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Verso la gestione pubblico-privata. A Orvieto, 4.600 punti luce di cui 700 nel centro storico

venerdì 12 aprile 2019
Verso la gestione pubblico-privata. A Orvieto, 4.600 punti luce di cui 700 nel centro storico

Nella seduta di mercoledì 10 aprile il Consiglio Comunale ha approvato (10 favorevoli, 3 astenuti: Olimpieri, Luciani, Sacripanti) in base alla normativa vigente, la relazione per la gestione degli impianti di illuminazione pubblica, affidando alla Giunta Comunale e al R.U.P. Ing. Roberto Sacco l’incarico di svolgere i necessari adempimenti di legge per giungere all’affidamento del servizio di pubblica illuminazione nella formula del partenariato pubblico-privato, laddove ne ricorrano le condizioni.
 
Sull’argomento, l’Assessore ai Lavori Pubblici ed Energia, Floriano Custolino ha ricordato che  “per i servizi pubblici locali di rilevanza economica al fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori, l’economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di riferimento, l’attuale normativa prevede che l’affidamento del servizio venga effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell’ente affidante, documento che dà conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche se previste”.

“Il servizio di pubblica illuminazione nel Comune di Orvieto – ha aggiunto - attualmente è gestito direttamente con personale proprio per i punti luce di proprietà comunale e da Enel Sole s.r.l. per i punti luce di proprietà di quest’ultima sulla base di una convenzione che ha decorrenza 1° gennaio 1995 originariamente stipulata con Enel che poi, nel 1999, trasferì a Sole Società Luce Elettrica s.r.l. - Gruppo Enel tutti i contratti e rapporti in essere relativi agli impianti di pubblica illuminazione, inclusa la proprietà degli stessi.  Al fine di adeguarsi agli obblighi imposti dalla normativa europea e nazionale, con deliberazione consiliare n. 123/2015 il Comune di Orvieto ha stabilito di avvalersi della facoltà di riscatto degli impianti di illuminazione pubblica esistenti sul territorio comunale di proprietà Enel Sole S.p.A. e, a tal fine, ha dato mandato alla Giunta comunale e al Dirigente del Settore Tecnico di dare corso alla necessaria procedura. 

Con quella delibera si stabiliva, tra l’altro, che la somma eventualmente riconoscibile ad Enel Sole a titolo di indennizzo, una volta correttamente quantificata sulla base dei parametri prescritti dalla legge, sarebbe stata finanziata con le risorse disponibili nel bilancio di competenza oppure (in alternativa) posta a rimborso da parte dell’operatore aggiudicatario del servizio di gestione degli impianti, a seguito dell’espletamento di idonea procedura ad evidenza pubblica”.

“Nel nostro Comune – ha proseguito - ci sono circa 4.600 punti luce di cui circa 700 nel centro storico che sono in capo alla gestione di Enel Sole, gli altri invece attengono alla gestione comunale. A fronte di disservizi che talvolta si sono verificati e si verificano proprio nel centro storico, il Comune non è potuto e non può intervenire, di quì la decisione di ricorrere, nell’ottica dell’efficientamento energetico e attraverso al parternariato pubblico-privato, all’affidamento ad un unico soggetto gestore degli impianti del centro storico che, come detto, il Comune non può efficientare essendo di Enel Sole.  Il Comune di Orvieto pertanto, si propone di affidare la gestione del servizio di illuminazione pubblica delle aree comunali ad uno o più operatori economici (con un suddivisione del servizio per uno o più lotti) ed intende altresì effettuare interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico degli impianti senza investimenti economici diretti a carico dell’Ente stesso.

La relazione predisposta dal responsabile settore tecnico e ambiente  relativa all’affidamento del servizio di pubblica illuminazione e dei lavori di riqualificazione ed efficientamento degli impianti necessari per la fornitura del servizio illustra in particolare gli obiettivi dell’Amministrazione, i criteri generali di intervento e le modalità di affidamento del servizio e degli interventi. Ne risulta un quadro completo della situazione attuale relativamente agli impianti ed al servizio di pubblica illuminazione sul territorio comunale; gli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire attraverso l’affidamento; i criteri generali che dovranno essere seguiti per l’affidamento; nonché gli obblighi specifici relativi al servizio di pubblica illuminazione che dovranno essere assunti dal soggetto individuato per la gestione del servizio di pubblica illuminazione. 

L’affidamento del servizio di gestione degli impianti di pubblica illuminazione e la realizzazione dei relativi investimenti, mediante procedura ad evidenza pubblica con la formula del partenariato pubblico-privato, rappresenta perciò la scelta più idonea e conveniente per la collettività, sotto il profilo dei principi comunitari di efficienza, di efficacia ed economicità dell’azione, di imparzialità, di trasparenza, di non discriminazione, di parità di trattamento, di proporzionalità, di adeguata pubblicità e di mutuo riconoscimento”.
 
Dibattito:

Andrea Sacripanti (Gm): “abbiamo una situazione di mescolanza che perdura da anni a cui giustamente va posto rimedio. E’ però essenziale che per il Comune restino invariati i costi degli affidamenti a gestori terzi (a cominciare dal centro storico, per poi procedere nel tempo ad altre zone del Comune) considerando che probabilmente per il Comune l’operazione potrà comportare un risparmio sostanzioso. Io non sono ovviamente contrario a che si ponga fine al problema annoso che interi quartieri restano al buio, se poi miglioriamo il servizio e risparmiamo è ancora meglio. Il dubbio nasce sul fatto che l’apposizione di lampade a Led produrrà un guadagno per il gestore, quindi mi chiedo, visti anche i precedenti dei parcheggi, se è stata presa in debita considerazione l’idea che il Comune stesso si faccia imprenditore diretto. Lo dico perché se il gestore non dovesse essere all’altezza (purtroppo ci sono molti esempi su tutto il territorio nazionale) avremmo di sicuro dei problemi. Personalmente sono orientato all’astensione non conoscendo nel dettaglio le valutazioni dell’Amministrazione sui temi che ho espresso. D’altra parte l’illuminazione è strettamente legata alla sicurezza del territorio. Dunque la mia astensione va letta come voto di fiducia”.

Andrea Taddei (Pd): “personalmente avevo caldeggiato l’Amministrazione affinché questo atto fosse sottoposto al Consiglio in quanto la partita dell’efficientamento energetico ha molti risvolti per il Comune e per i cittadini. La valutazione sulla convenienza della esternalizzazione va sicuramente tenuta presente, anche se io propendo per la esternalizzazione dal momento che il Comune dovrebbe attrezzarsi sia come personale specializzato sia come magazzino materiali”.

Stefano Olimpieri (IeT): “non ho posizioni preconcette, tuttavia esternalizzare strutture complesse porta in linea teorica a pensare che le ditte esterne siano più preparate; chiedo però se il Comune ha uno studio dei costi-benefici dell’operazione. La gestione di un bene fondamentale come l’illuminazione che è legata alla sicurezza ad un soggetto mirato potrebbe creare problemi gestionali. Non vorremmo che il cittadino che si trova la strada in cui abita al buio, fa reclamo al Comune che però gli risponde che la gestione è in capo ad un privato! Il Comune deve ragionare attentamente rispetto a questa delibera. Inoltre, fino a qualche anno fa c’era la volontà dell’Amministrazione di investire circa 400 mila euro per implementare i punti luce, cosa significa che si rinuncerebbe a questa determinazione?”

Claudio Di Bartolomeo (Psi): “l’Amministrazione si è resa conto perfettamente della problematica ponendosi nell’ottica dei costi di gestione nel caso della gestione diretta e in quella dei risparmi attraverso la esternalizzazione. In commissione consiliare ho già espresso l’idea di prevedere delle clausole per chiedere nell’appalto l’assunzione di personale del luogo affinché si possano dare risposte tempestive agli utenti in caso di ne necessità”. 

Replica Assessore Floriano Custolino: “Desidero precisare che la valutazione dei costi/benefici verrà fatta successivamente, in questa fase dobbiamo soltanto formalizzare l’avvio del procedimento. La problematica è solo del centro storico, gli impianti di proprietà del Comune di Orvieto resteranno tali sia per l’ampliamento che per l’efficientamento”. 

Andrea Sacripanti: “la delibera parla però di affidare ai privati tutta l’illuminazione senza la specifica del centro storico come ci dice l’Assessore. In commissione, peraltro, si è parlato di una stagione di affidamenti esterni”.

Stefano Olimpieri: “il parcheggio dell’area circo e delle strutture viaggianti ad Orvieto Scalo spesso è soggetto a blackout, in questi casi dal Comune veniva risposto che il gestore era un soggetto privato. Il dispositivo della delibera parla di aree comunali e non di centro storico. Quindi occorre fare chiarezza su quali impianti esattamente il Comune da in gestione al soggetto privato. Ribadisco che la valutazione dei costi/benefici deve essere antecedente alla delibera del Consiglio proprio per mettere tutti i consiglieri nella condizione di valutare attentamente. Il voto sarà di astensione perché ritengo che l’atto sia carente di elementi per decidere”.

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Orvieto