzione e lavoro per minori stranieri non accompagnati

Promuovere percorsi di istruzione e lavoro rivolti a minori stranieri non accompagnati: un sistema di apprendimento duale, con particolare attenzione all’apprendistato di primo livello, quale strumento volto a favorire il successo formativo dei minori non accompagnati, attraverso il raggiungimento di un titolo di studio riconosciuto a livello nazionale. In questo modo vengono poste le basi per garantire l’autonomia economica e l’inclusione sociale dei giovani coinvolti in un percorso di legalità e integrazione, anche una volta raggiunta la maggiore età.

Un modello che parte in via sperimentale e i cui risultati saranno diffusi per farne una buona pratica, replicabile a livello nazionale. Sono queste, in sintesi, le finalità del protocollo d’intesa siglato giovedì 18 aprile, nella Sala Fiume di Palazzo Donini, fra Regione Umbria, Anci Umbria, Tribunale per i Minorenni dell’Umbria, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Umbria, Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, Arpal Umbria, Anpal servizi spa.

“In Umbria – ha commentato il segretario generale di Anci Umbria, Silvio Ranieri – nel sistema Sprar (oggi Siproimi) sono previsti 63 posti per minori stranieri non accompagnati. I Comuni titolari di questa rete sono Panicale, Orvieto, Narni e Terni, con Corciano e Todi titolari di due progetti di accoglienza per minori finanziati dal Fondo Asilo Migrazione Integrazione. Integrare attraverso l’istruzione e la formazione, in uno schema di apprendimento di alternanza, è un metodo efficace e immediato. Come Anci Umbria, da anni, portiamo avanti progetti di integrazione a vario livello che hanno dato ottimi risultati. È in fase di partenza un progetto Fami, assieme alla Regione Umbria, per l’inserimento lavorativo anche di minori stranieri non accompagnati”.

La Garante per l’Infanzia Maria Pia Serlupini ha definito il protocollo di “grande spessore, perché permette di andare incontro alle esigenze dei ragazzi presenti nelle nostre comunità e di inserirli nel mondo del lavoro. Il lavoro, insieme alla lingua, è lo strumento più importante di integrazione. Questo protocollo verrà inviato per conoscenza al Ministero del Lavoro, a tutti i garanti regionali e a quello nazionale”.