politica

"Germani ed il Pd appaltano tutto, anche un portale web per il turismo. Ma il portale c'è già"

giovedì 15 novembre 2018
"Germani ed il Pd appaltano tutto, anche un portale web per il turismo. Ma il portale c'è già"

In fase pre-elettorale Germani ed il Pd si stanno specializzando nel fare bandi per appaltare ed esternalizzare "di tutto di più". Adesso vogliono fare un portale web per il turismo dal costo di alcune decine di migliaia di euro. Ma a cosa serve spendere tanti soldi pubblici quando esiste già un portale finanziato e costruito pochissimi anni fa dalla Fondazione Cassa di Risparmio (www.inorvieto.it) che si occupa di turismo e promozione? Perché spendere soldi pubblici per fare un doppione?

Se veramente il Comune vuole veicolare al meglio la città tramite canali web e social promuova e si attivi per migliorare il portale attualmente esistente, senza farne un altro che – di fatto – andrà a svolgere le medesime funzioni. Questo progetto, oltre a rappresentare uno spreco di pubblico denaro ed un doppione rispetto ad uno già esistente, apre una finestra sui potenziali soggetti che potrebbero partecipare al bando. Infatti, sarebbe quanto mai inopportuno che al bando partecipassero soggetti che operano nel settore della costruzione di siti web, ma che – contestualmente – agiscono anche nel settore della comunicazione, oltre a possedere testate giornalistiche.

Se questa tipologia appena rappresentata dovesse partecipare al bando (e magari si vedesse anche aggiudicato il lavoro) sarebbe abbastanza semplice pensare che l’Amministrazione comunale – soprattutto negli ultimi mesi che precedono la campagna elettorale – avrebbe uno strumento per influenzare, seppur in maniera assolutamente lecita, una fetta dei mezzi di comunicazione. Da ultimo: è doveroso rammentare che i soldi per fare un portale web, doppione di uno già esistente, vengono trovati, mentre per abbellire il centro storico sotto le feste di Natale e per finanziare Umbria Jazz Winter la Giunta Germani fa ricorso alla più classica delle “collette”, per di più attraverso una lettera improponibile e molto poco seria.

Stefano Olimpieri, capogruppo "Identità e Territorio"