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Successo per la seconda assemblea informativa organizzata dal Comitato CambiaMenti di Ficulle sul tema "Fusione? No, così non va bene"

lunedì 31 marzo 2014
Successo per la seconda assemblea informativa organizzata dal Comitato CambiaMenti di Ficulle sul tema "Fusione? No, così non va bene"

In una sala polivalente nuovamente affollata di cittadini di Ficulle si è svolta giovedì 27 marzo la seconda assemblea informativa organizzata dal Comitato CambiaMenti sul tema "Fusione? No così non va bene" per il sostegno del no al referendum consultivo per la fusione dei Comuni dell'Alto Orvietano.

Confermando quanto già detto durante la prima assemblea di giovedì 20 marzo in cui erano stati forniti i riferimenti normativi del progetto di fusione, informazioni sulle differenze tra fusione e unione dei comuni, l'analisi della scarsa diffusione delle fusioni sul territorio nazionale rispetto alle unioni, l'evidenza dell'impatto negativo della fusione sulla rappresentanza democratica e sui costi della politica, il comitato promotore dell'iniziativa ha ribadito la propria contrarierà al progetto e l'invito a lavorare in squadra per riuscire a definire concretamente un'alternativa, che potrebbe concretizzarsi in un'unione dei comuni da realizzarsi dopo le prossime amministrative di maggio, gradualmente e con il coinvolgimento dei cittadini.

"Lo slogan autonomi e insieme - riferiscono dal comitato - è stato proposto per sottolineare la convinzione che la cooperazione intercomunale e la sovracomunalità siano valori importanti su cui puntare per l'efficientamento e il rilancio dei territori, ma senza che ciò mini l'identità e l'autonomia dei singoli comuni coinvolti. Anche perché l'autonomia comunale è spesso garanzia di salvaguardia dei servizi primari che altrimenti potrebbero essere persi. A tal ragione, nel corso della serata il comitato ha illustrato le proprie perplessità circa la tesi sostenuta dalle amministrazioni comunali e dal comitato per il sì, che i servizi di base verrebbero mantenuti nei singoli comuni, evidenziando come nessun comune italiano avente tra 7.500 e 8.500 abitanti, dati ISTAT, MIUR e MEF alla mano, abbia il numero di scuole e di farmacie attualmente presenti nel territorio dei 5 comuni. Rispetto alle poste ha invece illustrato come l'accordo tra Poste Italiane e lo Stato Italiano preveda il mantenimento di un ufficio postale in ciascun comune e non vi sia alcuna garanzia che a parità di popolazione tutti gli uffici postali della zona verranno mantenuti nel breve-medio periodo. A ciò si aggiunge l'ulteriore incertezza di non conoscere come il piano regolatore del nuovo comune verrebbe organizzato e conseguentemente come questo impatterebbe sulla residenzialità locale.

Presenti anche i sindaci di Ficulle, Fabro e Montegabbione, che intervenendo più volte nel dibattito hanno ribadito che la scelta della fusione è essenzialmente dettata da due motivazioni: da un lato le difficoltà economiche in cui vertono i paesi coinvolti e che ne rendono difficile la gestione e dall'altro la speranza di un rilancio del territorio e della sua economia grazie ai possibili finanziamenti statali e regionali associati alla fusione, finanziamenti superiori a quelli dell'unione. Ma la tesi non convince i cittadini, che dai loro amministratori (4 dei quali sono a fine mandato) avrebbero voluto più tutela, un approccio più graduale e partecipativo e una visione strategica chiara, con un definito piano di sviluppo volto al perseguimento di benefici duraturi per le comunità coinvolte; benefici che la sola promessa dei finanziamenti statali e regionali (per altro vincolati alle effettive capacità di copertura finanziaria degli enti che dovrebbero erogarli) non garantiscono. Forte infine la critica al modo sbrigativo e non partecipativo con cui il processo di fusione è stato proposto, soprattutto considerando l'impegno che 4 delle 5 amministrazioni coinvolte hanno assunto nella campagna elettorale del 2009 con il documento "Alto Orvietano: l'unione fa il futuro". Questo documento programmatico impegnava le 5 Amministrazioni a realizzare nel corso del mandato una unione dei comuni garantendo ai cittadini che non sarebbero state effettuati né fusioni né accorpamenti per mantenere le funzioni di rappresentanza e di prossimità con il cittadino. Impegno però disatteso a quattro mesi dalle elezioni".

Il prossimo appuntamento con il Comitato CambiaMenti, dopo domenica 30 marzo con il gazebo informativo presso la Porta del Sole (nella foto), è per giovedì 3 aprile alle ore 21 con l'assemblea informativa presso la sala polivalente il Teatro durante la quale verrà presentata una proposta di piano di sviluppo per Ficulle e i territori dell'Alto Orvietano. L'elenco completo degli appuntamenti è disponibile su www.ficullecambiamenti.altervista.org.