politica

Taglio uffici giudiziari. La presidente Marini chiede al Parlamento di evitare in Umbria una "bizzarra riorganizzazione"

lunedì 16 luglio 2012
Taglio uffici giudiziari. La presidente Marini chiede al Parlamento di evitare in Umbria una "bizzarra riorganizzazione"

Evitare che l'imminente riduzione degli uffici giudiziari si traduca per l'Umbria in una "bizzarra" riorganizzazione.

E' quanto scrive la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in una lettera inviata alla Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Giulia Bongiorno, agli altri membri della Commissione ed a tutti i Parlamentari umbri, con la quale chiede espressamente un intervento del Parlamento affinché si evitino ai cittadini umbri gravi disagi nel loro diritto alla giustizia.

Lo schema di Decreto Legislativo sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari nel territorio nazionale, infatti, per la Regione Umbria, così come è stato redatto, determinerebbe, come noto, la soppressione del Tribunale di Orvieto, delle sezioni distaccate del Tribunale di Perugia e di tredici sedi dei Giudici di Pace, causando un grave disagio all'intera collettività regionale.

In questi giorni sono state numerosissime le lettere inviate alla Presidente della Regione Catiuscia Marini dai sindaci dei comuni umbri interessati alla riorganizzazione degli uffici giudiziari, nelle quali si stigmatizza il contenuto del decreto che "d'imperio" causerebbe la chiusura di strutture giudiziarie. Per tali ragioni la Presidente Marini ha ritenuto doveroso scrivere alla Presidente Buongiorno, invitando la Commissione Giustizia "ad esaminare le considerazioni e proposte riportate dai Sindaci, affinché il disagio prodotto dalla riduzione e soppressione di numerosi uffici giudiziari nella Regione non si traduca in una ‘bizzarra' riorganizzazione che sembra non tenere in nessun conto i naturali collegamenti viari, infrastrutturali e di trasporto e la continuità territoriale della comunità di riferimento".

Per la presidente Marini "le proposte contenute nel decreto non prendono nella giusta considerazione le specificità dei territori, i collegamenti infrastrutturali, le reti del trasporto pubblico locale né le specificità della comunità alle quali i servizi della Giustizia sono destinati, a cominciare dalla garanzia di accessibilità delle sedi giudiziarie da parte dei cittadini".

La presidente, dunque, facendosi interprete del disagio espresso dai Sindaci, dai Consigli comunali, dagli Avvocati e dai cittadini, invita la Commissione Giustizia a valutare con attenzione le nuove proposte tenendo conto dei naturali collegamenti con le sedi giudiziarie più prossime.

In particolar modo si evidenziano nella lettera le considerazioni dei Sindaci di Orvieto, in merito alla soppressione del Tribunale, e di quelli di Marsciano, Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, San Venanzo e Todi, in merito alla soppressione della sezione distaccata e all'opportunità che l'accorpamento avvenga con il Tribunale di Perugia; di Piegaro, Paciano e Città della Pieve, affinché in seguito alla soppressione del Tribunale di Orvieto la difficoltà di essere accorpati con Terni, distante e non raggiungibile, anziché con il circondario limitrofo e prossimo di Perugia. Infine le valutazioni del sindaco di Foligno, in merito all'opportunità, per dimensioni e caratteristiche, del mantenimento di uffici giudiziari nel territorio.