politica

Ranchino punta i piedi ma su asili e IMU non c'è storia. Il consiglio approva

lunedì 27 agosto 2012
di Monica Riccio
Ranchino punta i piedi ma su asili e IMU non c'è storia. Il consiglio approva

Nuovo regolamento degli asili nido, approvato. Aliquote IMU, approvate. Nell'ennesimo consiglio comunale fiume (mentre scriviamo, 21.15, è ancora in corso, iniziato alle ore 9.00) nessun colpo di scena, tutto come previsto, tranne qualche piccolo "incidente di percorso" nella maggioranza che sull'IMU perde i consiglieri Ranchino e Sborra.

Ma se il consigliere Sborra, astenendosi, ha manifestato un dissenso concreto, restando però attaccato alla maggioranza, il consigliere Ranchino, votando contro, insieme a tutta (o meglio quello che resta) della minoranza, ha dato veramente "scandalo".

Una spaccatura, quella creata da Ranchino, che non ha smosso di una virgola l'esito della votazione ma che denota un certo maldipancia tra i banchi della maggioranza. Una mossa azzeccata quella di Ranchino, che se solo fosse stata fatta due anni fa avrebbe potenzialmente creato uno scisma i cui cocci sarebbe stato difficile rimettere insieme. Fatta ora, con ormai un piede fuori del Comune, ha il sapore di una rivincita, di una stoccata stizzita, condivibilissima ma fuori tempo massimo.

Ma veniamo, con ordine, alla concitatissima giornata di assise. S'è cominciato di buon'ora, alle 9 di mattina, ben consci di tirar tardi, causa dell'attardamento? Tanti punti in discussione e la solita smania del politico locale di essere ripreso a favor di telecamera.

La parte interessante, interessante almeno per i cittadini, è tutta di pomeriggio. Primo argomento in discussione: il regolamento degli asili nido. La Giunta ha fissato la nuova tariffa, unica per tutti, ma non ha spiegato bene i criteri di accesso al servizio. Il Governo cittadino non si fida (giustamente) dell'ISEE, ma se lo elimina a favore della tariffa unica lo usa per l'accesso al servizio, e lo usa anche per mense e trasporti. C'è qualcosa che non quadra. Mentre dai banchi della minoranza si studia qualsiasi cosa pur di snervare i presenti (emendamenti, pregiudiziali, sospensioni) dall'altra parte le idee sono ben chiare, questo è quanto, va votato e basta, non ci sono altri margini di manovra. La minoranza però oggi ha la testa sulle nuvole e scivola ben presto in vari errori, primo fra tutti bollare come "dequalificante" il lavoro delle educatrici. Alla fine a tenere le fila di una compagine allo sbando orfana di un Germani ancora in ferie, restano Cecilia Stopponi e Evasio Gialletti, il che non basta a bloccare l'approvazione.

Archiviato il bagno di sangue sugli asili si passa al regolamento IMU (sul quale tutti o quasi sono concordi) e alla aliquote IMU. Nonostante ci sia tempo per determinarle con esattezza (ultima scadenza per i contribuenti fissata al 18 dicembre) oggi pare essere il giorno dell'approvazione, probabilmente perché l'assessore Romiti ha un giorno libero e può presenziare all'intero consiglio. Romiti apre la discussione dando le cifre che tutti attendono: 0,55 % sulla prima casa e 1,06% sul resto (5,5 per mille e 10,6 per mille) in pratica aliquota massima nel caso di seconde case e oltre, il tutto per uno stimato ingresso in bilancio di oltre 3 milioni di euro. La cosa non piace alla minoranza, e questo ci può stare, ma la notizia del giorno è il fermo puntare i piedi di Ranchino, che con Sborra (che però poi si asterrà) dichiara di votare contro l'approvazione delle tariffe.

Ranchino lamenta una deficitaria attenzione nei confronti delle imprese, suggerisce sgravi fiscali per giovani imprenditori, porta, cifre alla mano, gli effetti di un valore di catasto pesantissimo sugli immobili orvietani. Ma ciò che più colpisce è l'ammissione del proprio (e di Orvieto Libera) fallimento, l'aver creduto di poter far politica per la gente, l'aver pensato di poter lavorare per una Orvieto migliore quando invece si è dovuto solo fare i conti con il disavanzo: bilancio, bilancio e ancora bilancio, senza una vera politica di innovazione.

A tentar di riportare sulla retta via i consiglieri "dissidenti" ci pensa Olimpieri, con una risoluzione pressoché impeccabile che suona più o meno così: "ebbene che tasse siano, ma se dovessero entrare i soldi che si attendono dalla transazione sui rifiuti campani (oltre 1 mil e 400mila euro, che si attendono dalla notte dei tempi) la Giunta si impegni a riconsiderare le tariffe". La cosa porta Sborra ad astenersi e Ranchino a restare sulla propria, incredibile posizione, e la mano alzata fa da sponda alle cinque in alto sui banchi opposti. Non basta.

(domani, martedì 28 agosto, il resoconto dettagliato del dibattito e delle dichiarazioni di voto nel servizio dell'Ufficio Stampa del Comune)