politica

Non solo Centro studi. La minoranza punta il dito contro il muro di gomma del Comune

sabato 29 giugno 2013
Non solo Centro studi. La minoranza punta il dito contro il muro di gomma del Comune

Alla vigilia della nuova seduta del consiglio comunale, i capigruppo della minoranza hanno tenuto sabato 29 giugno nella Sala delle Quattro Virtù del Comune una conferenza stampa per ribadire la propria posizione sul Centro studi, chiedendo che questo venga rinnovato attraverso un mandato chiaro e trasparente. La conferenza è servita però a Pd, Psi e Prc anche per lamentare le profonde inadempienze dell'amministrazione comunale relative alle ulteriori modifiche non partecipate al piano del traffico, i mancati pronunciamenti del sindaco Antonio Concina e della sua maggioranza in vista del bilancio e, in particolare, i comportamenti additati come "faziosi" del presidente del consiglio comunale Marco Frizza.

"Siamo in attesa - ha esordito Giuseppe Germani (Pd) - di conoscere le intenzioni che il Comune ha nei confronti del Centro studi. Giunti a questo punto è forse più logico chiudere questa esperienza? Certo è che la situazione non può più andare avanti in queste condizioni. Di questo vorremmo parlarne apertamente anche con il sindaco, senza essere scavalcati. Siamo pronti ad aprire una vertenza a tutto campo contro questo muro di gomma che va a danno della città".

"Si fa di tutto - ha affermato il capogruppo socialista Evasio Gialletti - per non farci discutere. Per questo abbiamo chiesto un consiglio comunale a porte chiuse che mette all'ordine del giorno la censura di un presidente del consiglio da cui non ci sentiamo più rappresentati". A questo proposito, la minoranza si è anche rivolta al prefetto lamentando "la violazione continuativa del rispetto nei confronti dei consiglieri di minoranza e la mancata applicazione delle regole democratiche".

"Non ci sono strumenti democratici - ha aggiunto M.Cecilia Stopponi (Prc) - per collaborare o trovare soluzioni insieme, così come più volte ci è stato chiesto dal sindaco. In questa situazione il rammarico e la sensazione di impotenza si fanno schiaccianti. Nella realtà dei fatti, i numeri ci danno sempre torto e le possibili azioni legali, giudiziarie e politiche che come minoranza abbiamo dopo quattro anni e mezzo non ci consentono ancora di incidere".