politica

Verso l'unione speciale dei Comuni dell'Orvietano

mercoledì 29 gennaio 2014
Verso l'unione speciale dei Comuni dell'Orvietano

L'assemblea intercomunale del Partito Democratico approva lo statuto dell'Unione Speciale dei Comuni, sostiene la fusione dei comuni dell'Alto Orvietano e propone l'approvazione nei consigli comunali del progetto "Terre Etrusche di Confine". Di seguito la nota diffusa, a margine dei lavori.

L'evidente necessità di realizzare un miglioramento del rapporto tra istituzioni e cittadini, partendo dall'efficienza amministrativa, ha oggi una risposta concreta nelle scelte fatte dall'Assemblea Intercomunale del Partito Democratico. E' stato votato all'unanimità la bozza di statuto dell'Unione Speciale dei Comuni dell'Orvietano aprendo, di fatto una nuova stagione di programmazione e sviluppo per il territorio. Con questo atto il PD Orvietano pone sul tavolo dell'Assemblea dei Sindaci, l'unica proposta di progetto territoriale, confermando la capacità di produrre scelte tangibili e pragmatiche da parte dei dirigenti e degli amministratori del PD. Il territorio orvietano potrà così vedere realizzati servizi di prossimità per i cittadini e politiche economiche che consentiranno di avviare una nuova idea di "città intelligente diffusa".

L'Orvietano sarà così disponibile a verificare collaborazioni con i territori limitrofi per ampliare e sviluppare la propria area di riferimento e la rappresentanza regionale. L'Unione speciale dei Comuni dell'Orvietano potrà essere composta dai municipi di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montecchio, Montegabbione, Monteleone di Orvieto, Orvieto, Parrano, Porano. Tra gli obiettivi principali c'è quello di: promuovere lo sviluppo socio-economico dei territori dei Comuni dell'Orvietano, favorendo la partecipazione dell'iniziativa economica dei soggetti pubblici e privati per la realizzazione di interesse generale. Si potrà così favorire la qualità della vita delle popolazioni per meglio rispondere alle esigenze connesse al completo ed armonico sviluppo della persona. Nella proposta dello statuto è stato chiarito la necessità di armonizzare l'esercizio delle funzioni e dei servizi attribuiti , l'equo utilizzo delle risorse; l'efficienza, l'efficacia, l'economicità dell'azione amministrativa dell'Unione;l'adesione alle regole ed ai principi della Carta Europea per le autonomie locali. In questo contesto di scelte strategiche a favore dei cittadini sosteniamo con forza il percorso che le amministrazioni dell'Alto Orvietano hanno intrapreso per fondersi in un comune unico.

"Oggi la gestione amministrativa dei territori- spiega il segretario intercomunale del Pd Matteo Ragnacci (nella foto) - richiede una sinergia e una collaborazione di risorse e progetti superiore a quelle fino ad ora conosciute. La prospettiva di sviluppo territoriale sta cambiando e di conseguenza chiama gli amministratori a scelte responsabili e lungimiranti che vadano nella direzione di un rafforzamento reale delle strutture locali. Per questo motivo diventa fondamentale per l'Orvietano una visione realistica e funzionale che sia unitaria di tutti i Comuni del comprensorio, uniti non solo nelle forme di gestione quotidiana, ma nella strategia di crescita globale. La risposta presentata dagli amministratori dell'Alto Orvietano potrà essere un modello organizzativo locale e regionale per rispondere veramente ai bisogni dei cittadini, che limiti lo spopolamento e che sia da volano economico e sociale . Per altro quest'idea circola in ambiti politici e sociali da talmente tanti anni che il plauso agli amministratori è anche per aver saputo concretizzare una scelta difficile ma ormai inevitabile. La politica è chiamata a fare scelte- la si taccia sempre di immobilismo- ed a verificarle con i cittadini. Il vincolo della proposta al verdetto del referendum è un ulteriore atto di democrazia e di partecipazione che svilupperà idee e proposte che il nostro partito saprà mettere al centro della prossima campagna elettorale. Chiediamo ovviamente alle altre forze politiche di chiarire da subito la loro posizione perché non venga lasciato spazio a dubbi che disorienterebbero i nostri concittadini. Il PD in questo senso collaborerà con tutte le forze politiche, associative e con i cittadini "progressisti e riformatori",per una nuova visione strategica che sappia mettere in campo non solo idee nuove ma anche su un modo nuovo di fare il bene dei cittadini."

Infine l'assemblea ha approvato il progetto "Terre Etrusche di confine" ulteriore disegno strategico dell'Orvietano che individua nell'area vasta che lo collega all'alto Lazio ed alla bassa Toscana, dando mandato ai Sindaci di attivarsi per discuterlo ed approvarlo nei consigli comunali. Questa decisione interviene oltre che nella programmazione comunitaria delle "terre cerniera", anche nella concertazione pubblico privato per la costruzione di un programma pluriennale che ponga al centro il cittadino e i suoi diritti, capace di coniugare sviluppo economico e sociale, senza trascurare la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale "delle terre di confine", con particolare riguardo a storia, natura e cultura, in un'ottica concreta di rispetto e preservazione delle risorse ambientali. Rientra in questo progetto anche il "contratto di fiume" che potrà garantire oltre le opere di prevenzione dei rischi idrogeologici, che hanno fortemente colpito artigiani e commercianti del nostro territorio, anche un processo di sviluppo delle comunità locali tramite azioni infrastrutturali e di incentivazione economica all'innovazione ed al lavoro.

Il PD Orvietano raccoglie quindi le sfide che le politiche internazionali stanno mettendo in campo proponendo soluzioni e strategie serie e concrete: fusione dei comuni, unione speciale dei comuni e terre di confine. Con questi contenuti, e non sulle chiacchiere, ci confronteremo con le altre forze politiche e con la popolazione.