politica

Come scippare il Qsv ai cittadini e privarlo della sua funzione

venerdì 19 giugno 2015
Come scippare il Qsv ai cittadini e privarlo della sua funzione

Da settimane assistiamo ad un processo di sistematica distruzione della funzione del QSV (Quadro Strategico di Valorizzazione) da parte di una porzione della minoranza che lo usurpa utilizzandolo come appendice del Consiglio Comunale per un’azione di opposizione priva di contenuti, istanze concrete, proposte alternative o contributi costruttivi.

Nulla che possa essere messo al servizio di uno strumento che la legge prevede e disciplina nei suoi processi (che chi ha governato dovrebbe conoscere!) e che possa virtuosamente ottimizzare le dinamiche di partecipazione.

Nulla se non barricate, nulla che risponda alle dinamiche proprie del QSV, che esigono un percorso circolare di diagnosi e valutazioni: un tavolo di confronto, di aggiornamento e di elaborazione sui singoli aspetti delle politiche di valorizzazione.

Nulla che voglia uscire da logiche stantie di conservazione di uno status quo perché altro, negli interventi alle riunioni monopolizzate da queste frange della minoranza consiliare, non è emerso.

Ma l’elemento più grave è l’atteggiamento di arrogante e prepotente invasione di uno spazio dedicato ad associazioni, categorie e cittadini, occupato da chi ha a disposizione altri luoghi e strumenti (commissioni e sedute consiliari) per il gioco delle parti e l’incomprensibile posizione oggi assunta da chi, amministratore nel quinquennio precedente, non si è mai avvalso del QSV, di fatto ridotto alla paralisi ed in stallo per cinque anni.

Il dato politico è quello di una minoranza cui è più congeniale “buttarla in caciara”, confondere e confondersi, una minoranza incapace di una vera dialettica, una minoranza incapace di sostanziarsi in una reale opposizione che sappia partorire controproposte e non solo rumore.

Rumore ed urla che raccontano il disagio e l’insicurezza di chi esce con imbarazzo dalle dinamiche locali di un partito in agonia e col medesimo imbarazzo dall’appuntamento elettorale regionale (a detta del proprio coordinatore provinciale) vedendosi costretto ad imitare maldestramente i toni e gli atteggiamenti esasperati di un leader che non è il proprio.

I Gruppi Consiliari
PD - PAA - SEL

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