politica

Galanello (Pd): “Dentro l'umbria, oltre l'Umbria: necessario nuovo dimensionamento territoriale dell'orvietano"

lunedì 19 gennaio 2015
Galanello (Pd): “Dentro l'umbria, oltre l'Umbria: necessario nuovo dimensionamento territoriale dell'orvietano"

“L’impatto dell’iniziativa della Regione sul territorio dell'Orvietano può essere soggetto a un duplice bilancio: quantitativo e politico. Rispetto al primo, nonostante i tagli progressivi del governo al bilancio regionale, sono stati assicurati, grazie anche al mio contributo, importanti risorse sia sul versante pubblico che privato. Ma per quanto riguarda il bilancio politico esso mostra delle ombre per il prevalere di una idea dell'Umbria che tende a marginalizzare il territorio orvietano”. Il consigliere regionale Fausto Galanello (Partito Democratico) traccia un bilancio, anche personale, di fine legislatura e tiene a sottolineare che, “aldilà di una sua ricandidatura, o meno, la cosa importante è confermare una rappresentanza dell’Orvietano in regione e far vincere il candidato presidente Catiuscia Marini ed il centrosinistra. Io ci sarò comunque – assicura -, a prescindere dal ruolo che il PD deciderà di assegnarmi”.

Galanello, rimarca“la capacità dimostrata da Giunta e Consiglio regionale nell'affrontare con determinazione e coraggio difficoltà ed emergenze del territorio, assumendo atti e scelte che, pur all’insegna del risparmio e della semplificazione, hanno difeso la qualità del welfare e concorso alla soluzione di crisi aziendali (AST di Terni, l'Electrosys a Orvieto, la SGL Carbon a Narni, Novelli ad Amelia e la Sangemini, mentre continua il lavoro sulla Sangemini Fruit, la Tione, ecc.) riducendo l’impatto della crisi sulla disoccupazione, comunque in costante crescita. Non dimenticando, sempre sul versante economico, la conclusione del ciclo dei fondi comunitari 2007-2014 e il lavoro in atto per la programmazione delle nuove risorse comunitarie”.

Sottolineando come l'Umbria non sia stata toccata da “fenomeni di malcostume”, ma anzi “è stata spesso assunta a riferimento, in merito ai costi della politica, da molte altre Regioni italiane”, Galanello non manca di ricordare che questa legislatura si è trovata di fronte alla “crisi economica più difficile dal dopoguerra, aggravata dai tagli alla spesa decisi dalla politica nazionale”.

Per il consigliere regionale del Pd, comunque, “il bilancio politico mostra alcune ombre – ammonisce -: il prevalere di un'idea di Umbria bipolare (Perugia e Terni) con un terzo 'polo mobile' (Foligno e Città di Castello) non ha mai smesso di corrodere l'idea di regione unita, con una tendenza alla marginalizzazione di fatto delle due aree di confine rappresentate dalla dorsale appenninica (da Gubbio alla Valnerina) da una parte e la fascia sud-occidentale (da Città della Pieve ad Attigliano, ricomprendendo quindi l’intero comprensorio Orvietano) dall’altra”.

Nel ricordare anche la soppressione del tribunale di Orvieto, per Galanello è “necessario un nuovo dimensionamento territoriale dentro ed oltre l’Umbria”. E riferendosi sempre al bacino 'Orvietano', auspica l'ampliamento dei confini fino a raggiungere “un peso demografico oltre i 100mila abitanti, un passaggio necessario, dice Galanello “per competere con gli altri sistemi territoriali umbri e dell’Italia mediana. E gli accordi dei giorni scorsi tra Umbria e Lazio sui servizi sanitari e turismo e il dibattito avviato sulle aree interne e sul nuovo regionalismo costituisce un terreno fertile per lavorare in questa direzione”.

In merito alla proposta di legge elettorale, Galanello punta il dito sulla previsione del Collegio unico regionale che significa delineare “un'Umbria schiacciata su un bipolarismo fortemente dominato dal capoluogo Perugia che lascia ai margini tutto il resto. Ma l’Umbria – spiega - non può essere solo Perugia e Terni (con quest’ultima città che, con il collegio unico, ne uscirà sicuramente penalizzata). Ma sta vincendo purtroppo la 'prepotenza dei numeri'. Mi preoccupa l’idea di un Consiglio regionale che si troverà a discutere di nuovo regionalismo e di macro-regioni con tre quarti di territorio fuori dalla porta. Sono però convinto – aggiunge – che l'Orvietano ed altri territori, se coesi, potranno comunque eleggere una propria rappresentanza. Auspico vivamente che il mio partito – conclude - rivendici ed agevoli in ogni modo il diritto di rappresentanza politica e territoriale anche nella prossima legislatura”.