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L'assessore al turismo Andrea Vincenti replica alla minoranza: "L'unico vero flop"

lunedì 18 settembre 2017
L'assessore al turismo Andrea Vincenti replica alla minoranza: "L'unico vero flop"

Il centro destra che parla, oggi, di presunti “flop” del turismo a Orvieto dimostra, con ogni evidenza, di non avere il minimo contatto con la realtà quotidiana. Specula sui numeri di un'annata anomala, per via degli effetti del sisma, e confonde i dati degli incassi dei parcheggi con quelli sui flussi turistici, addirittura mettendo nel calderone i movimenti dei residenti del comprensorio insieme a quelli di turisti ed escursionisti.

Si tratta di ennesimi, quanto vani, esercizi di retorica. Ma persino le più innocue stupidaggini, ripetute all'infinito, potrebbero alla lunga venire percepite come mezze verità, se non adeguatamente smentite.

Occorre dunque ristabilire alcuni elementi fondamentali:

1. gli indicatori del turismo di Orvieto e dell'area orvietana sono sani e assai solidi. Il periodo post-sismico ha segnato - così come per tutto il centro Italia - una prevedibile battuta d'arresto ed un conseguente ciclo in controtendenza, dal quale Orvieto sta velocemente riemergendo, trainando la Regione Umbria. Il recupero è costante ed anzi, inizia a coinvolgere segmenti turistici nuovi, finora mai particolarmente significativi (ad esempio: il turismo di qualità proveniente dall'estremo oriente).

2. Un forte calo delle prenotazioni straniere successivo al sisma ha prodotto, soprattutto nei primi mesi dell'anno, un proporzionale calo degli arrivi delle comitive, con inevitabili ripercussioni sugli incassi dai bus turistici. Per qualcuno, questa circostanza (del tutto nota agli operatori ed anzi, appunto, ampiamente prevista) sarebbe una "notizia" e sarebbe colpa dell'amministrazione comunale. Tuttavia, anche sul fronte dei bus turistici stiamo superando il difficile periodo post-terremoto e riscontriamo oggi un forte recupero delle prenotazioni, dall'Italia e dall'estero, tanto che gli incassi dagli hub di parcheggio bus nei mesi di luglio ed agosto 2017 sono aumentati (non diminuiti), con punte del 10% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Nei comunicati del centro destra, stranamente, questi numeri non compaiono.

3. Il fatto che gli incassi del sistema parcheggi siano in leggera flessione è certamente, in minima parte, imputabile al calo dei flussi stranieri nei primi mesi dell'anno; ma in misura molto superiore è da ricondurre al maggiore utilizzo, da parte dei residenti del comprensorio, dei parcheggi di Via Roma e Campo della Fiera, le cui tariffe - contrariamente a quanto affermano quelli dell'opposizione - questa Amministrazione ha dimezzato, oltre a renderli entrambi gratuiti tutti i giorni dalle 19:00 alle 02:00 (mentre con la precedente amministrazione si pagavano € 1,50 l'ora). E' dunque rispondente ad un preciso obiettivo politico dell'Amministrazione, oltre che perfettamente ovvio e fisiologico, che le entrate di questi parcheggi siano diminuite rispetto al 2016, in quanto le tessere-sconto a disposizione dei residenti del Comune di Orvieto e degli altri comuni del comprensorio avevano (ed hanno) proprio l'obiettivo dichiarato di far pagare meno i parcheggi ai residenti del Comune di Orvieto e del comprensorio. Più vengono usate, meno il Comune incassa. Ma più vengono usate, più ha successo la politica di utilizzo dei sistemi di mobilità alternativa, che questa Amministrazione porta avanti con convinzione.

4. Per quanto riguarda gli incassi dei parcheggi a "strisce blu", pure in questo caso era lecito aspettarsi minori introiti nel periodo gennaio-settembre 2017, poiché dal 3 settembre 2016 anche gli stalli di Piazza del Popolo sono stati resi gratuiti; il lieve calo delle entrate è, pertanto, riconducibile al semplice fatto che nell'ultimo anno solare il numero dei parcheggi blu è complessivamente diminuito ed il dato previsionale del bilancio è stato, in ragione di ciò, solamente riadeguato. Tutto qui.

Come si vede, c'è una spiegazione perfettamente logica e coerente per ogni numero. Ma bisogna avere onestà intellettuale per riconoscerla, obiettività per comprenderla ed imparzialità per spiegarla.

Purtroppo, invece, anche di fronte ai dati oggettivi continuiamo a constatare, da parte di certa opposizione, un atteggiamento talmente poco credibile, che è difficile definire.

Il colmo si raggiunge quando coloro che hanno lasciato la città fallita, in predissesto finanziario e senza prospettive, adesso si preoccupano niente meno che dell'andamento dei conti pubblici!

Gli stessi che volevano dare il sistema parcheggi in concessione ai privati, non riuscendo neppure a regalarlo (la gara andò deserta nonostante un importo a base d'asta ridicolo) adesso pontificano sull'inopportunità di accorpare in unico appalto di servizi il presidio delle strutture, un po' nel tentativo di mistificare e un po' senza sapere neanche di che parlano, come dimostrano gli strafalcioni e le falsità che puntualmente infarciscono certi loro "comunicati".
Oggi, per inciso, i parcheggi incassano 600.000 (seicentomila) euro in più all'anno rispetto a quando governava il centro destra: sarebbe questo il conclamato sintomo del calo di afflussi in centro storico?
Idem per il Pozzo di San Patrizio: con questa Amministrazione, in tre anni, il Pozzo ha visto lievitare gli incassi con percentuali a doppia cifra eppure adesso ci tocca leggere che, secondo qualcuno, proprio il Pozzo sarebbe l'indizio di un "fortissimo calo nelle presenze turistiche". Ma come si possono paragonare gli incassi 2016 del Pozzo di San Patrizio con quelli 2017, senza menzionare il fatto che quest'anno il Pozzo stesso, tra febbraio e marzo, è stato chiuso per lavori?

E' un continuo profluvio di strumentalizzazioni e sciocchezze, di penosa faziosità e disonestà politica, da parte di personaggi imbarazzanti che si ostinano a voler dare lezioni, non si capisce bene dall'alto di quali competenze, pur avendo già dato ampia prova di sé - e che prova! - sulla pelle della città. Ed è anche una mancanza di lealtà nei confronti della città stessa: Orvieto merita rispetto e lo merita anche quando si comunicano e diffondono dati che la riguardano, poiché riguardano la vita delle persone, su di esse si riflettono ed incidono sulle scelte che ogni cittadino compie, o potrà compiere in futuro.

E qui veniamo al vero flop, l'unico vero grande flop di Orvieto in questi tre anni: il flop di un centro destra completamente inutile.

Una compagine, oramai palesemente orfana di tutti i pregi di Toni Concina, che con pochissime eccezioni - purtroppo minoritarie, quando non del tutto assenti - non esita a screditare pubblicamente e continuamente non solo l'Amministrazione di Orvieto ma Orvieto, la città di Orvieto, in modo martellante quanto falso e artefatto in ogni contenuto, pur di perseguire il proprio obiettivo politico.

Un'azione, ostinata e malevola, condotta quasi porta a porta e fatta solo di denigrazione degli altri e mai di uno straccio di proposta. Mai un'apertura, mai un'idea. Solo insulti e falsi resoconti.

A chi giova un'opposizione così? Non certo alla città, che per l'assenza di una sana dialettica politica perde ogni giorno occasioni di crescita, morale e materiale; non al centro storico ed al suo tessuto commerciale, che si vede troppo spesso sbattuto in prima pagina per presunti flop e disastri vari, senza alcun fondamento di verità; e neppure a chi amministra, che è chiamato a compiere scelte importanti e potrebbe (e vorrebbe) trarre da un confronto serio - anche aspro, purché leale - motivi di giusta autocritica.

Dopo avere sperimentato difficoltà di governo rivelatesi fatalmente insormontabili, a causa di una mentalità portata solo a distruggere e mai a costruire, ciò che resta del locale centro destra continua a riversare sui cittadini tutto il proprio malessere e la propria crisi esistenziale e poco importa, a certi soggetti, se a rischiare di fare le spese di frustrazioni personali e politiche sia inesorabilmente anche l'immagine di Orvieto, di chi ci vive e di chi ci lavora.

Questo sì che è un vero flop.

Ass. Andrea Vincenti

Giunta Municipale - Comune di Orvieto

 

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