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"Gli investimenti previsti da Talete non graveranno sui più bisognosi"

martedì 29 gennaio 2019
"Gli investimenti previsti da Talete non graveranno sui più bisognosi"

"I 34 milioni di euro previsti da Talete per investimenti infrastrutturali sono obbligatori e necessari per garantire il diritto all’acqua, non solo in termini di disponibilità ma anche di qualità e di costo". Così il sindaco di Acquapendente Angelo Ghinassi rispetto alla decisione di aumentare le tariffe dell'acqua. "Ritengo che l’acqua - afferma il primo cittadino - rappresenti un bene essenziale a cui corrisponde un diritto fondamentale delle persone ed è una risorsa universale scarsa da sottrarre a logiche di mercato.

Ad oggi si tratta di un servizio pubblico di rilevanza economica e, come tale, sottoposto a tariffa sulla quale, secondo il principio del full cost recovery, devono essere caricati integralmente i costi di gestione, investimenti compresi.

Sino a quando tali costi non saranno spostati dalla bolletta alla fiscalità generale, e quindi in proporzione alla capacità contributiva del singolo cittadino, saranno sempre gli utenti a pagare. Gli amministratori però devono affrontare, al di là delle dichiarazioni di principio, i problemi nella loro concretezza.

Il problema è in primo luogo garantire una fornitura regolare e sicura sotto l’aspetto igienico-sanitario, ma anche limitarne l’imponente dispersione e per questo il servizio idrico integrato ha bisogno di interventi non più rimandabili. La decisione di aumentare le tariffe, quindi, non è stata presa a cuor leggero, ma con l’obiettivo di intervenire seriamente su inefficienza e sprechi, al fine di ridurre in prospettiva il costo dell’acqua e tutelare l’ambiente.

La Talete è una società nata male, su logiche più spartitorie che gestionali, e questo ha prodotto un danno che ancora paghiamo, ma va riconosciuto all’attuale management un cambio di rotta rispetto al passato che ha portato dei miglioramenti. Comunque ad oggi è questo il gestore e nessuno ha una soluzione alternativa pronta. I singoli Comuni non sono in grado da soli di affrontare gli investimenti necessari, che comunque in ogni caso ricadrebbero sui cittadini.

Ad esempio, l’inquinamento da arsenico deriva da cause naturali e non è un fatto recente, ma precedente all’attuale sistema di gestione. Fino a quando vogliamo continuare a compromettere la salute delle nostre popolazioni? Per le dimensioni del problema da questa situazione si esce tutti insieme, con uno spirito solidaristico di collaborazione.

Si calcola che il 7,6% di aumento mediamente graverà sulle bollette per circa 15/20 euro all’anno e non ne siamo certo felici. Se questo però consentirà di migliorare la qualità dell’acqua e la sua gestione, diminuendo i costi in futuro, può essere un investimento utile. Non ci rimane che vigilare sull’efficacia di questa misura e minimizzare l’impatto sulle famiglie più bisognose. Sul bilancio comunale di previsione 2019, in aggiunta agli aiuti già esistenti, faremo in modo di sostenere i cittadini, contribuendo a questa maggiore spesa.

Noi rimaniamo convinti della validità del principio della gestione integrata pubblica. Se poi cambierà la legge, favorendo una migliore gestione delle acque, più partecipata e con minori oneri per i cittadini, non saremo certo noi a difendere un sistema di gestione che ha evidenziato tutti i suoi limiti, ma per essere all’altezza dei problemi bisogna guardare avanti, non indietro".