politica

Imu su terreni agricoli, il Comune si oppone e aderisce alla protesta dell'Anci

martedì 16 dicembre 2014
Imu su terreni agricoli, il Comune si oppone e aderisce alla protesta dell'Anci

Il sindaco di Castel Viscardo Daniele Longaroni interviene sul tanto contestato Art.22 del Decreto n. 66/2014 che, con apposito provvedimento, stabiliva si sarebbero dovuti individuare i Comuni nei quali si applica l’esenzione ai terreni agricoli.

"L'applicazione dell'IMU sui terreni agricoli - dice - rappresenta una nuova ed incomprensibile "mazzata" che continua ad arrivare direttamente da Roma è che i cittadini rischiano di trovarsi davanti in una situazione già difficile dove le tasse sugli immobili sono divenute insopportabili". E proprio per opporsi a questa ennesima tegola il Comune di Castel Viscardo ha deciso di unirsi alla battaglia dell’Anci Umbria (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani sezione regionale dell’Umbria), che si è proposta come supporto per un’azione congiunta di ricorso avanti al giudice amministrativo contro il decreto ministeriale.

"Poiché i Comuni - argomenta - non vogliono diventare gli esattori per conto dello Stato abbiamo deciso, in accordo con ANCI regionale, di opporci a questo provvedimento che a bilanci ormai chiusi taglia i trasferimenti statali alla nostra Amministrazione per 70.000 Euro e aggrava l'impoverimento dei Comuni e in generale di tutta la popolazione”.

L’Anci Umbria – a cui il Comune di Castel Viscardo ha aderito – infatti, il 6 dicembre scorso ha tenuto a Perugia l’Assemblea Straordinaria durante la quale è stata sottolineata la netta contrarietà dei Comuni umbri nei confronti dell’atteggiamento che il Governo sta attuando, ormai da diverso tempo. Un comportamento che lede non solo l’autonomia dei Comuni, ma viola palesemente il dettato della Costituzione che pone i Comuni allo stesso livello dello Stato centrale.

“I Comuni non possono, da soli, combattere contro l’azione arrogante e superficiale del Governo – ha spiegato l’Anci a conclusione dell’assemblea - se non con un coinvolgimento totale delle associazioni di categoria, sindacati e Parlamentari. Un preciso e convinto impegno deve essere intrapreso anche dall’Associazione Nazionale, tutelando, valorizzando e sostenendo le richieste di tutti i Comuni italiani, e non solo concentrandosi sulle richieste delle città metropolitane”.

Ritenendo quindi del tutto inconsistenti le modifiche apportate alla Legge di Stabilità in occasione del Consiglio nazionale tenutosi nella mattinata di martedì 16 dicembre, l’Anci – a nome di tutti i Comuni che si sono opposti al decreto – assumerà una posizione forte e decisa di contrasto alla scelta inopinata e dannosa di tagli alle risorse che, nel 2015, diventeranno insostenibili e produrranno effetti negativi sui servizi e sui diritti dei cittadini.