politica

"Identità e Territorio" chiede lumi sul funzionamento della sala operatoria per piccoli interventi di chirurgia

sabato 29 agosto 2015
"Identità e Territorio" chiede lumi sul funzionamento della sala operatoria per piccoli interventi di chirurgia

Il gruppo consiliare "Identità e Territorio" ha presentato un'interrogazione al presidente del consiglio comunale e all'assessorato competente in merito alla sala operatoria per piccoli interventi di chirurgia. Di seguito il testo integrale:

I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo "Identità e Territorio"

premesso che:

- alla presenza della Presidente della Regione, dei massimi vertici della ASL 2 dell’Umbria (ricordiamo che la sede sta a Foligno!!) e del Sindaco di Orvieto, in data 12 marzo 2015 presso l’Ospedale di Orvieto è stata inaugurata con tutti i crismi della ufficialità, e con la presenza di una strumentazione diagnostica ed operativa adeguati alla struttura, la Sala Operatoria per Piccoli Interventi di chirurgia; peccato che dal giorno dopo la stragrande maggior parte di quegli strumenti sono spariti e che le unità lavorative che avrebbero dovuto essere destinate alla operatività ed alla gestione non sono state individuate a causa della carenza cronica di personale. Da notizie in nostro possesso la SOPI “lavorerebbe” molto al di sotto delle aspettative e non eserciterebbe quella funzione di vero supporto e complementarità al reparto di chirurgia generale e per la quale era stata presentata;

- anche il miglioramento del reparto di terapia intensiva è stato usato come strumento di propaganda dai massimi rappresentanti delle Istituzioni Regionali, Comunali e Sanitarie; infatti, risulta che per migliorare l’efficienza del reparto siano stati spese decine e decine di migliaia di euro, ma che dei sei posti previsti ne funzionino solamente la metà; se così fosse sarebbe un fatto grave, non solo perché sono state fatte promesse non mantenute, non solo perché sono stati spesi soldi pubblici senza un effettivo riscontro, non solo perché i nostri malati spesso sono obbligati a dover emigrare in altri ospedali, ma soprattutto perché il nostro Ospedale era nato come uno dei due nosocomi dell’Umbria destinati all’emergenza-urgenza e, quindi, avrebbe necessitato di tutte le strumentazioni necessarie e sufficienti ad espletare questo compito, visto anche la specificità territoriale di riferimento;

- di fronte a queste spiacevoli situazioni, non è possibile rimanere silenti;
pertanto,

chiedono

- se è vero che la SOPI, inaugurata in pompa magna il 12 marzo 2015, è priva delle strumentazioni diagnostiche, tecniche ed operative necessarie allo svolgimento delle attività per le quali era stata inaugurata;

- se è vero che il personale ospedaliero destinato alla SOPI è assolutamente in numero insufficiente;

- se è vero che la maggior parte delle strumentazioni diagnostiche presenti il giorno della inaugurazione sono state tolte già dal giorno dopo;

- se è vero che il reparto di terapia intensiva è stato strutturato per sei posti letto, mentre ad oggi ne sono funzionanti solamente la metà;

- se è vero che tre postazioni del reparto di terapia intensiva, pur essendo munite di macchinari all’avanguardia, non sono minimamente utilizzate;

Stefano Olimpieri
Gianluca Luciani.