politica

Legge di bilancio 2019. Le principali novità, fra luci e ombre

mercoledì 13 febbraio 2019
Legge di bilancio 2019. Le principali novità, fra luci e ombre

E’ una legge di bilancio fra luci e ombre, quella del governo, una legge che elimina i vincoli posti ai Comuni nei passati anni, sblocca la leva fiscale, ma che, di fatto, non prevede alcun allentamento al Fondo crediti dubbia esigibilità: sono alcune delle considerazioni emerse nel corso delll'annunciato workshop formativo su “La legge di bilancio 2019”, promosso da Anci Umbria, nell’ambito di una iniziativa di Anci nazionale. All’appuntamento umbro, che si è svolto presso il palazzo della Provincia di Perugia, il settimo di un tour che attraversa le principali città d’Italia, hanno partecipato numerosi funzionari, amministratori e impiegati tecnici di enti locali.

Ad aprire i lavori, il coordinatore della Consulta Finanza locale Anci Umbria, nonché sindaco di Marsciano, Alfio Todini che ha fatto una panoramica sulle questioni irrisolte che gravano sui Comuni e sui loro bilanci. Per il presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti, la giornata formativa ha rappresentato “un significativo momento di approfondimento” sugli effetti della legge: “alcune partite restano aperte, come il reintegro del fondo Imu-Tasi, decisivo per l’approvazione dei bilanci comunali, così come l’accantonamento del fondo crediti di dubbia esigibilità che, portato all’85 per cento, è un’ulteriore penalizzazione”.

“E’ una manovra finanziaria che – ha spiegato Giuseppe Ferraina, Finanza locale Anci – Ifel - permette maggiori margini di manovra ai Comuni, soprattutto sugli investimenti, con l'introduzione di contributi diretti e con l'abbandono di regole restrittive (saldo di competenza) rimaste in vigore per vent'anni. Ritorna la manovrabilità dei tributi propri, un atto dovuto dopo tre anni di blocco, in contrasto con i principi dell'autonomia enunciati dalla stessa Costituzione.

Resta purtroppo una grave sottovalutazione degli effetti dei tagli degli scorsi anni e dei sacrifici che i Comuni affrontano continuamente per via della nuova contabilità e di nuovi oneri: dagli accantonamenti obbligatori di risorse, agli oneri dei contratti di lavoro, alla crescita di esigenze e sensibilità su funzioni tradizionali, quali la protezione civile e i servizi sociali. E' stato ripristinato, con il ‘dl semplificazioni’, il fondo Imu-Tasi, riportandolo ai 300 milioni di euro degli scorsi due anni; viene, invece, negato il reintegro del taglio disposto dal decreto 66/2014 (563 milioni di euro), la cui applicazione era esplicitamente circoscritta al periodo 2014-2018. Quel taglio, a differenza di altri comparti, non è stato ripristinato e come Anci stiamo valutando la possibilità di percorrere la via giudiziale per recuperare le risorse che spettano ai Comuni”.

Ferraina ha poi fatto un focus sulla situazione dei Comuni, con particolare riferimento all’Umbria: “restano in larga parte deluse le attese di rilancio degli investimenti locali. Nel periodo 2010-2017 gli investimenti comunali registrano una pesante contrazione: a livello nazionale, - 37,2 per cento in termini di impegni e - 29,2 sul versante pagamenti; a livello umbro, - 45,8 in termini di impegni e - 47,3 sul versante dei pagamenti. La flessione è in ciascuna classe demografica, ma più marcata nei Comuni fra i 5mila e i 20mila abitanti. Per i Comuni dell’Umbria, il totale della manovra 2011-2018 ammonta a 188 milioni di euro, i tagli risorse a 135 milioni di euro, di cui Fcde a previsione 53. La spesa corrente nel periodo 2010-2017 si riduce del 13,6 per cento (senza rifiuti e Tpl, esclusi Perugia ed enti colpiti dal sisma). Preoccupa la tenuta del welfare locale (-15,7 per cento in 7 anni) e la flessione delle funzioni ‘non fondamentali’ (-30,7 per cento). Per l’Umbria, si ha, in generale, una contrazione ben più marcata rispetto alla media nazionale.

Quanto al Fondo Imu-Tasi, la maggiorazione Tasi interessa circa 300 Comuni, di cui 10 in Umbria. Il fondo Imu-Tasi riguarda 1.800 Comuni, di cui 43 enti in Umbria, per 7,8 milioni di euro. Lo sblocco degli avanzi accumulati negli anni del patto di stabilità delinea nuovi scenari. Ifel stima per i Comuni un surplus della capacità di spesa per investimenti per circa 13 miliardi di euro. In Umbria il surplus stimato si attesta sui 100 milioni di euro, per un valore pro capite di 114 euro.

Il 9 per cento dei Comuni presenta una situazione di disavanzo. In Umbria, su 86 Comuni osservati, 17 (18,5 per cento) risultano in disavanzo; altri 17 un avanzo applicabile inferiore all’8 per cento delle entrate finali. Nel complesso, il 37 per cento degli enti non dispone di avanzi per un robusto rilancio degli investimenti. Senza radicali semplificazioni contabili e interventi di natura strutturale, la sofferenza degli enti localiin maggior tensione finanziaria, molti dei quali di piccole dimensioni, rischia di tradursi in un forte aumento dei dissesti, con effetti negativi per tutto il Paese”.

Per il responsabile Dipartimento politiche per il personale e relazioni sindacali Anci, Agostino Bultrini la legge di bilancio per il 2019 introduce alcune previsioni importanti in materia di personale: “va segnalato il superamento del sistema sanzionatorio del meccanismo del pareggio di bilancio, la cui violazione comportava il divieto di assunzione a qualsiasi titolo. Criticità, invece, sulla nuova disciplina in materia di utilizzo delle graduatorie concorsuali, su cui Anci ha già avviato un confronto con il dipartimento per la Funzione Pubblica, chiedendo un correttivo per assicurare la giusta flessibilità ai Comuni nel far fronte a tutte le ipotesi di cessazione del personale, in considerazione anche dell’impatto delle nuove regole pensionistiche introdotte da ‘Quota 100’.

Da segnalare, inoltre, lo stanziamento degli oneri per il rinnovo contrattuale per il personale di comparto che impone per il 2019 alcuni adempimenti in capo ai Comuni”.