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Consorzio Crescendo, è battaglia legale per i risarcimenti

sabato 23 aprile 2016
Consorzio Crescendo, è battaglia legale per i risarcimenti

Sviluppumbria chiede i soldi, la Corte dei Conti indaga e le amministrazioni comunali si preoccupano. Il quadro su quello che doveva essere l’ente propulsore dello sviluppo locale è decisamente tratteggiato da tinte fosche. Soprattutto preoccupanti per le 26 persone tra dirigenti, amministratori e revisori di Crescendo ai quali Sviluppumbria ha chiesto il conto.

E ci sono anche i Comuni che, sulla scorta di quanto fatto dal socio di maggioranza, anche loro possono intimare il pagamento ai 26. Ma rischiano anche di dover passare dalla parte di quelli che devono metterci i soldi, in quanto gli stessi Comuni sono soci del Crescendo. Un risiko complesso che è in mano agli avvocati e sul quale da tempo la magistratura contabile ha posto la sua attenzione.

Mettendo ordine alla vicenda: il presidente di Sviluppumbria, Gabrio Renzacci, ha chiesto, tramite lettera, agli ex amministratori del Consorzio Tns di Terni il risarcimento di circa 9 milioni di euro, più interessi. Una lettera simile è stata indirizzata agli ex amministratori del Consorzio Crescendo per il risarcimento di circa 2 milioni di euro.

Ammanco che nel 2012, stando alle valutazioni di Sviluppumbria, era di 1.338.869 euro; salito poi a 2.882.510 nel 2013 (anno della messa il liquidazione) e sceso poi a 285.115 euro l’anno successivo.

Nella lettera di Sviluppumbria, i 26 ex amministratori, verrebbero accusati di una serie di responsabilità tra le più gravi quelle dell’indifferenza nell’aumento delle perdite e nella omissioni di controllo. Ma la questione è estremamente controversa. Intanto i 26 sono stati nominati dagli enti locali, quindi dalla politica. Ergo: enti locali, Comuni e Sviluppumbria, potevano avere una visione diretta della gestione dei conti.

La richiesta di risarcimento ha già dato vita ad una reazione legale dei diretti interessati. C’è, infatti, chi già ha dato mandato al proprio avvocato di rispondere a Sviluppubria con un controrisarcimento per la richiesta fatta sostenendone l’illegittimità e addirittura la prescrizione.


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