Aumento del traffico in via della Cava. Replica dell'assessore Marco Marino
In relazione alla problematica del presunto aumento del traffico su via della Cava nel quartiere medievale sollevata dall'Associazione Culturale "La Cava e i Cavajoli", l'Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Marco Marino replica così:
"Gli anni sessanta sono stati gli anni dello scempio urbanistico orvietano. Un piano regolatore delirante nei suoi principi di base ha condannato la città a crescere nel modo più sbagliato possibile e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Negli stessi anni sessanta si sono perpetrati anche scempi ambientali all'interno del centro storico: un esempio lampante è proprio via della Cava.
Sull'onda del boom economico, che dava la possibilità di acquistare un veicolo a motore a tanti cittadini orvietani, si sono adeguate le strade interne alle nuove esigenze di circolazione veicolare. Via della Cava, da secoli a gradoni parzialmente sterrati per facilitare l'ascesa degli asini da soma, proprio nel 1960 è stata livellata e pavimentata con blocchetti di porfido per consentire l'accesso dei mezzi gommati. E pensare che con ben altra lungimiranza nel 1822 si era guardato al futuro costruendo le cosiddette ‘strade nuove' e l'accesso di Porta Romana. Via della Cava andrebbe riportata alle sue condizioni storiche originali, cancellando l'ultimo cinquantennio costellato di orrori. Fino a questo punto mi sono espresso nelle mie vesti di assessore alla cultura".
"Indossando quelle di assessore al Turismo - prosegue - non cambio certo opinione, anzi ritengo che con l'eccezione di via Roma, via Postierla e del Corso Cavour fino a Sant'Angelo, l'intero centro storico andrebbe pedonalizzato e concesso solo ai residenti dopo una consistente campagna di responsabilizzazione ed a quelli diretti agli alberghi. Come assessore al commercio devo invece tenere un atteggiamento più prudente e tenere conto della molteplicità e diversità degli esercizi, alcuni dei quali con funzione territoriale incompatibile con misure eccessivamente drastiche, che li condannerebbe alla migrazione con conseguente impoverimento del centro storico. La scelta di ampliare le zone pedonali deve pertanto proseguire con prudenza così come questa amministrazione sta facendo".
"La pedonalizzazione di piazza della Repubblica, da me fortemente voluta da ben tre anni, quando ancora non avevo responsabilità amministrative dirette - continua l'Assessore Marino - è solo uno dei primi passi necessari al raggiungimento di un obbiettivo che deve essere da tutti condiviso attraverso la necessaria lenta maturazione. Ringrazio soprattutto il mio collega l'assessore Brugiotti che è stato in grado di realizzarla malgrado che i soliti mestatori prefigurassero giganteschi ingorghi fra porta Romana e via Loggia dei Mercanti. Non essendosi verificati incidenti di nessun tipo, si è passati a sostenere che la pedonalizzazione di piazza della Repubblica e la conseguente nuova viabilità non era stata traumatica solo perché erano diminuite le macchine che salivano ad Orvieto.
Improvvisamente ora mi trovo ad apprendere che le macchine, che non salgono più ad Orvieto, si sono tutte riversate in via della Cava rendendo questa strada invivibile. Che via della Cava sia pericolosa lo sappiamo da tempo, come dimostrato dalla necessità di collocarci numerosi dossi artificiali, ma che il traffico vi sia aumentato è tutto da dimostrare, perché o ci si sbaglia quando si pensa che i veicoli non salgano più ad Orvieto, oppure si percepiscono più veicoli di quanti in realtà passino per la via in questione".
"Per risolvere le tesi contrapposte a favore dell'una o dell'altra - conclude - chiederò all'assessore Brugiotti di collocare i misuratori elettronici di intensità di traffico nei punti strategici, per consentire l'assunzione di misure di intervento adeguate alle reali necessità senza che nessuno venga né penalizzato né favorito".