Terremoto, Rifondazione si appella al Consiglio Regionale: "Riappropriamoci di un intervento autonomo come nel 1997"
L'Europa ha indicato a più riprese nella ricostruzione umbra del terremoto del 1997 il modello da seguire, un modello democratico gestito dalle comunità e dalle Istituzioni locali capace di evitare infiltrazioni e soprattutto di raggiungere risultati concreti. In effetti il territorio giocò allora un ruolo centrale: vennero consegnati non solo moduli abitativi ad uso di singole famiglie, ma dopo una settimana arrivarono pure strutture per gli animali.
Oggi invece continuiamo a trovarci anche nella nostra regione nel dramma: tendopoli, contributi per un’autonoma sistemazione e alloggi in container. E’ stata completamente persa di vista dal governo regionale la necessità di buona parte della popolazione di rimanere sul proprio territorio per i più svariati motivi, da esigenze lavorative, fino al mantenimento degli animali da allevamento. La Regione dell’Umbria, dopo aver accettato la nomina di un commissario ad acta, ha del tutto rinunciato a giocare un ruolo positivo ed autonomo rispetto al governo nazionale. E' una situazione inaccettabile.
Per questo ci appelliamo alla Presidente del Consiglio Regionale dell'Umbria Donatella Porzi affinché si produca uno scatto d’iniziativa politica e di mobilitazione capace di riappropriarsi delle decisioni e di dare alle reti di intervento fatte di amministratori locali, di volontariato, di comitati dei terremotati, un ruolo importante e decisivo per affrontare la situazione e per la ricostruzione. Le cittadine e i cittadini, le comunità locali in genere non possono più aspettare. Per questo continueremo anche a sostenere tutte le azioni concrete che possano dare un sostegno alle popolazioni, così come abbiamo fatto e così come stiamo facendo supportando lo straordinario lavoro delle Brigate di Solidarietà Attiva.
Enrico Flamini, Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria