politica

Politica e partiti contro la fusione CrO in BpB. Presto un documento in Consiglio

giovedì 22 giugno 2017
Politica e partiti contro la fusione CrO in BpB. Presto un documento in Consiglio

Nella riunione della Commissione consiliare dei Capigruppo convocata con urgenza il 21 giugno scorso dal Presidente del Consiglio Comuale, Angelo Pettinacci per affrontare ed approfondire i fatti di questi giorni riguardanti la Proprietà e relativa Governance della banca locale Cassa Risparmio Orvieto, tutte le forze politiche presenti hanno condiviso all’unanimità la netta contrarietà al progetto di fusione per incorporazione della CRO in Banca Popolare di Bari.

Contrarietà, in primo luogo “per i modi e termini in cui è stata presentata dal socio di maggioranza BpB al socio locale di minoranza Fondazione Cassa Risparmio Orvieto e poi per il silenzio assordante di come tale operazione, sì privata ma di interesse pubblico per la città ed il comprensorio Orvietano, doveva essere portata a conclusione il 19 giugno scorso".

La Commissione Consiliare, ritiene che “in un ‘panorama’ legislativo ed economico finanziario, che sta alla base ed è presupposto della decisione di incorporare e fondere la CR Orvieto in Banca Popolare di Bari, ad oggi così incerto, non si debba e possa andare, in modo così repentino, a proporre tale operazione”.

In sintesi, secondo i rappresentanti dei gruppi consiliari:

  • “Ad oggi è ancora incerta la trasformazione di Banca Popolare di Bari da cooperativa a società per azioni (dubbio fondamentale per capire quale peso di Governance potrebbe poi avere la Fondazione CRO in BpB), visto il ricorso ancora pendente alla Corte Costituzionale sulla Legge che obbliga la trasformazione di alcune banche popolari in società per azioni”

  • “I dati economico finanziari di BpB denotano una pesante perdita nel bilancio 2015, un sostanziale pareggio tecnico nel bilancio 2016 e un’incertezza del bilancio 2017, determinata dal fatto che ad oggi non si può essere a conoscenza dei dati del I° semestre 2017 e che, dai comunicati stampa, si parla del fatto che BpB torni all’utile non prima del 2018; non ultima, la illiquidità delle azioni BpB presente nei portafoglio dei clienti della banca Orvietana aggiunta agli altri elementi sopra citati, potrebbero essere elementi condizionanti  dell’attuale ipotesi di prezzo di concambio”.

“La politica presente e passata (…la politica con la ‘p’ minuscola e di basso cabotaggio) – secondo la Commissione Consiliare - ha insegnato che l’approvazione frettolosa e non condivisa di Atti non porta fortuna a nessuno e non trova mai dei vincitori ma solo macerie dove tutti poi vanno a recriminare. Al fine di non cadere nello stesso errore la Commissione Capigruppo, in forza del mandato elettivo che il territorio interessato ha assegnato ai gruppi politici che ne fanno parte, invita i due soci proprietari della banca che dal 1852 sostiene il territorio Orvietano (e non solo) a tornare ad un tavolo di trattative per condividere la migliore soluzione, al fine di cercare un ‘valore aggiunto’ per i due soci, per i clienti, per la Città ed il Comprensorio tutto”.

La Commissione Capigruppo al termine della seduta ha dato mandato al Presidente del Consiglio Comunale, Angelo Pettinacci di chiedere al Presidente di Banca Popolare di Bari, al Presidente della Fondazione CRO ed ai Rappresentanti Sindacali dei lavoratori della CRO la disponibilità ad una audizione nei modi e termini che riterranno più congrui al fine di approfondire ancor più l’argomento per poter poi predisporre un Ordine del Giorno da portare in approvazione in un Consiglio Comunale urgente.  Atto deliberativo che contestualmente la Commissione proporrà di portare in approvazione in tutte le Assise dei Comuni di area vasta del territorio Orvietano interessato. 

Il documento così approvato sarà inviato all’attenzione dei rappresentati del Governo e Regionale Nazionali che si riterranno utili e necessari a risolvere nel miglior modo possibile questa delicatissima situazione che interessa i Cittadini di Orvieto e dei Comuni dell’Area Vasta dell’Orvietano e di tutto il tessuto economico e sociale.

Fonte: Comune di Orvieto