politica

Caos viabilità. "Pedonalizzate con criterio Orvieto, ma prima pulitela e ripopolatela"

mercoledì 21 marzo 2018
Caos viabilità. "Pedonalizzate con criterio Orvieto, ma prima pulitela e ripopolatela"

Ripristinare il transito di Via Luca Signorelli, sospendere momentaneamente l'entrata in funzione del varco elettronico in Via Malabranca e, solo in prospettiva, realizzare un piano rialzato nel parcheggio di Piazzale Generale Cimicchi e mettere in atto una "pedonalizzazione stagionale" e in via sperimentale per Piazza del Popolo che da sabato 24 marzo sarà a tutti gli effetti chiusa al transito delle auto, nonostante siano 88 le attività contrarie, di cui 19 proprio a ridosso della piazza.

Sono i pochi punti fermi a cui martedì 20 marzo è giunta l'affollata e animata riunione tenutasi nella Sala Consiliare del Comune che ha visto confrontarsi l'Amministrazione Comunale con commercianti e operatori del centro storico. Tante, le domande. Poche, le risposte ricevute. Di fronte alle sollecitazioni - su tutte: "Qual è il progetto di città che avete?" - il sindaco Giuseppe Germani è apparso in evidente imbarazzo, pur ribadendo disponibilità a recepire le istanze di tutti e riportarle in giunta.

"È sotto gli occhi di tutti - ha detto il primo cittadino - che siamo in una città medievale, quando abbiamo iniziato a ragionare ci ponevamo due obiettivi:  aumentare il numero di posti a disposizione per attrarre flussi turistici e allargare quel centro commerciale naturale che non va oltre il teatro. Nell'asse Piazza Duomo-Piazza della Repubblica, Piazza del Popolo entra in gioco perché questo centro va allargato e qualificato perché possa diventare ancora più commerciale, ed estendersi anche alle vie di collegamento così come è Via Garibaldi per Piazza della Repubblica.

Quando sono stati tolti i parcheggi, sono state create le condizioni perché si migliorasse l'operatività. Se noi ampliamo la zona, andiamo a mitigare gli effetti di uno dei tanti problemi del commercio come il costo degli affitti. Il saldo tra attività iniziate e quelle che hanno chiuso non è assolutamente negativo rispetto ai numeri. Il problema non sono gli attuali 21 posti di Piazza del Popolo, prima erano 54. Stiamo cercando di creare le condizioni perché ci sia una maggiore attrattività di questa area.La crisi viene da lontano. Occorre creare insieme le soluzioni. Venire qui e trovare una certa situazione economica non ci ha agevolato. L'obiettivo è migliorare il centro storico, in una Piazza del Popolo valorizzata avrebbe anche maggiore lustro il Centro Congressi. È lì, il futuro".

Parole che, tuttavia, non hanno rassicurato i presenti. A più voci è stato riproverato che "chiudendo la piazza, si accentuerà la crisi. È quello il parcheggio del Centro Commerciale Naturale, comodo soprattutto per soste brevi. C'è bisogno di un rapporto tra posteggi per chi abita, per chi lavora, per i turisti e per eventi eccezionali. Il numero complessivo si deve sommare. Orvieto non è soltanto il Duomo, ha un'attrattività ma l'amministrazione si deve prodigare per venire incontro con agevolazioni per turisti, sconti per chi pernotta, incentivi a chi abita. Qui abbiamo difficoltà sia per accesso dei medici di base che per farmaceutico. Siamo qui perché siamo i primi a volere il bene della città.

La viabilità di questo Comune è stata stravolta, la precedente ha garantito per decenni l'ingresso. Non c'è un dialogo proficuo, c'è un testa a testa con amministrazione. La nostra città ha le potenzialità migliori. Abitiamo in un piccolo miracolo etrusco che ha bisogno di cure, oltre che di soldi. Siamo circa 200 attività, il primo obiettivo è individuare le necessità. Dobbiamo seguire regole di marketing, l'Amministrazione ne ha il vantaggio economico e politico. Quello che si è perso è l'obiettivo, ovvero accogliere, se serve facendo più posteggi. Non ci sono per chi abita, né per chi lavora. Chi viene a Orvieto come turista se non ha un servizio che funziona, non torna".

"Non è mai stata fatta un'analisi del perché la città non è attrattiva" ha incalzato Massimo Perali (Orvieto per Tutti). "Non ci sono più uffici - ha detto - non c'è stato un ricambio dell'offerta commerciale. Sicuramente hanno influito gli acquisti su Internet. Non ci sono soldi, ma è evidente che in una situazione come questa le attività devono fare la loro parte. Gli errori vengono dal passato. Ci deve essere una regia da parte di chi governa, non interventi a spot. La città sta boccheggiando, chi alza la saracinesca la mattina se ne rende conto.

Il confronto è fondamentale. I parcheggi della città, sono gli stessi di quattro anni fa. Non c'è uno studio sull'effettiva necessità di posti auto. Sono anni che sosteniamo che è necessario fare un discorso complessivo, comprensivo anche di Piazza Cahen. Il commercio non ce la fa più. Quale è lo stimolo che Comune vuole dare? Solo paletti. Non è vero che la città non sta cercando di reagire. Abbiamo investito oltre 60.000 euro nel 2017. Quello che manca sono posti per la sosta rapida. Auspichiamo ripensamenti in questo senso".

"Il problema - hanno proseguito i diversi intervenuti- non è togliere 21 posti auto, ma ripristinarli 54. Non c'è un'indicazione su dove andare a prendere la Navetta, la domenica non funziona e lascia comunque scoperte alcune zone. C'è un disagio evidente, anche nell'altra metà di Corso Cavour. Alle domande sul Palazzo dei Congressi, non ci sono ancora risposte dopo un mese. Ci sarà il progetto, ma si percepisce solo la discriminazione verso operatori economici del centro storico. Va bene pedonalizzare da maggio a settembre, ma da ottobre a maggio questo bisogno proprio non si avverte in una città deserta, da Piazza Cahen fino a San Giovenale. 

Per pedonalizzare Orvieto, va prima pulita. Vanno abbassati gli affitti, non solo le tasse. Piazza della Repubblica non è illuminata, aver tolto il posto di Polizia Municipale e gli uffici pubblici che si affacciavano sulla piazza è stata una scelta incomprensibile. Perché facciamo i confronti con i quartieri ai piedi della Rupe? Lì, il parcheggio non si paga.

Sulla stessa linea, Giuseppe Santi (Confcommercio) che ha ribadito l'assenza fin qui di confronto. "Sono anni - ha ribadito - che si svuotano i grandi contenitori, la politica dovrebbe far sì che diventino degli attrattori per ridare fruibilità. Dall'uscita dal pre-dissesto ci aspettavamo che ci fosse stato qualche vantaggio. Orvieto è città turistica, ma il turismo soffre. I flussi si sono spostati. Il Tavolo sul Turismo individuato come strumento di programmazione sia per eventi che per rivitalizzare non è ancora inciviso. Il Palazzo dei Congressi ritardi potrebbe fare differenza".


Questa notizia è correlata a:

Sosta e circolazione, ecco come il Comune riorganizza Piazza del Popolo