politica

Barbabella propone "Nuovi orizzonti per Orvieto" per uscire dalla marginalità

giovedì 18 aprile 2019
Barbabella propone "Nuovi orizzonti per Orvieto" per uscire dalla marginalità

Già sindaco di Orvieto dal 1980 al 1989, Franco Raimondo Barbabella è pronto a correre nuovamente da primo cittadino. Nella mattinata di giovedì 18 aprile ha presentato l'operazione politica e le linee programmatiche fondamentali con cui punta a ricucire i pezzi di "una città lacerata". "Nessuno - ha esordito - si meravigli se intorno al mio nome si è creata una convergenza di esperienze, sensibilità, impostazioni diverse che condividono due cose: una base programmatica comune e l'idea di dover uscire da una situazione di emarginazione.

Stiamo creando una piattaforma politica seria. 'Nuovi orizzonti per Orvieto' significa che non si può ripetere il 'Progetto Orvieto'. Di quella battaglia politica degli anni '80 riprendiamo, però, lo spirito e la voglia di uscire dall'isolamento e riportare qui le decisioni su questioni come alta velocità, ex Ospedale ed assistenza sanitaria. Se necessario, arriveremo ad una vertenza con la Regione. Oggi è in crisi, ma molto dipende anche da un modo di fare politica che ci ha emarginato".

Due, le liste praticamente fatte e prossime ad essere annunciate, che appoggiano Barbabella: "Orvieto 19to24" e “Prima gli Orvietani. Lista indipendente" in nome di un'idea di città e di sviluppo, con l'atteggiamento di "ascolto autentico di chi ha cose da dire". Tre, le priorità:

1. Ruolo della città e del territorio per riconquistare una prospettiva su cui innestare le operazioni. "Sono 12 anni - ha detto il candidato sindaco - che hanno costretto Rpo ad abbandonare l'operazione ex Caserma. Lì c'è il motore di sviluppo di una realtà interregionale".

2. Lavoro, lavoro, lavoro. "Basta con i no, i divieti. Servono sì compatibili. Andiamo a cercare altrove le risposte, andiamo a vedere come è stato risolto un problema. Dobbiamo lavorare su reti e filiere, non ci sono condizioni per fare distretti. Le Aree Interne sono un inizio, ma non si possono ridurre in una distribuzione di mance sparse".

3. I servizi. "Se non funzionano, la città non è attrattiva. Dalla Freccia bianca ai collegamenti con la zona industriale, serve attrattività, abbassare l'invecchiamento, curare la bellezza. La città deve essere accessibile. Basta contrapposizione tra centro storico e periferia.

Non facciamo miracoli, ma ragioniamo sulle cose. Mi auguro che chiunque vinca, ci sia una convergenza su punti fondamentali per rapportarci alle altre istituzioni".