politica

Il Pdci abbandona la coalizione che ha portato all'elezione di Germani

sabato 27 settembre 2014
Il Pdci abbandona la coalizione che ha portato all'elezione di Germani

Gli scricchiolii partono da lontano, ma l'ufficializzazione della decisione, irremovibile seppure con rammarcio, arriva solo ora. I comunisti italiani, che alle ultime elezioni hanno riportato il 3,03 per cento delle preferenze senza entrare in consiglio comunale, abbandonano la coalizione di centrosinsita e annunciando un'opposizione da fuori.

“Con i nostri 356 voti – spiega il segretario Ciro Zeno – abbiamo contribuito in maniera decisiva alla vittoria del centrosinitra, permettendole di ritornare al governo della città. Abbiamo sostenuto con orgoglio e convinzione la candidatura di Germani non per fare cartella elettorale, ma per condividere le scelte. Nel periodo pre-elettorale, abbiamo partecipato ai tavoli per la stesura del programma. Tra le condizioni dettate c'è quella di bloccare l'aumento sconsiderato delle imposte per almeno 5 anni e assumere una posizione forte sul futuro della discarica. In riunioni ufficiali ci eravamo stretti la mano con i sindaci di Pd e Sel, dicendo 'non fermiamoci qui'. Le altre forze politiche si sono riunite e hanno discusso sulla linea da assumere in vista del bilancio. Noi, invece, non siamo stati convocati. Ora, a bilancio approvato, non possiamo renderci complici di un simile aumento delle tasse che vanno a colpire il nucleo familiare”.

Il Pdci invoca, inoltre, un taglio radicale della spesa pubblica e ai compensi. “Nulla di personale – aggiunge Zeno – ma non é più ammissibile avere delle parcellizzazioni dei 5 dirigenti che superano i 100.000 euro. Sarebbe un bel segnale, ad esempio, se il sindaco ridistribuisse la delega alla protezione civile al dirigente dell'Urbanistica. Da tagli adeguatri, potrebbero venire fuori 250.00 euro. E poi occorre una politica adeguata sui rifiuti. Dire 'no al terzo calanco' non è più sufficiente. Orvieto non può essere la pattumiera dell'Umbria. È ora di eseguire dei carotaggi in discarica. Altro punto che ci trova in disaccordo è la scarsa incisività sul degrado che interessa le scuole e la sanità. Su questo chiediamo un consiglio comunale aperto, dobbiamo portare in Regione la voce del territorio.

Proprio dove lì dove stanno bocciano la nostra proposta di legge a carattere popolare depositata a settembre con 4000 firme sulla sanità, che prevede più equità nella distribuzione delle risorse economiche sanitàrie in Umbria e quindi anche all'ospedale e al distretto di Orvieto. Ma per fare questo bisogna togliere ricchezza a Foligno e Perugia e non vogliono. Questa politica ingessata distrugge la volontà dei cittadini. Non c'è un progetto lungimirante di città”.

Sulla stessa linea, anche il segretario provinciale Gianni Pelini. “Nei fatti – dice – siamo stati cacciati. Chi entra in una coalizione, vuole governare con i cittadini, quando vede che i programmi vengono disattesi non può che sfilarsi. Al primo punto avevamo messo l'invarianza fiscale, ed è stata subito disattesa. Se la gente si allontana dai partiti è perché continua a non essere coinvolta”.