politica

Identità e Territorio suona la sveglia: "Il Crescendo sta per fallire"

lunedì 9 novembre 2015
Identità e Territorio suona la sveglia: "Il Crescendo sta per fallire"

"La disastrosa vicenda del Consorzio Crescendo sta procedendo nel silenzio più totale delle Istituzioni e della stampa. Nessuno lo dice, ma pochi mesi or sono è stato ufficializzato che il Consorzio Crescendo risulta avere un bilancio con un “buco” complessivo pari a 3 milioni di euro e che la quota parte che il Comune di Orvieto potrebbe essere chiamato a rifondere per ripianare le perdite si aggirerebbe intorno agli 800.000 euro".

Lo sottolinea in una nota, il gruppo consiliare "Identità e Territorio", sottolineando come "di fronte a questo fallimento politico-finanziario non vola neanche una mosca e le anime candide del conformismo nostrano non spendono neanche una parola.

"Un quindicina di anni fa - prosegue - il Crescendo era nato come strumento che avrebbe dovuto attrarre imprese e creare occupazione sul nostro territorio, ed invece si è rivelato da subito un carrozzone “brucia” soldi pubblici, oltre che un lauto “stipendificio” per alcuni burocrati di partito. Il Crescendo è il vero ed incontrovertibile esempio di quel modello dirigista con il quale la sinistra ha gestito (e gestisce) la cosa pubblica: tramite il Crescendo e grazie a finanziamenti pubblici o (ancora peggio) garantiti dal pubblico, la sinistra è riuscita a condizionare il libero mercato e ad impedire una normale concorrenza: ma quello che è assolutamente incontestabile è che tutte le aree industriali gestite dal Consorzio Crescendo sono diventate delle vere e proprie cattedrali nel deserto, dove non c’è nessuna traccia di opifici industriali produttivi e dove non esiste nessuna crescita e nessuno sviluppo.

Con la gestione del Crescendo alcuni importanti esponenti politici della sinistra hanno giocato al “piccolo capitalista” con i soldi dei cittadini: ma questo gioco – purtroppo – non si sta rivelando indolore per la comunità orvietana, mentre ad oggi quegli stessi responsabili del fallimento finanziario stanno riuscendo a farla franca. Di fronte a migliaia di imprenditori che rischiano i propri capitali e che, se sbagliano o se non riescono ad ammortizzare gli effetti di questa crisi economica, pagano in prima persona, nel caso del “buco” di bilancio di 3 milioni di euro nelle casse del Crescendo è probabilissimo che nessuno pagherà le conseguenze e che tutto finirà a “tarallucci e vino”.

In questi anni siamo stati in pochissimi a denunciare in modo puntuale e costante il disastro politico e finanziario del Crescendo; oggi che quello che denunciavamo si è plasticamente conclamato, non vorremmo che i benpensanti ed i conformisti di ogni risma continuino a girare la testa dall’altra parte e passare sopra ad una vicenda gravissima che potrebbe obbligare i cittadini orvietani a rifondere 800.000 euro per ripianare in quota parte il “buco” del Consorzio Crescendo.

Come abbiamo sempre fatto continueremo a tenere viva l’attenzione su questo “baraccone”, ma allo stesso modo chiediamo che il Sindaco di Orvieto faccia ufficialmente una segnalazione alla Corte dei Conti affinché i giudici contabili possano aprire un focus sulle ragioni che hanno determinato questo disastroso disavanzo e per fare in modo che chi ha sbagliato paghi in prima persona. Il rischio vero è che il silenzio e le omissioni facciano decorrere i termini per eventuali azioni di responsabilità verso coloro che hanno avuto ruoli apicali nella gestione del Crescendo. Ed allora Germani risponderà, oltre che della inerzia con la quale ha gestito la vicenda Crescendo in questo ultimo anno, anche di una sorta di connivenza con coloro che si sono resi responsabili di questo “buco” di 3 milioni di euro".