politica

Cherubini: 'Riforma dei tribunali? Ci voleva una riorganizzazione complessiva della pubblica amministrazione'

lunedì 16 settembre 2013
Cherubini: 'Riforma dei tribunali? Ci voleva una riorganizzazione complessiva della pubblica amministrazione'

Sulla chiusura del tribunale di Orvieto, l'assessore Stefania Cherubini, anche in qualità di presidente uscente dell'Assemblea nazionale Organismo unitario dell'Avvocatura, si schiera al fianco del ministro Cancellieri. Di seguito la nota integrale:

"Il 14 settembre è entrata in vigore la riforma della geografia giudiziaria tra proteste, polemiche, difficoltà attuative logistiche e di sistema. Non ha torto chi sostiene, anche qualche sindaco nei giorni scorsi, che in una situazione di così grande difficoltà come quella che sta attraversando il paese, tra i tanti sacrifici richiesti vada fatto uno sforzo per risparmiare anche sulla spesa giudiziaria. Il punto però è: si risparmierà? L'Anm sostiene di sì, schierandosi al fianco del Ministro Cancellieri che può sostenere che, nell'Italia dello stop and go, questa sia una delle poche riforme strutturali che invece è partita. Tutto il resto degli operatori della giustizia, avvocati, cancellieri, ufficiali giudiziari e cittadini, sostengono di no e che, comunque, i risparmi sarebbero inferiori ai costi. Costi che saranno a carico di enti, cittadini e quindi dell'intera comunità. Ho avuto il privilegio di partecipare a questo dibattito e ai lavori preparatori da osservatori privilegiati, nazionali e locali, e di visitare ed approfondire le problematiche di molte delle realtà interessate, rilevando l'emergere di un dato su tutti. Siamo, è vero, un paese dai mille campanili, ma anche dai mille Comuni, mille Asl e dai mille enti.La grande occasione persa dal governo Monti (che da tecnico avrebbe avuto più e migliori strumenti per farlo) è stata quella di provare a ridisegnare in maniera organica le istituzioni, a formulare un'architettura nuova, più adeguata alle esigenze quotidiani, ai mutamenti intervenuti e, allora sì, anche meno costosa. La soppressione delle sedi distaccate dei Tribunali, di alcuni Giudici di Pace, e del Tribunale di Orvieto, ha forse fatto passare sotto silenzio il dibattito (e i vari decreti) sul riordino delle Province, sull'eliminazione della sede effettiva dell'Usr, sulla ventilata riduzione delle prefetture e delle sedi delle Asl. E' ingeneroso e fuorviante attribuire una qualche responsabilità del mancato coordinamento alla Regione che certamente non ne avrebbe avuto i poteri, ma il governo centrale e soprattutto un governo tecnico, avrebbe avuto tutto il potere e le possibilità per poter finalmente dotare il nostro paese di sedi istituzionali più snelle, più omogenee e più rispondenti alle odierne esigenze, considerando anche i processi di informatizzazione telematica ormai in uso in tutte le amministrazioni. Nella nostra regione si poteva mettere mano ad una semplificazione di tempi e a una riduzione dei costi se si fosse fatto uno sforzo di riorganizzazione e razionalizzazione nazionale della quale avrebbero sicuramente giovato le realtà locali. Invece permangono due Province e due Asl i cui ambiti territoriali non coincidono e tre tribunali le cui circoscrizioni non coincidono con alcuno dei precedenti ambiti territoriali di Province e Asl. Ci sono poi enti di secondo livello e unioni dei Comuni che si stanno avviando e che talvolta fanno riferimento ad istituzioni diverse che, certo, avrebbero dovuto fare uno sforzo per superare un malinteso localismo che non deve significare perdita di identità ma arricchimento. La politica, quella nobile, che non si occupa di gossip, deve essere quella che, con sguardo lungo, tratteggia la strada dove le generazioni future potranno camminare più spedite e questa sarebbe stata una grande occasione per iniziare un percorso nuovo e avvicinare il paese al futuro prossimo".