politica

Olimpieri (IeT): "Si azzuffano sul Crescendo"

lunedì 25 aprile 2016
Olimpieri (IeT): "Si azzuffano sul Crescendo"

"Con le richieste di risarcimento inviate da Sviluppumbria e con l’apertura di un’indagine presso la Corte dei Conti si è scatenata la guerra all’interno del sistema di potere che per decenni ha gestito le sorti politiche ed economiche dell’Umbria e del nostro territorio. Adesso che la pentola si è finalmente scoperchiata, sono in tanti a cadere dalle nuvole rispetto a quel conclamato disastro che si chiama Consorzio Crescendo: guarda caso nessuno era a conoscenza che il Crescendo fosse in stato di decozione, tanto che da anni, e nel silenzio più assordante, neanche uno dei “grandi scienziati” facenti parte del sistema di potere si era accorto che non venivano onorate nessuna delle obbligazioni che nel corso del tempo erano state contratte.

La vicenda del Crescendo è l’emblema del fallimento politico del sistema di potere costruito dalla sinistra umbra e orvietana, che ha fatto del dirigismo e dello spreco dei soldi pubblici i propri totem. Rispetto ai disastri finanziari del Crescendo, occorre che tutti si pongano una domanda: perché di fronte ai fallimentari dati di bilancio Sviluppumbria si sia mossa solo ad aprile 2016 e perché nessuno dei soci si sia attivato concretamente per impedire che il passare del tempo aggravasse la situazione? Se è vero che il Crescendo è stato usato come “stipendificio” in favore di alcuni burocrati di partito, oltre che come una sanguisuga di denaro pubblico, non è spiegabile per quale ragione nessuno di quelli che oggi cercano di “salvare il proprio sederino” non si sia mai accorto di come il Consorzio stesse scivolando verso il crack.

Per limitare le esposizioni debitorie ed i passivi di bilancio, sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione i dati economici e finanziari degli ultimi anni, ed in special modo quelli del 2013: non ci voleva molto a capire che il Crescendo stava in avanzato stato di decozione, visto che c’era una situazione debitoria di 6.858.329 euro (di cui 4.993.778 euro verso banche), una valutazione economica “CCC” (critica), una valutazione patrimoniale “B-“ (critica) ed una valutazione finanziaria D (rischio insolvenza). Conclusione: il Crescendo era stato spolpato. In questi anni pochissime voci si sono levate per denunciare questo disastro: oggi si può dire, senza timore di essere smentiti e senza dover subire gli sberleffi delle vestali del sistema, che quelle “voci controvento” avevano ragione".

Stefano Olimpieri
(capo gruppo IDENTITA’ e TERRITORIO)

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