politica

Geotermia: Con i cittadini per Castel Giorgio: "Il Comune ribadisca il proprio no!"

lunedì 12 settembre 2016
Geotermia: Con i cittadini per Castel Giorgio: "Il Comune ribadisca il proprio no!"

La vertenza “geotermia sull'Alfina” ha subito in questi ultimi giorni una nuova accelerazione. Riteniamo opportuno riepilogare quanto è successo in modo che i cittadini ne siano informati.

LA DELIBERA DELLA REGIONE UMBRIA
Dopo mesi di tentennamenti, dopo aver ascoltato Sindaci, comitati e ditta in sede di Commissione consiliare e dopo che la suddetta ha votato un documento nel quale dice che va tenuto in considerazione il “principio di precauzione” e che, soprattutto, l'ultima parola la devono avere i territori, il 29 giugno 2016 la Giunta Regionale dell'Umbria, a guida PD, fa una delibera, la n. 736, nella quale non dice né “sì” né “no” alla geotermia, ma rimanda la decisione ad un accordo tra Ministero dello Sviluppo Economico e enti locali interessati. Ecco il testo scritto dalla Giunta:

“(...) l’atto di intesa non può prescindere da un accordo del Ministero dello Sviluppo Economico con gli enti locali per una soluzione condivisa delle problematiche territoriali emerse in merito alla realizzazione dell’impianto geotermico (…) “.

E' chiaro che si tratta di una posizione troppo morbida e che non si prende nessuna responsabilità. I territori chiedevano compatti alla Regione un secco “NO”, la Regione ha detto “Nì”.

LA CONVOCAZIONE DEL SINDACO
A seguito di questa delibera il MISE ha contattato il Comune di Castel Giorgio per ottenere un chiarimento su quanto sta succedendo. Perché? Perché la legge che regola la geotermia dice che l'autorizzazione la da il MISE acquisita l'intesa con la Regione interessata.

Significa che la Regione deve dire chiaramente “sì” o “no”. Per questo, a fronte di un “nì”, il MISE vuole capire se la posizione del Comune è cambiata, dopo un anno dalla chiusura della conferenza dei servizi durante la quale gli enti locali hanno espresso chiaramente il loro “NO alla geotermia”.

Ma, a sorpresa, nella lettera di convocazione (che non è una delibera, quindi non decide nulla), il MISE scrive questo:

“A seguito della deliberazione n. 736 del 29/06/2016, con cui la Regione Umbria ha rilasciato la propria intesa ai fini del conferimento del titolo minerario in oggetto, è convocata una riunione con codesto Comune per il giorno 20 settembre 2016 alle ore 11,00 presso questo Ministero (...)”

Come si può capire semplicemente leggendola, la delibera della Regione, per quanto blanda e fumosa, non da nessuna intesa, ma la rinvia ad un eventuale accordo tra enti locali (Comune) e MISE. Una forzatura? Un errore? Il recondito desiderio di qualcuno? Non ci è dato sapere.

CHE SUCCEDE ORA?
A seguito di una richiesta di chiarimento informale al MISE, si è capito che la palla, a questo punto, torna al Comune che, nell'incontro del 20 settembre, deve continuare a dire “No”. Come, del resto, già si è impegnato a fare il nuovo Consiglio Comunale votando all'unanimità, lo scorso luglio, il documento contrario alla realizzazione del progetto.

Se il Comune continua ad essere contrario alla geotermia, la Regione, come ha scritto in delibera, non potrà dare nessuna intesa e il MISE non potrà autorizzare l'impianto.

Quindi noi chiediamo al Sindaco Garbini solo una cosa: ribadisca con forza il “No” già pronunciato anche dal nuovo Consiglio. Un pronunciamento che ufficialmente vincola Sindaco, Giunta e Consiglieri tutti.

Lo faccia e contribuisca a salvaguardare il territorio e la comunità di Castel Giorgio, soprattutto dopo che il terremoto di fine maggio ha messo in risalto il rischio sismico a cui è esposto il paese. Perché questo impianto è pericoloso, non porta lavoro ma costa milioni di soldi pubblici (presi dalle nostre bollette).


Andrea Corritore (Con i cittadini per Castel Giorgio)


Questa notizia è correlata a:

Geotermia, comitato all'attacco: "Le polpette avvelenate della cattiva politica"