politica

Zeno (PCdI) scrive al sindaco: "Orvieto tenda la mano alla Terra dei Fuochi"

venerdì 29 aprile 2016
Zeno (PCdI) scrive al sindaco: "Orvieto tenda la mano alla Terra dei Fuochi"

All'indomani della testimonianza sulla realtà della Terra dei Fuochi portata da don Maurizio Patriciello, Ciro Zeno (PCdI Orvieto) scrive al sindaco Giuseppe Germani. "Arriva ad Orvieto - si legge nella lettera aperta - un disperato grido di aiuto di chi abita in un territorio compreso fra la provincia di Napoli e di Caserta, dove, secondo stime si muore di tumore con una frequenza tre volte superiore rispetto al resto di Italia. Il perché lo aveva già spiegato Roberto Saviano nell'ultimo capitolo del sui libro-inchiesta Gomorra: perché questo terreno è stato usato per oltre vent'anni come sversatoio di rifiuti tossici in modo criminale da imprenditori senza scrupoli con la complicità della malavita organizzata.

Rifiuti che dopo anni di accumulo selvaggio si è cercato in questi anni di far sparire in modo (se è possibile) ancora più criminale: attraverso il fuoco. Incoscienti che di giorno preparano il luogo per il falò e di notte appiccano le fiamme su pellami, scarti chimici e pneumatici. Ogni giorno e ogni notte, almeno una volta al giorno: sono stati appiccati 11000 fuochi. Certo, un modo rapido, semplice ed economico per far pulizia: peccato che abbia degli effetti devastanti sulla salute degli uomini e della terra. Perché non bisogna dimenticare che la Terra dei Fuochi è zona agricola e che le verdure prodotte lì si ritrovano anche sulle tavole del Centro o del Nord-Italia o del resto del mondo come è stato evidenziato da diversi servizi di giornalismo di inchiesta che hanno mostrato come questo cibo contaminato, invece di esser distrutto è consumato è distribuito sia crudo sia congelato.

Se il sindaco fosse stato alla nostra iniziativa con don Patriciello, prete simbolo della lotta alla Terra dei Fuochi, gli avremmo chiesto di lanciare un progetto: "Adottiamo la Terra dei Fuochi". La nostra iniziativa di venerdì 15 aprile voleva essere non di assimilazione fra Orvieto e la Terra dei Fuochi come in molti hanno, per boicottare l’iniziativa politica, voluto far credere. Ma essere testimonianza di quale è la vera lotta portata avanti da don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo Apostolo, Parco Verde, a Caivano che con questa iniziativa vuole tenere alta l'attenzione sui problemi della sua terra. Don Maurizio da anni si batte per portare alla ribalta nazionale l'agonia di questi cittadini che hanno avuto o che hanno tutt'ora un parente, un amico o un conoscente che combatte contro un tumore o una leucemia.

Don Maurizio ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione rivolta al Papa e al presidente della Repubblica che li ha visti destinatari di 45 mila cartoline provenienti dalla "Terra dei Fuochi". E lei, sindaco, come primo cittadino orvietano neanche lo ha onorato di un saluto. Noi vogliamo che le autorità civili e politiche di Orvieto vengano travolte da questo grido d'aiuto che non può passare inosservato. "Siamo esausti. Delusi. Nauseati. Addolorati da un Paese che assiste allo sterminio delle nuove generazioni come se niente fosse. Non siamo scienziati. Non sappiamo dare risposte. Siamo solo uomini che vivono sul territorio. E che vedono. Sentono. Conoscono situazioni e drammi. L'ecatombe che si consuma nelle province di Napoli e Caserta è insopportabile. Indegna di un Paese democratico e civile. Una sfida per la scienza. Una vergogna per la politica. Siamo un popolo abbandonato a se stesso"... e ancora "Tutti sappiamo perché si muore tanto di cancro e di leucemia in questa nostra terra. Occorre solo l'onestà e il coraggio di dire la verità.

Ammettere come stanno veramente le cose. Rimboccarsi le maniche per salvare il salvabile. Ricordo a chi ha inquinato, deturpato, permesso lo scempio delle nostre terre che " il pane macchiato di sangue innocente è pane che non sazia. È pane che ti soffoca. Pane indigesto. Pane avvelenato. Pane velenoso". Meglio morir di fame che mangiarne un boccone solo." Parole forti, ma che sono purtroppo vere. E che non possono lasciare indifferenti. Così è da questo misto di indignazione, rabbia e stanchezza di contare i morti invece che i vivi".

Le proposte. "Lei, sindaco, può recuperare alla sua assenza all’iniziativa, nella quale avremmo voluto chiederle di essere promotore di diversi atti che avrebbero dimostrato il grande senso civico della gente orvietana. In primis, il gemellaggio con la Terra dei Fuochi che consentirebbe attraverso il coinvolgimento di istituzioni e famiglie orvietane disposte ad ospitare i ragazzi e bambini di quelle terre di far respirare loro anche per un attimo della loro vita un'aria più salubre.

Intraprendere attraverso la ASL 2 un percorso di screenning per i bambini e le loro famiglie della Terra dei Fuochi con una cadenza che la scienza medica protocolla da effettuare negli ospedali umbri a titolo completamente gratuito. Promuovere ad Orvieto la Giornata Nazionale contro le Ecomafie, nella quale avremmo in città la presenza di magistrati, associazioni nazionali ed Internazionali, testimonianze, istituzioni nazionali ecc. per avere un quadro più specifico delle ricadute giuridiche ed ambientali derivanti dagli ecoreati. In più le avremmo chiesto di farsi promotore di una richiesta molto alta e ambiziosa: Orvieto sede della procura nazionale sugli Ecoreati.

Sindaco, crediamo nella sua buonafede e nella sua sensibilità sia come istituzione che come uomo. Non si lasci scappare l’occasione di dimostrare che lei rappresenta una città dal grande senso morale oltre che civico sposando in toto le nostre richieste. La ringraziamo infinitamente per la sua attenzione".