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Chiostro di San Giovanni, convenzione tra Comune e Provincia per la gestione

venerdì 12 aprile 2019
Chiostro di San Giovanni, convenzione tra Comune e Provincia per la gestione

Nella seduta di mercoledì 10 aprile il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la convenzione tra la Provincia di Terni (Ente proprietario) e il Comune di Orvieto per la gestione del Complesso “Chiostro di San Giovanni in Orvieto”. Sempre all’unanimità ha approvato l’emendamento all’art. 3 relativo all’affidamento a terzi della gestione del complesso, dei Cons.ri Sacripanti, Olimpieri, Luciani, secondo cui “il Comune di Orvieto provvederà alla gestione del compendio immobiliare….anche eventualmente avvalendosi di un soggetto terzo (gestore) scelto a seguito dell’espletamento di una gara ad evidenza pubblica”.
 
La convenzione, composta di 8 articoli, verrà sottoscritta dal Dirigente del Settore Tecnico del Comune. Al pagamento della somma di euro 12.000,00 annui che il Comune corrisponderà alla Provincia di Terni per l’utilizzo della struttura per tutta la durata della convenzione, stabilita in 10 anni con decorrenza dalla sottoscrizione della stessa, concorrono - come già previsto dall’accordo sottoscritto tra Comune di Orvieto e Provincia di Terni il 28 novembre 2018 che regola, tra l’altro, i rapporti derivanti dalla concessione della ex Palazzina comando come sede del Liceo artistico di Orvieto - i Comuni costituenti l’Area Interna “Sud Ovest Orvietano” in ragione dell’interesse comune alla disponibilità della struttura al fine del rilancio della vocazione turistica del territorio e di promozione delle eccellenze locali, con particolare attenzione alla produzione vitivinicola e dei prodotti tipici locali.
 
Come è noto, l’Istituzione “Palazzo del Gusto” situato nel complesso Chiostro di San Giovanni è cessata il 31 dicembre 2015 tornando nella gestione dell’Amministrazione Provinciale che ne è proprietaria, ma che a seguito del trasferimento di personale alla Regione Umbria e ad altri enti, si è trovata nell’impossibilità di provvedere adeguatamente alla diretta gestione dell’immobile che rappresenta un bene culturale di grande rilevanza storico-artistica e turistica: ospita l’Enoteca Regionale e, da anni, è la location di manifestazioni di carattere enogastronomico di notevole interesse locale e nazionale.

Per tali ragioni, il territorio orvietano già caratterizzato per la produzione vitivinicola ed enogastronomica rappresenta un importante volano di promozione turistica del territorio. Il Comune di Orvieto persegue, da parte sua, la politica del rilancio della vocazione turistica della Città e di promozione delle eccellenze dei prodotti tipici locali, attraverso la cooperazione istituzionale fra i 20 Comuni che compongono l’Area Interna “Sud Ovest Orvietano” allo scopo di tutelare la qualità e l’immagine dei prodotti del territorio. In questo contesto della strategia d’area è perciò inserito il progetto complessivo di valorizzazione del Palazzo del Gusto.

Ed è con queste finalità che il Comune di Orvieto, capofila dell’Area Interna, ha manifestato alla Provincia di Terni l’interesse ad utilizzare la parte disponibile del complesso immobiliare. Richiesta accolta dalla Provincia che ha riconosciuto la rilevanza dell’iniziativa per lo sviluppo socio-economico dell’Orvietano e dell’Area Interna nel suo complesso, mettendo a disposizione di tutti i  Comuni che la compongono, il Chiostro di San Giovanni che sarà valorizzato con la denominazione di “Palazzo del Vino e dei Prodotti della Terra”.

L’atto è stato illustrato dall’Assessore al Patrimonio, Andrea Vincenti che ha parlato di “una vicenda annosa che si sblocca dove, ferma restando la proprietà in capo alla Provincia, è maturata la trattativa per la gestione legata alla promozione delle eccellenze enogastronomiche. Nel frattempo il Comune è stato riconosciuto capofila dei 20 comuni dall’Area Interna; il disegno originariamente auspicato è che questo progetto di promozione delle eccellenze del territorio che è l’obiettivo finale, veda protagonista il Consorzio del Vino.

Sacripanti ha presentato l’emendamento a firma Andrea Sacripanti, Stefano Olimpieri, Gianluca Luciani: all’art. 3 relativo all’affidamento a terzi della gestione del complesso, impegni del Comune dopo il periodo “il Comune di Orvieto provvederà alla gestione del compendio immobiliare….anche eventualmente avvalendosi di un soggetto terzo (gestore)” venga aggiunto “scelto a seguito dell’espletamento di una gara ad evidenza pubblica”. 

“Ciò è doveroso – ha precisato - perché il soggetto privato incaricato della gestione acquisirebbe un vantaggio rispetto ad altri soggetti, quindi per contenere eventuali disparità chiediamo che venga inserita questa clausola di garanzia per chi gestisce e per quegli altri soggetti che con esso dovessero entrare in rapporto per effetto dello svolgimento di progetti ricadenti nelle finalità dell’Area Interna. Il problema, infatti, è come garantire tutti e 20 i comuni dell’Area Interna visto che i 700 mila euro del progetto sono assegnati ad un territorio integrato. Viviamo in un limbo che perdura da tempo. Conosciamo solo le grandi linee della valorizzazione di un territorio nelle proprie eccellenze enogastronomiche ma dobbiamo ricordarci che il beneficiario dei 700 mila euro acquisiti dal Comune di Orvieto riguarda tutti i comuni che devono beneficiarne. La clausola da noi proposta ci fa sentire tutti più garantiti da eventuali atti totalizzanti”. 

Martina Mescolini (Pd): “accogliamo l’emendamento per tutte le ragioni descritte. D’altra parte sottolineo la validità della progettazione di ‘Aree Interne’ portata avanti dal Comune di Orvieto, capofila. Il Consorzio per la Tutela Vini Orvieto è un bellissimo esempio di come fare rete e fare insieme. E’ aperto a tutte le realtà limitrofe. La ratio che era alla base delle ‘Aree Interne’ era ed è proprio quella di valorizzare i progetti di rete. Il fatto che certi beni possano tornare ad essere utilizzati dalla nostra collettività è un bel segno. Sottolineo il buon lavoro svolto con la Provincia, quindi approviamo l’emendamento e l’atto”.
 
Replica assessore Andrea Vincenti: “L’esempio di Vinitaly di questi giorni ci mostra un Consorzio del Vino che si è presentato in maniera compatta e coesa e con un sostegno istituzionale del Comune che ha contribuito alla realizzazione della ‘Guida’ di Repubblica. Il tema della coesione è per noi fondamentale e decisivo. I nostri prodotti non sono circoscritti solo al nostro territorio ma riguardano i Comuni dell’area. Ricordo infatti che l’Area Interna è una strategia nazionale che ha lo scopo di mettere insieme realtà diverse. Il fatto che Orvieto è capofila non significa che tutti i progetti riguardino Orvieto, la convergenza di 20 comuni produce finalmente un principio: si comincia a ragionare non più in modo ‘Orvietocentrico’. Penso che rispetto al passato siamo di fronte alla possibilità di rilanciare in modo super partes un bene come il palazzo San Giovanni. Sull’emendamento non può che esserci il completo avallo da parte mia innanzitutto perché la legge lo prevede, poi perché per l’Amministrazione è una questione di metodo”.
 
Dichiarazioni di voto

Andrea Sacripanti (Gm): "Soddisfatto per l’accoglimento dell’emendamento che va a temperare il tenore lessicale degli articoli che andranno a disciplinare i diritti del gestore terzo. Faccio mio quanto detto dal presidente della Provincia, Lattanzi che tempo fa sulla stampa ha parlato di garanzie di piena rappresentanza dei 20 comuni dell’Area Interna nell’utilizzo del San Giovanni”.

Stefano Olimpieri (Identità e Territorio): "Le mie riflessioni esulano dall’argomento specifico, in quanto sollevo un problema: il Comune prenderà in consegna il San Giovanni, ma da 10 anni gli studenti della Liceo Artistico che è una scuola della Provincia stanno all’ex palazzina Comando di proprietà del Comune. Significa che abbiamo abbandonato la possibilità di portare gli studenti all’ex Palazzo Monaldeschi? Penso che questo sia uno scambio negativo per la città. Non so quanto nei prossimi anni si possa fare con la Curia proprietaria di palazzo Monaldeschi e la Provincia per il consolidamento di questo edificio. Nel merito, invece, della convenzione per la gestione del San Giovanni ritengo che i contenuti del nostro emendamento potevano già essere inseriti nel testo originario, visto che da quanto risulta dagli atti è stato già individuato il soggetto gestore nel Consorzio del Vino. Trovo supino il comportamento del Comune nei confronti della Provincia”.

Andrea Taddei (Pd): "Ad oggi l’operazione sulla palazzina Comando dove c’è il Liceo Artistico non è fattibile per tutta una serie di ragioni che sono state accuratamente analizzate. Quindi la compensazione ci sta. La rivisitazione complessiva sulle strutture non completate va sicuramente fatta, di sicuro però questa considerazione esula dall’atto che è in approvazione”.

Claudio Di Bartolomeo (Psi): "Siamo favorevoli all’emendamento e all’atto. La gestione del Palazzo fintanto che non avverrà mette il Comune nella condizione di sostenere dei costi economici”. 

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Orvieto