politica

Castel Giorgio, cento giorni di promesse non mantenute

lunedì 16 settembre 2013
di Gabriele Anselmi, capogruppo Prima di Tutto Castel Giorgio
Castel Giorgio, cento giorni di promesse non mantenute

Suona la sirena dei cento giorni per l'amministrazione del sindaco Andrea Garbini, ma dei cambiamenti promessi non sembra esserci una traccia evidente. Dal 27 maggio molti degli impegni assunti in campagna elettorale non pare siano stati rispettati, o meglio non c'è stata la stessa solerzia nel mantenerli.

Come castelgiorgese mi auguro che quanto sta avvenendo con la FONTANA non sia l'emblema dell'efficienza di questa amministrazione comunale: veloce nel fissare le promesse su un foglio, più lenta nel mantenerle. A fine agosto avremmo dovuto assistere all'inaugurazione dei lavori di riqualificazione della fontana simbolo del paese (come promesso nel primo punto del programma elettorale), e invece sembra che dovremo abituarci a vederla recintata e cadente.
Allo stesso modo sul DECORO URBANO e la PULIZIA. Tranne che per le vie centrali, in questi giorni interessate dai festeggiamenti della Madonna Addolorata, per il resto l'erbaccia in alcune strade ha superato anche i cassonetti. Forse era questo il metodo promesso per coprirli? Qualche cittadino di buon senso si è adoperato tagliando l'erba con mezzi propri, ma non è certo questo il modo per mantenere pulito un paese.

Ricordiamo l'attenzione che il sindaco Garbini e il vice, Paola Carraro, avevano per l'ordine e il decoro del paese. Un loro manifesto metteva in bella vista i famosi cassonetti per la raccolta dei farmaci scaduti e batterie, tanto che venivano additati come emblema del degrado. Si sperava in una pronta soluzione per questi simboli dell'indecenza, invece dal 27 maggio sono rimasti sempre al loro posto. Perché? Ora non sono più elementi di disturbo?

Anche le ASFALTATURE e la GESTIONE DELLA VIABILITA' suscitano qualche perplessità. Le asfaltature, ereditate da finanziamenti precedenti (a ricordarcelo ci sono i comunicati affissi nella bacheca del Comune), sono state effettuate in modo decisamente singolare, tanto che molti cittadini si sono chiesti perché certe strade hanno avuto la precedenza rispetto ad altre meno transitate.
Asfalto che è servito anche per realizzare un consistente numero di dossi in via Capannelle. Ovviamente nulla da eccepire sulla necessità di limitare la velocità nel centro abitato, ma possibile che solo una strada in tutto il paese è pericolosa e le altre no? Perché tanta attenzione per una sola strada? Tanti cittadini, anche nel centro del paese (vedi via Cupa) chiedono sistemi di dissuasione della velocità, ma rimangono inascoltati. Forse è il caso di intervenire in modo adeguato su tutto l'ambito cittadino.
A proposito di dossi, ricordiamo che i dossi in plastica rotti erano un altro simbolo del degrado del paese, ma anche qui il sindaco Garbini ha cambiato idea non provvedendo più a sostituirli.

Non manchiamo di segnalare il fatto che nonostante il Sindaco Garbini avesse avuto sempre una specifica attenzione per le regole della viabilità, pare proprio che per quanto riguarda le strisce pedonali non sia stato di parola. Aldilà che la segnaletica è carente in tutto il paese, almeno per l'inizio dell'anno scolastico si potevano rifare le strisce davanti all'edificio per semplificare l'attraversamento a genitori e figli.

E' chiaro che non sono soltanto queste le mancanze dell'amministrazione Garbini, anzi! Sinceramente, in cento giorni, si poteva fare meglio e soprattutto si potevano mettere in campo interventi ben più utili per la cittadinanza. Comprendendo tutte le difficoltà che possono sussistere nella gestione della cosa pubblica, conoscendo già la risposta che gli amministratori daranno alle critiche mosse, e riservandoci di esporre altre singolari vicende all'attenzione pubblica, chiediamo al sindaco, agli assessori, ai consiglieri, e ai tanti uomini di fiducia che gravitano negli uffici comunali, di prestare più attenzione ai fatti e meno alle promesse.

Lo strano caso del pulmino