politica

Discarica. Il Tar decide sul ricorso di Sao Acea per il terzo calanco

mercoledì 24 settembre 2014
Discarica. Il Tar decide sul ricorso di Sao Acea per il terzo calanco

È attesa per mercoledì 24 settembre la sentenza del Tar sul ricorso presentato da Sao Acea contro la perimetrazione comunale delle aree boscate che di fatto esclude il terzo calanco della discarica “Le Crete” improvvisamente tornata al centro dell'attenzione e sulla quale anche le forze ambientaliste annunciano battaglia.

“Relativamente al terzo calanco – ha ripetuto Germani in consiglio comunale – ho già detto più volte ed è scritto anche nel programma di governo che per me il terzo calanco non esiste. Stiamo lavorando, invece, per chiudere il ciclo dei rifiuti con l’attivazione di tutta la filiera. Per la causa in corso con Sao sulla vicenda del bosco, i nostri legali sono moderatamente fiduciosi. L’obiettivo politico resta quello di non andare oltre il secondo calanco. E’ quello che ho detto esplicitamente ai vertici di Sao e Acea e al vertice dei sindaci della Provincia. Il nostro sarà quindi un contrasto politico-amministrativo a tale richiesta”.

Alla vigilia dell'udienza, allerta era stata espressa dall'associazione ambientalista “Amici della Terra”. “Siamo di fronte – avevano detto i portavoce – a una situazione di possibile emergenza. La Regione e i 4 Ati sono disinteressati al tema ambientale. Tutto ciò ha dell'inverosimile. Che la raccolta differenziata sia un inutile orpello senza alcun beneficio economico per i Comuni e il cittadino, l'avevamo capito da tempo. Nel Piano d'Ambito non sono indicati gli obiettivi primari del riciclo e del riuso come prevederebbe la normativa vigente in Italia.

Quindi non rimane come unica soluzione che la discarica de Le Crete, tenuto conto che questo piano non ha neanche previsto la termovalorizzazione dei rifiuti. È chiaro che per i 15 anni di validità del piano ci sarà sostanziale bisogno della discarica dove andare a buttare i rifiuti. Senza una seria politica dei rifiuti da parte delle istituzioni competenti si ricorrerà alla dichiarazione di emergenza annunciata. Le tariffe di Orvieto sono le più alte, anche rispetto a Terni”.