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Discarica, Italia Nostra chiede di perimetrare l'area e di cambiare destinazione d'uso

giovedì 3 gennaio 2019
Discarica, Italia Nostra chiede di perimetrare l'area e di cambiare destinazione d'uso

"Per il momento ad Orvieto non arriveranno altri rifiuti e se dovessero arrivare dal Perugino, dovranno necessariamente diminuire della stessa quantità gli speciali non pericolosi extra bacino". Così il sindaco Giuseppe Germani all'indomani della riunione con i colleghi dell'Umbria appartenenti al direttivo dell'Autorità unica regionale per i rifiuti e l'idrico che, sul finire del 2018, ha approvato una delibera con cui si stabilisce che fino al 21 gennaio i rifiuti del Perugino potranno essere destinati alla discarica di Belladanza, nell'Alto Tevere, e al sito orvietano de “Le Crete”.

In questa sede il primo cittadino, insieme a quello di Città di Castello - indetta per giovedì 3 gennaio una conferenza stampa in Comune - , si è detto contrario alla possibilità di ospitare nuovi rifiuti. Chi prende posizione, intanto, è la Sezione di Orvieto di Italia Nostra Onlus. "AURI e il Sindaco di Orvieto Giuseppe Germani - afferma il presidente Sergio Riccetti - hanno elargito un nuovo regalo, l’ennesimo del 2018, alla città di Orvieto, stabilendo che fino al 21 gennaio si potranno portare i rifiuti di Perugia nelle discariche di Belladanza (Città di Castello) e di Le Crete (Orvieto).

La decisione è stata presa a maggioranza. Dei nove sindaci umbri che formano il Direttivo di AURI erano assenti quelli di Porano e di Terni. I sindaci di Orvieto e di Città di Castello hanno espresso un voto contrario, ma erano in netta minoranza. Così, la Regione è riuscita a far quadrare il cerchio: risolve il problema dei rifiuti salvando la faccia al sindaco Germani, già impegnato in campagna elettorale.

Se, infatti, da parte del sindaco di Città di Castello è stata stabilita una posizione ferma di contrarietà, affermando di non voler trasformare il territorio di Castello nella vittima di una mancata gestione del problema rifiuti, da parte del sindaco Germani tutto tace. Torniamo quindi a chiedere a Germani di applicare la normativa che disciplina le industrie insalubri ai sensi dell’art. 216 T.U. 27 luglio 1934, n. 1265, che al comma 5 prevede il divieto di attivazione o di subordinare le attività dannose alla salute.

E chiariamo subito che la classificazione di un’industria insalubre di prima classe è soltanto un atto di ratifica ex lege in rapporto all’elenco del Decreto Ministeriale 5 settembre 1994. «Lo scopo perseguito dalla norma – sostiene il Consiglio di Stato (Sentenza 8 giugno 1998, n. 778) - consistente nell’impedire che dallo svolgimento di determinate lavorazioni possa derivare pericolo per la salute dei cittadini».

Chiediamo al sindaco Germani, ancora una volta, di perimetrare l’area della discarica, che ogni giorno appare più estesa, e di cambiare destinazione d’uso a tutta l’area non ricompresa nel perimetro, come area di salvaguardia e di rispetto della zona DOC di Orvieto. Soltanto con tali azioni, il sindaco in scadenza di mandato potrà apparire un po’ più credibile in vista della prossima tornata elettorale".