politica

Primo maggio: crisi e lavoro. In cerca di nuove risposte

martedì 30 aprile 2013
di Ornella Cioni, Presidente Ass. Il Filo di Eloisa
Primo maggio: crisi e lavoro. In cerca di nuove risposte

Il primo maggio, come l'appena trascorso 25 aprile, sono per me, ma immagino per molti di noi , giorni in cui non possiamo andare semplicemente a fare una scampagnata se il tempo è bello o al cinema se piove. Sono giorni in cui non possiamo sottrarci, magari in silenzio e solitudine, a un momento di riflessione, a un ricordo del passato , a un richiamo al presente. Che cosa abbiamo fatto? Che cosa stiamo facendo?
Così anch'io, in prossimità di questo primo maggio di questo quinto anno in cui la crisi economica morde, ho ripensato alle volte in cui Il filo di Eloisa ha rivolto la propria attenzione al problema del lavoro. Certo quello del lavoro non costituisce un nostro tema specifico di ricerca, piuttosto traversale, ma fin dal 2007 è stato un argomento cui abbiamo rivolto attenzione. Dapprima con rievocazioni storiche e/o letterarie di figure significative e di snodi politici cruciali, poi via via con uno sguardo più diretto alla definizione dei limiti delle carenze e dei bisogni nella situazione lavorativa delle donne.

Abbiamo fatto questo esercizio di riflessione e dialogo non da sole, ma con studiose, scrittrici, donne di sindacati e associazioni, amiche italiane e migranti, che ci hanno raccontato le loro storie di sofferenza e, qualche rara volta, di difficile integrazione, ma di integrazione nel nostro territorio.
Intanto la crisi incalzante ci costringeva a guardarci intorno, a confrontarci con donne più giovani che rispetto al lavoro avevano bisogni e aspettative diverse dalle nostre, donne che da altre città ci potevano insegnare qualcosa, ci potevano offrire il frutto di una loro specifica riflessione.

Abbiamo incontrato le donne del Doppio sì della Libreria delle donne di Milano, che partendo dall'analisi della fase post fordista dell'economia dagli anni ‘90 in poi, avevano messo a fuoco una serie di necessità e di proposte per un'offerta di lavoro, che forse potrà riguardare una minoranza di donne, ma che cercava di trovare strade per conciliare il desiderio legittimo di lavorare e magari di ricoprire posti di responsabilità senza rinunciare tuttavia alla maternità. Lo scorso anno invece abbiamo creato l'occasione per cercare di scoprire e indagare gli effetti sulle nostre vite di una crisi ormai in fase critica. Ci siamo perciò confrontate con l'elaborazione del Gruppo romano del mercoledì, che ha fatto della Cura del vivere l'oggetto della propria riflessione su un'attitudine specifica delle donne, ma anche una chiave interpretativa per possibili modelli di sviluppo economico e sociale. Ci siamo inotre incontrate con le giovani donne del gruppo InGenere, che proponevano un Pink new deal per rispondere alla crisi. Queste ragazze stanno continuando a lavorare a proposte legislative concrete che hanno raccolto nel libro dal titolo provocatorio "Lavorare tutte", pubblicato sul loro sito lo scorso dicembre e scaricabile gratuitamente. Nel grande raduno di Paestum di ottobre le giovani precarie erano le più interessate al discorso del lavoro e le più decise nel chiedere un reddito di cittadinanza.

Molti i centri di riflessione, le proposte che le donne non si stancano di elaborare e ritengo che non dobbiamo stancarci di mantenere un contatto, uno scambio reciproco. È un lavoro di pazienza e di amore, che tuttavia non dobbiamo abbandonare, perché è un metodo di lavoro e di vita che ci aiuta a riconoscere i nostri bisogni e il nostro sguardo sul mondo. Perché anche oggi, quando in alcune sedi si avviano difficili dialoghi con gli uomini, si scoprono immancabilmente le diverse, ma non per questo necessariamente conflittuali, modalità di linguaggio e di pensiero. Per questo non ci dobbiamo stancare, anche in un problema complesso come quello del lavoro, di mettere a fuoco tutte le specificità dei nostri bisogni e dei nostri desideri.

Un metodo di lavoro dicevamo, quello del dialogo e del confronto, che noi del Filo di Eloisa pratichiamo anche sul nostro territorio. Infatti, dopo molte sollecitazioni da parte nostra per la riconvocazione del tavolo delle Pari Opportunità, la vice sindaca e assessora alle Pari opportunità Roberta Tardani ha convocato nei mesi di novembre e di gennaio le associazioni di donne e alcune figure istituzionali, che in soli due incontri hanno messo a fuoco una serie di urgenti necessità riferite in particolare al mondo del lavoro e delle giovani che ad esso si affacciano. Si è prospettato il progetto di una raccolta di dati sul territorio dell'Orvietano, dati mancanti e ritenuti indispensabili come base per interventi di carattere sociale e di incentivi al lavoro e per qualunque possibile progetto di sviluppo.

Purtroppo da gennaio, proprio quando sembrava di riuscire a disegnare una trama di relazioni e di progetti, il tavolo non è stato più riunito. Finalmente proprio oggi è giunta notizia della nuova convocazione per i prossimi giorni.
Data la gravità della situazione generale ci auguriamo di riprendere attivamente il filo del confronto e della progettazione, per il raggiungimento di obiettivi utili e concreti per i quali occorre l'impegno e l'intelligenza di molte e di molti. I bisogni delle donne non sono sempre rimandabili.

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