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Il dopo alluvione. La Cna al fianco degli imprenditori: "ripristinare prima possibile le attività produttive orvietane"

mercoledì 14 novembre 2012
Il dopo alluvione. La Cna al fianco degli imprenditori: "ripristinare prima possibile le attività produttive orvietane"

In una lettera congiunta che porta la firma di Luigi Quaglia, presidente della Cna Umbria, di Eros Giombolini, della Cna Terni - Ass. Prov.le e di Andrea Tiberi, presidente della Cna Orvieto, inviata alla presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini e al sindaco di Orvieto, Antonio Concina, l'organizzazione chiede interventi tempestivi per rispristinare velocemente le attività colpite.

"Nel condividere appieno il dramma del territorio Orvietano e delle oltre 200 imprese artigiane, industriali e dei Servizi interessate dall'esondazione, la nostra Organizzazione - si afferma nella nota - fortemente presente sul territorio ha molto apprezzato la tempestività degli interventi istituzionali posti in essere per la dichiarazione dello stato di calamità.

Abbiamo inviato alcune lettere a Enti e Istituzioni per sensibilizzarle ulteriormente sulla difficile situazione degli imprenditori locali e, dunque, dei loro dipendenti, che si vedono costretti a sospendere l'attività.

Oltre 200 imprese artigiane, industriali e dei servizi con circa 1000 dipendenti: questi i numeri dell'esondazione del Paglia nell'Orvietano, a cui vanno aggiunte altre zone di allagamento relative al Nestore nella zona di Marsciano e al pericolo riguardante il Tevere, già famoso per le sue piene.

È questa la fotografia dell'eccezionale nubifragio che ha colpito l'Umbria in questi giorni, eccezionale non per la durata ma per la quantità d'acqua caduta.

La Cna, fortemente presente nei territori esondati, in cui insistono migliaia di piccole e piccolissime attività produttive dell'artigianato e di altri settori, chiede a tutti di poter tener conto di questi accadimenti, che di fatto interrompono non solo l'attività ma anche il normale espletarsi dei servizi connessi.

Allagamento degli edifici, danni ai macchinari (anche sofisticati) sommersi dall'acqua e dal fango, impossibilità di movimento e di collegamenti telematici, documenti di ogni genere perduti sono cause oggettive di cui tener conto nel caso in cui non potessero essere rispettati gli obblighi tributari, gli adempimenti in corso e ovviamente gli impegni finanziari di fine anno, messi in discussione dalla forzata cessazione dell'attività.

I danni sono molteplici e hanno messo in ginocchio le attività produttive e di servizi delle aree suddette.
Chiediamo dunque di poter prevedere interventi tesi a facilitare la ripresa operativa delle imprese, pensando a strumenti idonei a sostenerne lo sforzo di ripristino degli impianti.

Preammortamenti e tassi agevolati su prestiti e finanziamenti, contributi a fondo perduto per chi investa in macchinari, abbattimento del tasso di interesse: sono tutti interventi che, accompagnati alla sospensione o proroga dei pagamenti dovuti agli Enti e Istituti, possano testimoniare la vicinanza delle Istituzioni agli imprenditori e ai loro dipendenti, così duramente colpiti.

Supporteremo con tutta la nostra organizzazione anche la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale già avanzata con tempestività al Governo dalla Presidente della Giunta Regionale dell'Umbria, su sollecitazione del Sindaco Antonio Concina.

Chiediamo pertanto a tutti gli Enti ed Istituti di valutare inoltre l'opportunità di una sospensione degli adempimenti dovuti, magari ipotizzando una proroga congrua che permetta agli imprenditori di mantenere i propri impegni senza l'applicazione di alcuna sanzione."