politica

Geotermia, pressing del M5S Acquapendente e Alta Tuscia sull'amministrazione

lunedì 31 agosto 2015
Geotermia, pressing del M5S Acquapendente e Alta Tuscia sull'amministrazione

Con una lettera aperta il M5S Acquapendente e Alta Tuscia sollecita Sindaco e Amministrazione Comunale a prendere netta e chiara posizione circa la concreta possibilità dell'avviamento dell'impianto geotermico pilota di Torre Alfina, da parte della ITW-LKW Geotermia Italia S.P.A, nel Comune di Acquapendente, prendendo parte alla Conferenza dei Servizi del Ministero dello Sviluppo Economico che si svolgerà martedì 8 settembre.

Di seguito la nota integrale:

OGGETTO
Richiesta partecipazione del Comune di Acquapendente alla conferenza dei servizi in itinere per l'analisi dell’istanza relativa a Castelgiorgio, invitando i sindaci del territorio, la regione dell’Umbria ed altri enti. Con l’intenzione di procedere nel conferimento del permesso di ricerca dell'8 settembre per la realizzazione nello stesso comune di un impianto geotermico "pilota" denominato "Torre Alfina" da parte della ITW-LKW Geotermia Italia S.p.A.

Egr. Sindaco, con la presente il Meet-up 5 Stelle Acquapendente & Alta Tuscia a seguito della pubblicazione sul quotidiano Messaggero, in data 14 agosto 2015, pag. 9, di un avviso pubblico riguardante l’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di un Impianto pilota geotermico denominato “Torre Alfina" al confine della provincia di Terni (Umbria) a cavallo quindi tra le due regioni;

CHIEDE
a Lei e alla Sua amministrazione di partecipare a Roma, in data 8 Settembre 2015, alla Conferenza dei Servizi del Ministero dello Sviluppo Economico, convocata nonostante i contenuti della risoluzione parlamentare del 15 aprile 2015 che impegnava il governo Renzi a definire nuove regole di sviluppo sulla geotermia prima di autorizzare altri impianti come quello della ITW&LKW Geotermia Italia S.p.A. Il progetto “Torre Alfina” si affianca a quello di Castelgiorgio nella stessa concessione che si estende a cavallo fra Umbria e Lazio, coinvolgendo il nostro territorio e il bacino idrico, anche sotterraneo, del lago.

Vorremmo pertanto ricordarle:
1) che GIA’ esiste un Piano di Gestione (PDG) del Lago, presente in Regione, elaborato dalla Provincia nel 2009 ma recentemente superato dalla Delibera 886 (16/12/2014) pag. 93 (d 454) basata su PDG e Studio-UNIROMA 3.

2) che il nostro bacino lacustre è zona SIC (Sito di Interesse Comunitario), successivamente divenuta Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e che le sue misure aggiornate dovrebbero essere prese in considerazione da Lei e dalla Sua amministrazione per la difesa del territorio tutto (sia in superficie che nel sottosuolo) per l’efficace ripristino e la sua conservazione.

Nel frattempo il processo autorizzativo di Castel Giorgio, benché con metodi discutibili, sta procedendo rapidamente. Non sappiamo se la regione Lazio, presieduta da Nicola Zingaretti, parteciperà a detta conferenza per opporsi a questo devastante danno ambientale. Un’eventuale Assenza della Regione Lazio equivarrà al silenzio assenso: e allora ci chiediamo e Le chiediamo: la Regione Lazio vuole o non vuole l’impianto di Castel Giorgio?

Il nostro Comune si è espresso contrario, ma dove possiamo avere un riscontro oggettivo di ciò? È possibile avere copia cartacea del ricorso al TAR e tutti i documenti espressi dall’amministrazione comunale in merito alla contrarietà totale alla costruzione degli impianti geotermici di media entalpia?

L’eventuale finalizzazione del progetto comporterà anche un aumento del rischio sismico essendo indotto dalla tecnologia utilizzata dagli impianti geotermici in questione e in specifico dalle alterazioni negative e positive della pressione nel sottosuolo operate sia nella costruzione dei pozzi sia in regime di esercizio quindi un immediato deprezzamento di tutti gli immobili dell’area e un aumento notevole del rischio crolli o danneggiamenti per tutti i fabbricati compresi monumenti come le cattedrali di Acquapendente e Orvieto o città di Civita di Bagnoregio già cadente di suo.

Sarebbe opportuno ricordare i pericoli di emissione di radon (gas pericolosissimo e molto pesante) negli scavi chilometrici in territori vulcanici, cosa per altro contemplata nella nuova direttiva V.I.A (Valutazione Impatto Ambientale) e cosa abilmente scongiurata dalla ditta proponente, un solo giorno prima dell'entrata in vigore di queste nuove norme più restrittive, che contemplano il RADON, appunto.

Ricordiamo anche l’impossibilità tecnica di ricondensazione dei gas tossici prodotti dalla perdita di pressione dei fluidi circolanti operata nel circuito superficiale dell’impianto, cosa risaputa ma non contemplata dalle varie relazioni tecniche presentate dalla ditta richiedente il permesso. Quindi si avrà una certa liberazione nell’ambiente di tali veleni, cosi nel sottosuolo come in superficie.
Sarà dunque proprio il Lazio a subire tutto il primario danno ambientale, causato dalla re-iniezione dei reflui geotermici, come chiaramente specificato nel ricorso al Tar promosso dal presidente della provincia di Viterbo Mauro Mazzola e da sette comuni umbri e laziali.

Infine il Meet up Acquapendente & Alta Tuscia 5 Stelle, ribadisce la propria volontà di stimolare attivamente tutti i cittadini che vorranno promuovere e difendere il nostro territorio, chiedendo al Sindaco di pubblicare sul sito comunale sia la contestazione al progetto in itinere, come richiesto pubblicamente della ditta proponente, sia come risultato delle obiezioni nel dibattito in conferenza dei servizi anche per quanto riguarda il progetto “ Impianto Pilota Geotermico denominato Castel Giorgio” in Umbria, promuovendo la partecipazione della Regione a tale incontro dell’8 Settembre 2015.