politica

Viabilità e vivibilità del centro storico, la minoranza lancia la sfida al Pd

sabato 17 marzo 2018
Viabilità e vivibilità del centro storico, la minoranza lancia la sfida al Pd

"Orvieto città da vivere: una sfida da non perdere". Era questo il titolo del documento presentato a fine gennaio a firma Andrea Scopetti e Lorenzo Cortoni, rispettivamente segretario PD Unione Comunale Orvieto e segretario PD Circolo Orvieto Centro Storico per chiedere al sindaco Giuseppe Germani di "lavorare sinergicamente, con tutte le forze politiche in campo, per riattivare una vera partecipazione cittadina sui temi che interessano la nostra comunità".

Cultura e turismo, in primis ma anche vivibilità che continua a stridere e non poco con le modifiche alla viabilità. Ora, partendo proprio da quel documento, i gruppi consiliari "Forza Italia", "Identità e Territorio" e "Gruppo Misto" ne hanno fatto una mozione che ha il sapore oltre che del guanto di sfida anche del banco di prova rispetto alla coesione tra la maggioranza e il sindaco "che - dicono - ci sembra ostaggio di qualche assessore della sua giunta che pur di non perdere la faccia si ostina ad andare avanti portando sempre di più questa città verso il declino".

Così mentre l'Amministrazione Comunale a poco più di una settimana dalla data di pedonalizzazione definitiva - annunciata per sabato 24 marzo - si affretta a diffondere locandine che illustrano sinteticamente i vantaggi di "cambiare passo", l'opposizione risponde con manifesti di tutt'altro sapore e scende, simbolicamente, in quella Piazza del Popolo diventata "simbolo della politica arrogante della Giunta Germani che procede a spot, senza un disegno complessivo e in maniera del tutto confusionaria, ignorando le 1500 firme con cui si chiedeva di bloccare i provvedimenti del traffico".

"La città - si legge nel testo della mozione - è da tempo impegnata sul tema del suo sviluppo e della vivibilità del Centro Storico. Le riflessioni sulla gestione del traffico e dei varchi elettronici, le considerazioni sul futuro del Palazzo dei Sette e del palazzo del Popolo, i ragionamenti sulla pedonalizzazione di Piazza del Popolo e non ultime le giuste valutazioni sul confronto tra città turistica e città dei residenti, hanno chiamato gli orvietani - in molti e in diversi contesti - a confrontarsi con attenzione sul destino della città.

Le scelte adottate negli ultimi periodi in maniera disorganica hanno prodotto un impoverimento della città e la percezione di una luogo chiuso e poco incline all'accoglienza dei residenti delle realtà limitrofe. Oggi la pedonalizzazione di Piazza del Popolo è diventato un elemento di discussione e di divisione perchè non inserito in una visione progettuale che risolva il problema della sosta nel Centro Storico. 

E' necessario adottare una programmazione organica,  considerando anche le aree destinate al parcheggio limitrofe a Piazza del Popolo: dalla riqualificazione del vicino Piazzale Cimicchi che recuperi il numero dei posti auto “persi” dalla pedonalizzazione di Piazza del Popolo oltre a non escludere il recupero funzionale di Piazza Vivaria e Largo Mazzini. Il tutto nell'auspicio che il progetto possa essere condiviso anche con gli imprenditori locali, favorendo quelle sinergie che in altre città hanno portato alla soluzione di problematiche complesse.

All'interno di questa ottica progettuale, di recupero e sviluppo del centro storico, deve essere necessariamente considerato il destino di alcuni immobili di pregio della città: Palazzo dei Sette, Palazzo del Popolo, ex Ospedale, Caserma Piave. Una città che pensa al futuro con interesse e produttività non può permettersi di rimanere vuota e di trovarsi sulle spalle il destino di immobili di pregio. E' fondamentale, però, che le scelte siano prese attraverso un processo di condivisione affinché il percorso sia il più rispettoso e produttivo per il futuro della città".

Di qui, la richiesta esplicita al sindaco di "lavorare sinergicamente, con tutte le forze politiche in campo, per riattivare una vera partecipazione cittadina sui temi che interessano la nostra comunità e

di sospendere (ripristinare se già attuate), tutte le azioni intraprese finché non sia definito un progetto organico di sviluppo del centro storico capace di definire le priorità di intervento e gli obiettivi da raggiungere".