politica

"Fuori i violenti del calcio". In votazione la proposta di Squarta (FdI) sul codice etico

giovedì 15 novembre 2018
"Fuori i violenti del calcio". In votazione la proposta di Squarta (FdI) sul codice etico

Verrà discussa lunedì 3 dicembre nell'Aula del Consiglio Regionale dell'Umbria la mozione del capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Squarta, riguardante l'istituzione di un codice etico di comportamento per tutti coloro che fanno parte a vario titolo del mondo calcistico nelle province di Perugia e Terni.  Nel giugno 2016, ossia due anni e mezzo fa, l'attuale portavoce dell'opposizione aveva depositato l'atto sollecitando l'allontanamento immediato per coloro che si rendono responsabili di gesti violenti e commettono discriminazioni razziali e sessuali.  

"Atleti, tesserati di società sportive e genitori dei ragazzini - afferma Squarta - devono astenersi da qualunque tipo di comportamento violento. Purtroppo ogni settimana accadono episodi spiacevoli in vari campetti dell'Umbria. Pugni, insulti, offese razziste, risse in tribuna, talvolta viene richiesto perfino l'intervento delle forze dell'ordine. Questi episodi non sono più tollerabili, lo sport deve essere innanzitutto sano  divertimento e rispetto per l'avversario. Da parte di tutti: atleti, tesserati e, appunto, genitori".

"Lo sport - prosegue - deve essere sempre un momento di socializzazione e divertimento. Perciò allenatori, dirigenti, ma anche i piccoli atleti e i genitori sugli  spalti che troppe volte rovinano giornate di festa, devono rispettare le regole, gli avversari e le scelte tecniche. Il calcio come la vita è un'occasione per essere selezionati, di conseguenza è un momento importante di crescita e di maturazione per i giovani che non devono soffrire le ingerenze dei genitori maleducati che delegittimano il delicato ruolo dell'allenatore-educatore".

L’obiettivo del consigliere di minoranza è quello di "istituire nella nostra regione una cultura sportiva con finalità formative e sociali che sappia valorizzare le relazioni, la lealtà, la correttezza e il fair-play". "Come nel rugby venga istituito il terzo tempo - propone Fratelli d’Italia - dove in campo si disputano vere e proprie battaglie e fuori si torna amici. Purtroppo, come dimostrano i numerosi episodi negativi, nel calcio giovanile le cose funzionano diversamente ed è opportuno che tutte le componenti si impegnino per non rovinare il gioco più bello del mondo.

I comportamenti scorretti di alcuni genitori, cui seguono le sanzioni del giudice sportivo, vengano fatti pagare ai responsabili e non alle società sportive che devono essere libere di allontanare il genitore maleducato trattenendosi la quota annuale di iscrizione. Quando si tratta, invece, di discriminazioni razziali, etniche, religiose o sessuali l'allontanamento deve essere obbligatorio e con effetto immediato. Certi comportamenti non sono più tollerabili".