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Nuovo progetto ampliamento 2° Calanco, Cecchini: "Comune sarebbe disponibile"

martedì 24 ottobre 2017
Nuovo progetto ampliamento 2° Calanco, Cecchini: "Comune sarebbe disponibile"

Nel corso della seduta dell'Assemblea legislativa dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, il consigliere Raffaele Nevi (Forza Italia) ha illustrato il proprio atto ispettivo relativo “alla volontà della Regione Umbria in merito all'eventuale prosecuzione dell'iter di ampliamento del secondo calanco della discarica situata ad Orvieto, superando in tal modo il parere contrario dello stesso Comune”.

“Nonostante il Consiglio di Stato abbia recentemente accolto il ricorso presentato dal Comune di Orvieto – ha spiegato Nevi - valutando legittime le procedure che portarono alla variante del Piano regolatore poiché all'interno della zona interessata era stata effettivamente rivelata un'area boschiva, non solo la procedura di ampliamento del secondo calanco di fatto è ancora aperta ma sembrerebbe imminente la ripartenza dell'iter per l'ampliamento che dovrebbe, tra l'altro, prevedere un atto di impugnazione della Regione del parere contrario espresso dal Comune di Orvieto e mai ritirato. Mentre l'Europa ci chiede di chiudere le discariche e andare verso una gestione innovativa e sostenibile dei rifiuti, la Regione continua ad impegnarsi nell'ampliamento ormai insostenibile dei siti, a dimostrazione della totale incapacità di affrontare e risolvere il problema”.

L'assessore Fernanda Cecchini ha risposto spiegando che “la società Sao, oggi Acea-ambiente ha presentato nel 2014 un procedimento di Via coordinato all'Aia per un ampliamento della cubatura, previsto anche dal Prg di Orvieto, di 800mila metri cubi del secondo calanco della discarica Le Crete di Orvieto. Durante la Conferenza dei servizi il Comune e la Soprintendenza hanno espresso parere negativo per motivi di ordine paesaggistico-ambientale. La Giunta regionale, se su atti e progetti di tal genere si manifesta in Conferenza dei servizi il diniego degli enti locali interessati come i Comuni, potrebbe opporsi per superarli, essendo legittimata a farlo.

Nel caso della decisione della Soprintendenza eventuali azioni potrebbero essere adottate solo dalla Presidenza del Consiglio. La Regione ha però ritenuto in quel momento di non ricorrere contro la decisione del Comune di Orvieto né di adire alla presidenza del Consiglio riguardo a quella della soprintendenza per ricercare un'intesa. Si dava quindi mandato all'assessore all'ambiente e agli uffici per valutare insieme alla società Acea-ambiente, Comune e Soprintendenza quale tipo di intervento possibile per valorizzare il sito in oggetto. Dopo una serie di incontri è scaturita un'intesa in cui si stabilisce che la società Acea presenti una proposta di evoluzione progettuale che ne indichi un ridimensionamento e una ridefinizione, riducendo quantitativi e volumetrie e impegnandosi a realizzare strutture impiantistiche moderne e sostenibili anche in termini di economia circolare. Sulla base di questo nuovo progetto, il Comune di Orvieto sarebbe disponibile a fornire il suo parere positivo”.

Nevi ha replicato: “finalmente una parola chiara da parte dell'assessore. Finisce il thriller, si dice che l'ampliamento è possibile perché il Comune Orvieto sarebbe disponibile a esprimere il via libera andando peraltro contro la decisione del Consiglio. Questa è una notizia che consente alla comunità orvietana di conoscere la verità, finora taciuta. Siamo totalmente contrari a questa prospettiva, perché contraria a ogni disposizione europea in ordine alla chiusura delle discariche. Da anni scaricate su Orvieto tutti vostri problemi irrisolti nella gestione fortemente negativa dei rifiuti sull'intera regione”.

Fonte: Consiglio Regionale dell'Umbria

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