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Antenne telefoniche libere su condomini e appartamenti. Per l'assessore regionale Vinti è "sconcertante"

venerdì 14 settembre 2012
Antenne telefoniche libere su condomini e appartamenti. Per l'assessore regionale Vinti è "sconcertante"

"Sconcertante, a giudizio dell'assessore regionale Stefano Vinti, la decisione del governo Monti, contenuta nel decreto 'sviluppo 2', che impedisce a condomini e proprietari di opporsi all'installazione di antenne e ripetitori telefonici nei palazzi.

"Il proprietario o il condominio - si legge nel testo che modifica il Codice delle comunicazioni elettroniche - non possono opporsi all'accesso dell'operatore di comunicazione al fine di installare, collegare o manutenere gli elementi di rete quali cavi, fili, riparti, linee o apparati", così recita la bozza dell'art. 29 del decreto. Se la norma dovesse perfezionarsi, afferma l'assessore, le conseguenze sarebbero gravissime: per la salute dei cittadini che dovranno convivere d'imperio con le emissioni elettromagnetiche, per l'ambiente e il paesaggio, che potranno essere deturpati indiscriminatamente sulla base delle esigenze delle aziende private.

Con l'art. 29 assisteremmo, però, anche ad un salto di qualità sul piano del totale asservimento del governo Monti agli interessi economici privati. Ormai, sostiene Vinti, all'esecutivo non basta più costringere il Paese ad una privatizzazione coatta dei servizi pubblici essenziali attraverso politiche di abbattimento dei trasferimenti statali. Anche la differenza tra proprietà pubblica e privata rischia di essere cancellata, subordinando tutto ai profitti delle aziende che avranno campo libero sugli appartamenti e sulle parti comuni degli edifici per fare ciò che vogliono.

Quello che si delinea è un quadro a tinte fosche anche sotto il profilo culturale, una prospettiva che cancella alcuni fondamenti dello stato di diritto così come l'abbiamo conosciuto e che relegherà i cittadini a ruolo di sudditi impotenti di fronte alle aziende private che, alla stregua dei signori dei castelli nel medioevo, potranno vantare privilegi smisurati su tutti e tutto. Proprio per evitare questo, conclude l'assessore, la Regione Umbria ha costituito un gruppo di lavoro per redigere una legge che regolamenti l'installazione di infrastrutture tecnologiche nel territorio regionale ed evitare il "far west" in una materia tanto importante quanto delicata per la vita dei cittadini".