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"Facciamo di Parrano un borgo del terzo millennio"

venerdì 15 marzo 2019
"Facciamo di Parrano un borgo del terzo millennio"

Nella seduta di venerdì 15 marzo il Consiglio Comunale di Parrano ha discusso dieci punti iscritti all'ordine del giorno:

1. Istituzione imposta di soggiorno ed approvazione regolamento;
2. Imposta Unica Comunale (I.U.C.) - componente IMU e TASI – Determinazione aliquote per l'anno 2019;
3. Imposta Unica Comunale (I.U.C.) - componente TARI – Approvazione Piano Economico Finanziario – Determinazione delle tariffe per l'anno 2019;
4. Verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alla residenza, alle attività produttive e terziarie, che potranno essere ceduti in diritto di proprietà od in diritto di superficie;
5. Approvazione piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2019/2021 (art. 58, decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133);
6. Approvazione del programma per l’affidamento di incarichi di collaborazione per il periodo 2019/2021 (art. 3, comma 55, legge 24 dicembre 2007, n. 244);
7. Approvazione della nota di aggiornamento al documento unico di programmazione (DUP) – periodo 2019/2021 (art. 170, comma 1, del d.lgs. n. 267/2000);
8. Approvazione del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 (art. 151 del D.Lgs. n. 267/2000 e art. 10, D.Lgs. n. 118/2011);
9. Regolamento per la concessione di contributi ai proprietari che locano a canone concordato e calmierato per prima casa - Approvazione;
10. Mozione presentata dal capogruppo del Gruppo "Parrano Bene Comune" Leonardo Marcacci avente per oggetto " D.D.L. Pillon"

Tutti i punti sono stati approvati all’unanimità dai consiglieri, ad eccezione del primo che ha avuto 7 a favore e 3 contrari, del settimo ha avuto 7 a favore e 3 astenuti, dell’ottavo che ha avuto 7 a favore e 4 astenuti, il nono che ha avuto 7 a favore e 3 astenuti, il decimo che ha avuto 7 a favore , 2 astenuti e 1 contrario.

Questa la relazione del sindaco Valentino Filippetti al Bilancio di previsione 2019/2021.

"Facciamo di Parrano un borgo del terzo millennio"

Consigliere, consiglieri,
la nostra assise si svolge in una giornata particolare che ha visto centinaia di migliaia di giovani scendere nelle piazze di tutto il mondo per denunciare i pericoli gravissimi che corre il nostro Pianeta a causa dell’inquinamento ed un uso dissennato delle risorse naturali. I ragazzi e le ragazze che hanno raccolto l’appello di Greta Thumberg, ci mettono davanti al disastro realizzato nell’ultimo secolo dall’uomo con uno sviluppo che ha messo in discussione gli equilibri fondamentali del pianeta e ci sta portando alla distruzione. Credo di interpretare il pensiero di tutti nel dire che il Consiglio Comunale di Parrano condivide questa denuncia e sostiene questa lotta.

Al tempo stesso siamo chiamati a dare il nostro contributo con atti concreti. La decisione presa unanimemente in questo consiglio di aderire alla rete CittaSlow  e i programmi e le iniziative che stiamo portando avanti testimoniano questa volontà. Parrano Biodiversa vuole essere una iniziativa che ci porti a riflettere su noi stessi, sulle nostre azioni quotidiane sul valore del nostro territorio, la sua biodiversità, anche dal punto di vista culturale. La decisione dell’Unesco di istituire una Riserva Mondiale della Biosfera al Peglia è un grande risultato, ma va preso come un punto di partenza.

Il nostro piccolo contributo è venuto :

-         con il miglioramento della raccolta differenziata che è passata dal 66,15 % al 67,26%;
-         con il progetto della casa dell’acqua che permetterà di ridurre notevolmente l’uso delle bottiglie di plastica;
-         con l’iniziativa in sede AURI che ha permesso di abbassare il “ reddito utile d’impresa“ dell’azienda che gestisce la discarica dal 26,5% al 18,50%;
-         con l’impegno per la realizzazione dell’Isola Ecologica Alto Orvietano che abbatterà da 5 a 8 punti il peso del rifiuto non differenziato;
-         con il sostegno alle iniziative del volontariato per le giornate ecologiche;
-         con l’attivazione per la prima volta il mese di marzo delle trappole ecologiche;
-         con un incentivo alle Associazioni per eliminare la plastica dalle sagre;

La Terra, l’Acqua e l’Aria devono essere oggetto di progetti concreti, discussi con la popolazione e realizzati con la azione e la cooperazione di tutti. Per questo il 2019 sarà per noi l’anno in cui far partire il progetto  “Borgo del Terzo Millennio”. Le iniziative in campo per il 2019 sono tre:

-         Attivare la Banda Ultra Larga (Finanziamento Statale);
-         Attivare tre corse giornaliere a chiamata verso e dalla FS di Fabro-Ficulle (Fondo Comuni Montani e altro);
-         Isituire un Fondo Premiale per chi affitta le case sotto 250 euro al mese.

Il bilancio di previsione 2019 – 2020 - 2021, che vi proponiamo indica gli obiettivi da perseguire per la seconda metà del mandato e segnerà la qualità e l’efficacia del mandato amministrativi della consigliatura. Dopo due anni di attività amministrativa possiamo dire che la Giunta Comunale ha abbastanza chiari i problemi e le potenzialità di Parrano.

Noi abbiamo deciso di partire dalle nostre potenzialità e dai nostri problemi per provare ad invertire la rotta. L’obiettivo proposto già due anni fa è chiaro, provare a costruire un Borgo del Terzo Millennio che abbia come DNA la biodiversità e scelga come modalità la Cooperazione, la Collaborazione e la Condivisione. Le scelte principali che abbiamo messo in campo come Amministrazione Comunale sono:

Investire sulle risorse umane. Per noi investire sulle risorse umane vuol dire innanzi tutto difendere e potenziare la nostra scuola; ciò è stato possibile per la tenacia dei genitori, per la dedizione degli insegnanti, per la solidarietà dei cittadini e delle associazioni e per i progetti dell’Area Interna che ha dedicato 500.000 euro alle 10 pluriclassi del territori; altro elemento essenziale sono i giovani per i quali è stato attivato un Consiglio apposito ed è stato creato un co-working; ma la scommessa più grande è sulla cultura, la possibilità di ricreare la fiducia nei propri mezzi e sulla possibilità di futuro;

Far funzionare la macchina pubblica. Conosciamo tutti i problemi che producono inefficienza, lungaggini, perdita di opportunità. Sono state adottate delibere per dare regole certe e chiare, riorganizzare il personale, attivare le funzioni associate. Nel 2019 vogliamo sanare quello che è stato il principale problema degli ultimi anni dovuto alla mancanza di un ragioniere facendo prima la mobilità e poi eventualmente un concorso pubblico per la copertura del posto.

Rimuovere i vincoli strutturali. Innanzitutto si è proseguita l’opera di consolidamento del Centro Storico che ha seri rischi di smottamenti pericolosissimi e che comporterà anche il rifacimento della rete idrica e fognante;

- è stata avviata la realizzazione dell’infrastruttura per la Banda Ultra Larga che garantirà una connettività a 100Mb nell’abitato e 70 Mb nelle campagne;
- si sta avviando la riattivazione del distributore di carburante che verrà dotato anche di una colonnina per la ricarica dei veicoli elettrici;
- si è ulteriormente estesa la rete di metanizzazione;
- è partito il progetto per il rinnovamento integrale della rete di illuminazione pubblica;
- è stato progettato un servizio di traporto a chiamata per e dalla stazione ferroviaria di Fabro Scalo;
- è stata approvata in via definitiva la variante al P.R.G. che permetterà la realizzazione del depuratore che è già inserito nei piani finanziari AURI per il 2019;
- presentati sui bandi PSR i progetti per la strada di Frattaguida e di Manziano;
- grazie ad un finanziamento straordinario del Ministero dell’Interno si procederà aad una prima sistemazione della strada di fratta guida.

Promuovere la valorizzazione delle risorse locali. Sono stati presentati progetti su tutti i bandi Psr che promuovono lo sviluppo locale;

Acqua, progetto per la copertura di una delle due piscine termali finanziato su Bando Psr per 200.000 euro che permetterà la destagionalizzazione delle attività al Parco Termale; realizzazione della Casa dell’Acqua che ci permetta di utilizzare la nostra acqua e di ridurre l’uso delle bottiglie di plastica;

Terra, progetto sulla misura 16 del PSR per il sostegno ai produttori locali; attivazione e affidamento del Centro Trasformazione Prodotti Agricoli; progetto Laboratorio del Pane presentato sui Bandi Gal; sostegno alla Cooperativa di Comunità e a tutti i progetti che si stanno affacciando a Parrano;

Aria, sostegno e valorizzazione Riserva Mondiale della Biosfera del Monte Peglia recentemente approvata dall’Unesco; sviluppo del progetto Parrano Respira attraverso l’adesione al Programma Comunitario Life Airnet che ha come capofila l’Università di Perugia con Crea e vede la partecipazione di Arpa Umbria e Facoltà di Agraria.

Il contributo dell'Area Interna Sud Ovest Orvietano al nostro paese:

-          Finanziamento per le 10 pluricassi dell’Area Interna (laboratori di inglese e matematica e tablet per tutti gli alunni)
-          Progetto Dopo di Noi realizzato presso le ex scuole elementari di Allerona Scalo
-          Casa della Salute realizzato pressa il distretto sanitario di Fabro Scalo
-          Il Progetto per il completamento delle strutture del parco termale con abbattimento delle barriere architettoniche ed adeguamento per terapie abilitative
-          Il Progetto  di riordino della viabilità  e la modifica dell’impianto carburanti di Parrano
-          Finanziamento per l’acquisto di un nuovo scuolabus a metano
-          Realizzazione di due colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici

Descrizione sommaria degli interventi realizzati, in corso e programmati e degli indirizzi generali di programmazione

1 - Partecipazione alla Programmazione Europea 2014/2020 attraverso il Progetto delle Aree Interne e il GAL Trasimeno Orvietano.

Il Comune di Parrano, nell'ambito delle Aree Interne, ha presentato proposte con apposite schede progettuali al Comune di Orvieto come capofila su: Parco termale, Strada di Pievelunga, Ripristino ed Elettrificazione Distributore ed, insieme al Comune di Montegabbione, sul rinnovo degli ScuolaBus da diesel e metano), ha presentato schede al GAL Trasimeno - Orvietano su: completamento Parco Termale, Oasi del Respiro, Valorizzazione Prodotti Tipici, progetto "Pane al Pane" (Forno), ha presentato schede progettuali al Patto VATO (su: Oasi del Respiro, Rimessa Marescotti, Strada per le strutture "La Casella e L'Eremito" e, insieme ai Comuni di Fabro e Ficulle su Manifestazioni Enogastronomiche, Auto e Bici elettriche, Strada Romea e WI-FI nei paesi dell'Alto Orvietano. Inoltre il Comune ha operato nell'ottica delle Aree Interne che promuovono la cooperazione e la condivisione attraverso le funzioni associate. Quindi collaborazione con tutti i Comuni a partire dal Comune di Orvieto, con il quale realizzare le convenzioni per il Servizio Amministrativo e quello Urbanistico, la pianta organica ed il regolamento degli uffici e dei servizi, con la previsione di un vice segretario generale coordinatore, che permetta di alleviare le storiche difficoltà incontrate per i Servizi di Segreteria Generale.

Altro terreno da coltivare è quello della Riorganizzazione in atto da parte della Regione Umbria, dopo lo scioglimento di Province e Comunità Montane e la conseguente riallocazione di personale. Si tratta di continuare la positiva esperienza delle Funzionei Associate partite con la Proptezione Cicile, il Catasto, il Turismo ed il Sociale e piu limitatamente la Polizia Urbana e l’Informatica.

L'Amministrazione Comunale, tramite la Commissione Speciale sull'Argomento Sviluppo, ha attivato prima un incontro con il Consigliere Regionale Chiacchieroni, gli Assessori Bartolini, Barberini e Chianella e alcuni Dirigenti Regionali, per far conoscere le opportunità della nuova programmazione europea, poi ha organizzato diversi incontri con gli operatori economici privati e esponenti della cooperazione, nonché di progettazione. Ne sono scaturite diverse idee, come la costituzione di un Consorzio di Produttori e la nascita di una Cooperativa di Comunità. Per affrontare in maniera più professionale il tema, l'Amministrazione Comunale ha attivato una collaborazione gratuita con la Dott.ssa Marta Falcone, che ha prodotto un documento sulle cooperative di comunità.

Inoltre l'Amministrazione ha fatto all'affidamento del Centro di Trasformazione dei prodotti locali realizzato col Progetto Clanis per incentivare la qualità e la commercialità della produzione locale e non solo. Come ha affidato con gara pubblica la gestione del Parco Termale per i prossimi tre anni.

Molte sono le iniziative sul fronte scuola in stretto contatto con la Dirigente Scolastica, le maestre e i genitori. Alcuni Consiglieri Comunali hanno svolto dei lavori volontari che hanno reso più accogliente e funzionale la nostra scuola. La mancanza di personale ha costretto il Comune ad impegnare una parte importante del suo organico interno per garantire trasporti scolastici e mensa. Ma lo ha fatto con convinzione, perché ritiene la scuola un bene primario per il paese. Inoltre, grazie al Comitato dei Genitori, è stata riattivata la collaborazione con le Suore di Roma, che hanno dato sempre un grande contributo. In collaborazione con le autorità scolastiche del territorio e nell'ambito delle Aree Interne. In quest'ottica, il Comune ha promosso, per l'anno 2018, eventi e manifestazioni a carattere culturale, con scadenza mensile e coinvolgendo nell'ottica di collaborazione, cooperazione e condivisione, anche le Associazioni locali, gli Imprenditori e gli altri Comuni. Dal progetto Area Interna Umbria Sud Ovest Orvietano è venuto un grande contributo per le 10 pluriclassi, tra cui Parrano, le Agenzie e le Aziende che si occupano delle Reti e dei Servizi.

Nel 2018 si sono intensificati i rapporti con l’AURI; con l'Assessore Regionale ai Trasporti Dott. Rometti; con i dirigenti dei vari settori dell’Amministrazione Regionale  ed in particolare con il Dirigente del settore idrogeologico e acque termali ing. Viterbo; analogo confronto è avvenuto con la COSP che ci ha permesso di ottimizzare al meglio il servizio; è proseguita la proficua collaborazione con l’ARPA che ci ha permesso di partecipare al progetto LIFE che puo dare gambe e prospettive a ParranoRespira.

Sul fronte dei tributi nel 2018 si sono visti i primi risultati dei lavori fatti dalla commissione Speciale e dalle scelte che hanno portato ad attivare collaborazioni mirate. Sulla base di questo lavoro è stato avviato un lavoro di recupero di risorse significative che continuerà nel 2019 e negli anni successivi.

Impegno per sbloccare le attività che ruotano intorno al Principato di Parrano

Questa azienda per il peso e la rilevanza che ha nel nostro Comune non può rimanere in questo stato. Ovviamente le vicende societarie e le scelte imprenditoriali fanno capo alla Proprietà e le Istituzioni non vogliono e non devono. Ma poiché, come recita la nostra Costituzione, la Proprietà Privata ha anche un valore sociale, è necessario che un bene così importante per la Comunità di Parrano, torni ad essere produttivo. Ovviamente il Comune è il primo a rendersi disponibile per facilitare questo processo.

Nel 2017 il Sindaco si è rivolto al Presidente del Tribunale di Terni per sollecitare una rapida conclusione delle cause in atto. La stessa cosa ha fatto il Sindaco alcune settimane fa recandosi in visita dalla Presidente del Tribunale di Venezia, in data 12 giugno 2018. Dopo la pausa estiva l'Amministrazione Comunale ha in animo di promuovere un confronto pubblico e di promuovere iniziative ancora più incisive.

Recentemente il Sindaco ha risposto ad un invito del Presidente del Tribunale di Terni che sollecitava il rilascio dei Certificati di Destinazione Urbanistica richiesti dal C.T.U..

In quell’occasione è stato fatto presente , come del resto era stato fatto mesi prima al Prefetto di Terni le grandi difficoltà provocate dal blocco delle attività del Principato di Parrano che rappresenta quasi un quarto delle entrate tributarie del Comune.

Se questa situazione dovesse permanere si rischia il blocco vero e proprio dell’attività del Comune per un vero e proprio soffocamento finanziario.

Il Comune di Parrano intende perseguire ogni utile tentativo per una positiva soluzione della vicenda in quanto ha anche un interesse economico specifico per la pesante morosità dell’azienda nel pagamento dei vari tributi comunali dovuti sulle relative proprietà immobiliari.       

Progetto di manutenzione straordinaria dell'impianto di pubblica Illuminazione e affidamento servizio tramite l'Istituto del Project Financing

E' stata realizzata una convenzione con il Comune di San Venanzo per gestire in forma associata il servizio con capofila il Comune di Parrano. L'Ufficio Urbanistica ha valutato la proposta e ha attivato una consulenza tecnico specialistica che ha consegnato la relazione conclusiva. Il progetto con le nuove specifiche è stato inviato alla Società che ha proposto il Project Financing che ha accolto le osservazioni. Si sta procedendo  alla gara pubblica affidata alla Centrale di Committenza della Provincia di Terni per l'affidamento del servizio.

Riattivazione Forno Comunale

Uno dei progetti fondamentali di Parrano Biodiversa è la riattivazione del Forno Comunale collegato alla riscoperta dei grani antichi. Il 19/03/2018 la G.C. ha deliberato la partecipazione al progetto GAL Trasimeno Orvietano PSR 2014/2020, misura 19.2.1. Attualmente questo progetto è il secondo di quelli ritenuti finanziabili in attesa di scorrimento della graduatoria.

Piano Mobilità dolce

Recentemente ci è stato comunicato l’avvenuto finanziamento da parte del Ministero dell’Interno del Progetto di Mobilità a chiamata per e dalla stazione FS di Fabro-Ficulle. Abbiamo preso contatto con la Provincia di Terni per avviare la procedura per l’istituzione delle corse.

Progetti per la Video Sorveglianza

La Commissione Speciale per la sicurezza locale nel documento conclusivo aveva  indicato nella video sorveglianza uno degli strumenti per contrastare i piccoli fenomeni di delinquenza, che qualche volta si verificano anche da noi. Per questo l'Amministrazione ha prima partecipato al bando emesso dalla Regione Umbria, dove siamo stati ritenuti idonei, ma non sono stati finanziati. E, recentemente, ha aderito al Patto per la Sicurezza promosso dal Prefetto di Terni, che prevede tra l'altro l'uso della video sorveglianza. Il progetto che è stato presentato è stato ritenuto ammissibile nella riunione in Prefettura tenutasi il 31 luglio 2018. Successivamente, la Prefettura lo ha inviato al Ministero dell'Interno per l’esame finale. La realizzazione del progetto è, pertanto, differita al momento in cui perverrà il relativo esito finale.

Questo è il Regolamento per gli affitti calmierati:                                                                                    

Allegato "A" alla deliberazione C.C. n. 9 del 15 marzo 2019

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI UNA TANTUM AI PROPRIETARI CHE LOCANO A CANONE CALMIERATO PER PRIMA CASA

ARTICOLO 1 – OGGETTO

1 – IL PRESENTE REGOLAMENTO DISCIPLINA LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI PROPRIETARI DI IMMOBILI DESTINATI A CIVILE ABITAZIONE CHE CONCEDONO IN LOCAZIONE GLI STESSI A CANONE CALMIERATO A SOGGETTI RESIDENTI OVVERO CHE TRAFERISCONO LA RESIDENZA NEGLI IMMOBILI OGGETTO DEL CONTRATTO DI LOCAZIONE;

ARTICOLO 2 – FINALITA’

1 – RAPPRESENTA FINALITA’ DEL PRESENTE REGOLAMENTO LA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI DI CONCESSIONE DI CONTRIBUTI DISPOSTI A VALERE SU RISORSE PROPRIE DEL COMUNE DI PARRANO, TESI A FAVORIRE, PER IL TRAMITE DEL SOSTEGNO ECONOMICO AI LOCATARI, L’ACCESSO ALLA LOCAZIONE DA PARTE DEI NUCLEI FAMILIARI A REDDITO MEDIO -BASSO, CHE INTENDONO RISIEDERE NEL COMUNE DI PARRANO;

2 – GLI INTERVENTI DI CUI AL PRESENTE REGOLAMENTO SI AGGIUNGONO A QUELLI PREVISTI IN FORZA DELLA LEGGE 431/98 E SI RENDONO NECESSARI AL FINE DI CONTRASTARE IL COSTANTE PROCESSO DI SPOPOLAMENTO E DI IN ECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE DI CUI SOFFRE IL COMUNE DI PARRANO IN MODO EFFICACIE CON MISURE SPECIFICATAMENTE PENSATE IN RAGIONE DEL CONTESTO SOCIO ECONOMICO DEL TERRITORIO COMUNALE;

ARTICOLO 3 – MISURA DEL CONTRIBUTO

1 - IL CONTRIBUTO CONCESSO RISULTA COMMISURATO E PARI ALL’IMPORTO ANNUO EFFETTIVAMENTE VERSATO DAL PROPRIETARIO PER I.M.U. E T.A.S.I. E VIENE CONCESSO PER UN MASSIMO DI TRE ANNI;

2 – IL CONTRIBUTO ANNUO VIENE RAPPORTATO AL PERIODO DI EFFETTIVA VIGENZA DEL CONTRATTO E SARA’ PARI AD UN DODICESIMO DI QUANTO PREVISTO AL PUNTO 1. DEL PRESENTE ARTICOLO IN RAGIONE DI OGNI MESE O FRAZIONE DI MESE MAGGIORE DI 15 GIORNI DI EFFETTIVA VIGENZA DEL CONTRATTO;

ARTICOLO 4 – BENEFICIARI - REQUISITI DI AMMISSIBILTA

1 - POSSONO ESSERE SOGGETTI BENEFICIARI DEL CONTRIBUTO I PROPRIETARI PERSONE FISICHE CHE CONCEDANO IN LOCAZIONE, A CANONE CALMIERATO, IMMOBILI DESTINATI A CIVILE ABITAZIONE, SITI NEL TERRITORIO COMUNALE, A CONDUTTORI RESIDENTI (O CHE SI IMPEGNINO A TRASFERIRE LA RESIDENZA NEL COMUNE DI PARRANO A SEGUITO DELLA STIPULA DEL CONTRATTO DI LOCAZIONE IN QUESTIONE) ADIBENDO LO STESSO IMMOBILE AD ABITAZIONE PRINCIPALE PROPRIA E DEL PROPRIO NUCLEO FAMILIARE;

2 - RAPPRESENTANO REQUISITI DI AMMISSIBILITA’:

A) CHE L’IMMOBILE:

- SIA DESTINATO A CIVILE ABITAZIONE;

-SIA AGIBILE ED ABITABILE IN CONFORMITÀ ALLE VIGENTI DISPOSIZIONI DI LEGGE;

-NON RISULTI DI CAT. A/1 A/8 A/9;

-RISULTI NON LOCATO DA ALMENO 3 MESI ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL BANDO E COMUNQUE DA ALMENO 3 MESI AL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA;

-VENGA CONCESSO IN LOCAZIONE MEDIANTE CONTRATTO REDATTO IN FORMA SCRITTA, REGISTRATO; E CHE RIENTRI TRA LE TIPOLOGIE DEI CONTRATTI DI DURATA NON INFERIORE A QUATTRO ANNI DI CUI ALL’ART. 2, COMMA 1 DELLA LEGGE 431/1998 (4+4) O DEI CONTRATTI DI DURATA NON INFERIORE A TRE ANNI DI CUI ALL’ART. 2, COMMI 3 E 5 DELLA LEGGE 431/1998 (3+2);

- VENGA CONCESSO IN LOCAZIONE AD UN CANONE MENSILE NON SUPERIORE A 250

B) CHE IL CONDUTTORE:

- SIA RESIDENTE NEL COMUNE DI PARRANO OVVERO SI IMPEGNI A TRASFERIRE LA RESIDENZA SUA E DEL SUO NUCLEO FAMIGLIARE NELLO STESSO COMUNE DI PARRANO, NELL’ IMMOBILE DEDOTTO IN LOCAZIONE, ADIBENDOLO PERTANTO AD ABITAZIONE PRINCIPALE SUA E DEL SUO NUCLEO FAMIGLIARE;

- CHE ABBIA UNA SITUAZIONE REDDITUALE CON ATTESTAZIONE ISEE NON SUPERIORE A EURO 60.000 ISE : NON SUPERIORE AD EURO 40.000,00;

- CHE NE LO STESSO NE ALCUN MEMBRO DEL NUCLEO FAMILIARE SIA PROPRIETARIO DI IMMOBILI ADIBITI A CIVILE ABITAZIONE SITI NEL COMUNE DI PARRANO O NEI COMUNI LIMITROFI

- CHE NE IL CONDUTTORE NE ALCUN MEMBRO DEL SUO NUCLEO FAMILIARE) ABBIA RAPPORTI DI CONIUGIO, PARENTELA ED AFFINITÀ IN LINEA RETTA O LINEA COLLATERALE ENTRO IL 2° CON IL LOCATORE;

ARTICOLO 5 – MODALITA’ PRESENTAZIONE DOMANDE

1- LA DOMANDA COMPILATA SECONDO IL MODELLO PREDISPOSTO DAL COMUNE PUÒ ESSERE PRESENTATA A MANO O MEDIANTE P.E.C. DAL RICHIEDENTE IL CONTRIBUTO AL COMUNE DI PARRANO IN OGNI MOMENTO DOPO LA PUBBLICAZIONE DELLO SPECIFICO AVVISO PUBBLICO. L’AVVISO PUBBLICO HA VALIDITA’ PER IL TRIENNIO 2019-2021;

ARTICOLO 6 – CONCESSIONE ED EROGAZIONE CONTRIBUTO

1- IL CONTRIBUTO VERRA’ CONCESSO A SEGUITO DI ISTRUTTORIA CON PROVVEDIMENTO DEL FUNZIONARIO RESPONSABILE NEL LIMITE DELLE RISORSE ANNUE GIA‘ DISPONIBILI ED EROGATO DIRETTAMENTE ALL’ IDENTIFICATIVO IBAN INDICATO NELLA DOMANDA DAL RICHIEDENTE

ARTICOLO 7 – CONTROLLI E REVOCA DEL CONTRIBUTO

1- L’ AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI PARRANO PROCEDERA’ A CONTROLLARE L’AUTENTICITA’ E LA VERIDICITA’DI QUANTO ATTESTATO IN SEDE DI DOMANDA DAI RICHIEDENTI NONCHE’ IL PERDURARE NEL TEMPO DEI REQUISITI DI AMMISSIBILITA’. LADDOVE DOVERSI VERIFICARE IL VENIR MENO DELLE CONDIZIONI DI AMMISSIBILITA’ SI PROCEDERA’ ALLA REVOCA DEL CONTRIBUTO CONCESSO A FAR DATA DAL GIORNO IN CUI GLI STESSI REQUISITI SONO VENUTI MENO;

ARTICOLO 8 – DISPOSIZIONI FINALI

1- L’AVVISO PUBBLICO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI VERRA’ PUBBLICATO ENTRO 30 GIORNI DALL’ENTRATA IN VIGORE DEL PRESENTE REGOLAMENTO E AVRA’ VALIDITA’ PER IL TRIENNIO 2019-2021. PER L’ANNO 2019 LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI AVVERRA’ ANCHE IN RIFERIMENTO AI CONTRATTI DI LOCAZIONE GIA’ STIPULATI .

2 - LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI AVVIENE SEMPRE NEL LIMITE DELLE RISORSE A CIO’ DEDICATE EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI

ARTICOLO 9 – ENTRATA IN VIGORE

1- IL PRESENTE REGOLAMENTO ENTRA IN VIGORE IL PRIMO GIORNO DEL MESE SUCCESSIVO ALLA INTERVENUTA ESECUTIVITA’ DELL’ATTO DI APPROVAZIONE E VIENE RESO PUBBLICO MEDIANTE AVVISO ALLA POPOLAZIONE NEI MODI D’USO
 

Questo il testo l’ordine del giorno sul Decreto Pillon

Il DDL n. 735/2018, rubricato “Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”, primo firmatario il senatore Pillon, intende riformare il diritto di famiglia e in particolare l’affidamento dei figli e il loro mantenimento in caso di separazione dei genitori.

Attualmente in discussione in commissione Giustizia del Senato, sta determinando molte critiche e mobilitazioni, di cui diremo meglio in seguito.

Tra gli aspetti controversi di questa riforma del Diritto di famiglia vi è:

1.     la netta prevalenza del punto di vista patrimoniale ed economico degli adulti, rispetto all’interesse primario dei figli;
2.     l’abnormità di alcune modifiche rispetto agli effetti di alcuni reati penali non gravi, come la calunnia, o, invece, la troppa leggerezza con cui si trattano gli eventuali episodi di violenza domestica;
3.     l’obbligo di ricorrere a mediazione professionale a carico delle parti, quando, attualmente, le spese di attivazione della macchina giudiziaria per questi procedimenti non sono dovute;
4.     la previsione di legare la permanenza nella casa coniugale al coniuge proprietario, nonché l’abolizione dell’addebito della separazione.

Le conseguenze di aumento della conflittualità intra-familiare sono, pertanto, inevitabili.  

Il ddl Pillon in pillole.
Il disegno di legge 735 si compone di ventiquattro articoli e prevede che le disposizioni introdotte, una volta entrate in vigore, si applichino anche ai procedimenti pendenti. Le riforme al diritto di famiglia che il ddl introduce sono principalmente quattro:

1 – mediazione obbligatoria e a pagamento
Il ddl Pillon, per evitare che il conflitto familiare arrivi in tribunale, introduce alcune procedure di ADR, un acronimo che vuol dire Alternative Dispute Resolution: sono metodi stragiudiziali di risoluzione alternativa delle controversie, e ne fanno parte sia la mediazione che la coordinazione genitoriale. Il ddl prevede in particolare di introdurre la mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui siano coinvolti i figli minorenni «a pena di improcedibilità», dicendo esplicitamente che l’obiettivo del mediatore è «salvaguardare per quanto possibile l’unità della famiglia». L’articolo 4, in particolare, aggiunge che è gratuito solo il primo incontro di mediazione, mentre gli altri sono a carico delle due persone che si stanno separando. Se nell’esecuzione del piano genitoriale nascono dei problemi, il ddl prevede l’introduzione di un’ulteriore procedura di ADR, affidata al coordinatore genitoriale: sempre a pagamento. Attualmente, invece, tali procedimenti sono esenti dalle spese di attivazione della macchina giudiziaria statale.

Inoltre, nei c.d. “Piani genitoriali” debbono essere incluse nell’importo dovuto a titolo di mantenimento del figlio, la maggior parte delle spese straordinarie che, ad oggi, vengono considerati extra da condividere nella misura del 50% tra i due genitori, creando un grave danno economico in prospettiva al coniuge destinatario dell’assegno di mantenimento del figlio.

2 – equilibrio tra entrambe le figure genitoriali e tempi paritari
Nel ddl si dice (articolo 11) che «indipendentemente dai rapporti intercorrenti tra i due genitori» il minore ha diritto a mantenere «un rapporto equilibrato e continuativo con il padre e la madre, a ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambe le figure genitoriali e a trascorrere con ciascuno dei genitori tempi adeguati, paritetici ed equipollenti, salvi i casi di impossibilità materiale». I figli dovranno dunque trascorrere almeno dodici giorni al mese, compresi i pernottamenti, con ciascun genitore, a meno che non ci sia un «motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica» dei figli stessi. Non solo: i figli avranno il doppio domicilio «ai fini delle comunicazioni scolastiche, amministrative e relative alla salute» - con le complicazioni risultanti dal raddoppio del disbrigo di ogni pratica amministrativa, anche la più semplice.

3 – mantenimento in forma diretta senza automatismi
Oltre che il tempo, si prevede che anche il mantenimento sia ripartito tra i due genitori. Il mantenimento diventa dunque diretto (ciascun genitore contribuirà per il tempo in cui il figlio gli è affidato) e il piano genitoriale dovrà contenere la ripartizione per ciascun capitolo di spesa, sia delle spese ordinarie che di quelle straordinarie. Si precisa che andranno considerate sempre «le esigenze del minore, il tenore di vita goduto dal figlio in costanza di convivenza con entrambi i genitori, i tempi di permanenza presso ciascun genitore, le risorse economiche di entrambi i genitori e la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore».

Fermo il doppio domicilio dei minori presso ciascuno dei genitori, si aggiunge che il giudice può stabilire che i figli mantengano la residenza nella casa familiare, indicando in caso di disaccordo quale dei due genitori può continuare a risiedervi.

Se la casa è cointestata, il genitore a cui sarà assegnata la dovrà versare all’altro «un indennizzo pari al canone di locazione computato sulla base dei correnti prezzi di mercato». Non può invece «continuare a risedere nella casa familiare il genitore che non ne sia proprietario o titolare di specifico diritto di usufrutto, uso, abitazione, comodato o locazione e che non abiti o cessi di abitare stabilmente nella casa familiare o conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio».

4 – alienazione genitoriale
Il ddl vuole contrastare la cosiddetta “alienazione parentale” o “alienazione genitoriale”, intesa come la condotta attivata da uno dei due genitori (definito “genitore alienante”) per allontanare il figlio dall’altro genitore (definito “genitore alienato”).

Nella scheda di presentazione del ddl al Senato si dice che «nelle situazioni di crisi familiare il diritto del minore ad avere entrambi i genitori finisce frequentemente violato con la concreta esclusione di uno dei genitori (il più delle volte il padre) dalla vita dei figli e con il contestuale eccessivo rafforzamento del ruolo dell’altro genitore». Gli articoli 17 e 18 del ddl dicono dunque che se il figlio minore manifesta «comunque» rifiuto, alienazione o estraniazione verso uno dei genitori, «pur in assenza di evidenti condotte di uno dei genitori» stessi, il giudice può prendere dei provvedimenti d’urgenza: limitazione o sospensione della responsabilità genitoriale, inversione della residenza abituale del figlio minore presso l’altro genitore e anche il «collocamento provvisorio del minore presso apposita struttura specializzata».

Di alienazione genitoriale si parla anche all’articolo 9, quando si dice che il giudice può punire con la decadenza della responsabilità genitoriale o con il pagamento di un risarcimento danni le «manipolazioni psichiche» o gli «atti che comunque arrechino pregiudizio al minore od ostacolino il corretto svolgimento delle modalità dell’affidamento». E si parla di «ogni caso ove (il giudice, ndr) riscontri accuse di abusi e violenze fisiche e psicologiche evidentemente false e infondate mosse contro uno dei genitori».

In commissione Giustizia del Senato al ddl 735 sono associati altri due atti: il 45 e il 768.

Nel primo, presentato da Paola Binetti, tra le altre cose si prevede la sospensione della potestà genitoriale «in caso di calunnia da parte di un genitore o di un soggetto esercente la stessa a danno dell’altro». Un provvedimento totalmente abnorme e non commisurato rispetto alla gravità infima del reato di calunnia.

Modifica poi l’articolo 572 del codice penale, la norma che punisce la violenza domestica: prevede che i maltrattamenti debbano essere sistematici e rivolti «nei confronti di una persona della famiglia o di un minore».

Le critiche al ddl Pillon

Il ddl presentato dal senatore Pillon (che è anche un avvocato e un mediatore familiare) è stato molto criticato e considerato non emendabile, cioè da rifiutare completamente, da diverse associazioni di avvocati, psicologi e operatori che si occupano di famiglia e minori; da giuristi, anche cattolici, da giudici minorili, dai centri antiviolenza, dai movimenti femministi e anche dalle relatrici speciali delle Nazioni Unite sulla violenza e la discriminazione contro le donne, Dubravka Šimonović e Ivana Radačić, che lo scorso 22 ottobre hanno scritto una lettera preoccupata al governo italiano.

Nella lettera dell’ONU si dice che le modifiche introdotte dal ddl porteranno a «una grave regressione che alimenterebbe la disuguaglianza di genere» e che non tutelano le donne e i bambini che subiscono violenza in famiglia. Le critiche dell’ONU riprendono punto per punto quelle già avanzate in Italia da vari fronti, che sono tutti compatti e concordi nel dire che cosa nel ddl non funziona.

1 – ostacola il divorzio
Il ddl vuole rendere più complicato e oneroso l’accesso alla separazione e al divorzio, introducendo esplicitamente all’articolo 1 il concetto di “unità familiare” e rendendo di fatto separazione e divorzio procedure complesse e soprattutto accessibili solo a chi se le può permettere dal punto di vista economico.

2 – logica adultocentrica
A differenza di quanto è stato valido fino a oggi nel diritto di famiglia (la priorità dell’interesse del minore e del genitore più debole), il ddl porta avanti un principio adultocentrico. Il principio di bi-genitorialità – già previsto da molte convenzioni internazionali – prevede che il minore abbia il diritto di avere un rapporto significativo con entrambi i genitori a meno che tale rapporto non sia nocivo per il minore stesso. Il ddl non tutela però l’interesse del minore soprattutto quando entra in gioco il concetto di alienazione parentale, come vedremo. E trasforma la bi-genitorialità in un principio dell’adulto. Non solo: dell’adulto economicamente più forte.

Ancora: il piano genitoriale viola, secondo chi lo critica, anche tutte le normative internazionali che chiedono ai legislatori, soprattutto nell’interesse dei e delle minori, di favorire la flessibilità e l’elasticità nelle regolamentazioni.

La tutela e il diritto del minore alla massima continuità di vita e di abitudini anche in caso di separazione, viene poi stravolto dalla riforma sull’assegnazione della casa familiare, che mette al centro il principio di proprietà della casa stessa.

3- bi-genitorialità coatta
Sul principio di bi-genitorialità a tutti i costi come principio a favore dell’adulto, l’Unione Camere Minorili ha scritto che il ddl si occupa del minore «come di un “bene” che deve essere diviso esattamente a metà come un oggetto della casa familiare». Il Coordinamento italiano per i servizi maltrattamento all’infanzia (Cismai) ha fatto sapere poi che «la divisione a metà del tempo e la doppia residenza dei figli ledono fortemente il diritto dei minori alla stabilità, alla continuità e alla protezione, per quanto possibile, dalle scissioni e dalle lacerazioni che inevitabilmente le separazioni portano nella vita delle famiglie». Il minore da soggetto, torna ad essere un oggetto del diritto.

Il ddl pretende poi un’equiparazione astratta tra genitori, in nome di falsi principi egualitari: ignora cioè le reali condizioni di squilibrio di genere che esistono tra i genitori. Non tiene conto del gap salariale e occupazionale di genere o del fatto che molte donne, come dicono i dati, o lasciano o perdono il lavoro dopo la maternità. Una donna che è anche madre riuscirà difficilmente a dare lo stesso tenore di vita che al figlio era garantito durante la convivenza e che potrà continuare ad essere garantito dal padre, causando enormi squilibri e avendo come conseguenza anche la possibilità di perdere l’affidamento.

La bi-genitorialità attraverso la divisione dei tempi e il mantenimento diretto si trasforma dunque, in realtà, in un nuovo principio a vantaggio dell’adulto economicamente più forte. Il genitore che si trova nella situazione più difficile o sceglierà di non separarsi o sarà sottoposto a un ricatto economico dovendo affrontare la separazione al prezzo di una crescente precarietà.

 4 – privatizzazione della violenza
Il ddl introduce infatti l’obbligatorietà del ricorso un mediatore privato a pagamento nelle separazioni con figli minori, comprese quelle legate a violenza e abusi. Può svolgere il ruolo di mediatore anche un avvocato iscritto all’ordine da almeno cinque anni che abbia trattato «almeno dieci nuovi procedimenti in diritto di fami­glia e dei minori per ogni anno». La mediazione è affidata a figure che non possono essere specializzate sul tema della violenza e che dunque non possono affrontare questo tipo di dinamica.

Nella lettera delle relatrici delle Nazioni Unite al governo italiano si ricorda che la mediazione familiare può «essere molto dannosa se applicata ai casi di violenza domestica» e che tale imposizione viola la Convenzione di Istanbul che l’Italia ha sottoscritto nel 2003. La mediazione, sostanzialmente, privatizza il conflitto spostandolo in un ambito in cui vale l’obbligo di riservatezza: se durante il percorso di mediazione dovessero verificarsi o emergere degli abusi, questi non risulterebbero. L’obbligo di segretezza, si dice sempre nella lettera, «limita il potere dell’autorità giudiziaria» e istituzionalizza la violenza all’interno della famiglia: sollevando i tribunali dai loro compiti e occultando la violenza per delegata giustizia.

5 – la presunta alienazione parentale
La sindrome da alienazione genitoriale o sindrome da alienazione parentale (PAS, dalla formula in inglese) è un concetto che venne introdotto per la prima volta negli anni Ottanta dallo psichiatra forense statunitense Richard Gardner. Viene descritta come una dinamica psicologica disfunzionale che si attiva nei figli minori coinvolti nelle separazioni conflittuali dei genitori. Secondo Gardner questa sindrome sarebbe il risultato di una presunta “influenza” sui figli da parte di uno dei due genitori (definito “genitore alienante”) che porta i figli a dimostrare astio e rifiuto verso l’altro genitore (definito “genitore alienato”). Fin da subito, la teoria di Gardner fu molto contestata nel mondo scientifico-accademico poiché priva di solide dimostrazioni. Per lo stesso motivo non è nominata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5), che è la principale fonte per i disturbi psichiatrici ufficialmente riconosciuta in tutto il mondo, e non è considerata nemmeno dall’APA (American Psychological Association).

Nonostante la mancanza di prove scientifiche a supporto, l’alienazione genitoriale viene presa in considerazione già molto spesso nelle aule dei tribunali e difesa da diverse associazioni. Soprattutto nelle situazioni di maltrattamento, l’alienazione genitoriale viene infatti utilizzata in maniera strumentale dai padri per screditare le donne che in sede di separazione richiedono protezione a favore dei figli che si rifiutano di incontrare quei padri perché traumatizzati dai loro comportamenti violenti. Il ricorso all’alienazione parentale finisce dunque per non riconoscere il trauma dei bambini e delle bambine e per colpevolizzare invece la madre (già vittima di violenza) ritenendola responsabile di comportamenti inadeguati. Un richiamo all’Italia in questo senso era stato presentato nel 2011 dal Comitato CEDAW delle Nazioni Unite.

In conclusione
In molte e molti hanno affermato che il ddl è una proposta maschilista, punitiva nei confronti delle madri e che porta a un arretramento dei diritti dei e delle minori. I movimenti femministi hanno a loro volta ribadito che la riforma è un grave attacco alle donne e alle conquiste ottenute con fatica negli ultimi decenni nell’ambito del diritto e della giurisprudenza sulla famiglia e sulla violenza domestica. La lettera delle Nazioni Unite si spinge anche oltre affermando che è una misura repressiva e il sintomo di «una tendenza, espressa attraverso le dichiarazioni di alcuni funzionari governativi» e attraverso altri provvedimenti dei partiti di maggioranza «contro i diritti delle donne». In Italia, si dice, è in atto, il «tentativo di ripristinare un ordine sociale basato su stereotipi di genere e relazioni di potere diseguali e contrarie agli obblighi internazionali in materia di diritti umani».

La difesa del DDL Pillon.

A difendere il ddl e a rivendicarne i passaggi più significativi sono, in particolare, le cosiddette associazioni dei padri separati, con le quali Pillon ha dichiarato di aver scritto la proposta. Queste associazioni portano avanti da tempo due battaglie principali, accolte di fatto dal ddl: quella economica (la possibilità di vedersi portare via la casa con l’assegnazione della stessa al minore, collocato spesso con la madre) e la fine dell’assegno di mantenimento nei confronti del minore e del coniuge più debole. In un’intervista su Avvenire Vittorio Vezzetti, pediatra, fondatore dell’associazione “Figli per sempre”, ha spiegato che «era assolutamente urgente colmare l’attuale disparità tra le figure genitoriali dopo la separazione che relega l’Italia agli ultimi posti fra i Paesi occidentali in tema di bigenitorialità».

Con il pretesto di salvaguardare i minori e consentire la bi-genitorialità, questa proposta di legge non considera i dati di realtà della società italiana.

Il 50,7% delle donne italiane non lavora fuori casa, occupandosi esclusivamente della famiglia (fonte Istat). Il 40% delle donne che si dimettono dal lavoro lo fa dopo la nascita dei figli (fonte: Ispettorato del lavoro), il 19% delle lavoratrice ha un contratto part time.

L’82,5% delle separazioni è consensuale (fonte Istat). Il 90% degli affidi è condiviso (fonte Istat). Il 40% delle separazione è dovuta alla violenza domestica.

Considerata l’alta percentuale di separazioni consensuali e di affidi condivisi già garantiti dalla legge vigente, fa supporre che il ddl Pillon non è pensato per rispondere alle esigenze delle famiglie e che abbia, invece, l’obiettivo inespresso di scoraggiare separazioni e divorzi.

Il problema dell’impoverimento delle famiglie, delle madri e anche dei padri, che pure esiste ed ha trovato anch’esso nella crisi una accentuazione più evidente, non può essere negato o trascurato, ma non può certamente essere affrontato nel modo proposto dal DDL, né, più in generale, rischiare di scatenare un deleterio conflitto tra uomini e donne;

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a contrastare, nelle sedi più opportune e con gli strumenti più adeguati, il merito delle proposte in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità contenute nel DDL 735 Pillon; di sensibilizzare tutti i parlamentari eletti in Umbria, affinché promuovano e garantiscano seri ed ampi confronti con tutti i soggetti istituzionali, associativi e professionali coinvolti, comprese le rappresentanze femminili, le associazioni familiari e le figure di garanzia per i minori, al fine di sospendere l’attuale iter di approvazione.

Per tutto quanto sopra esposto il  Consiglio Comunale chiede al Presidente del Consiglio il  ritiro del DdL Pillon.