politica

"Salute, bene comune". Dopo Orvieto anche l'Alto Orvietano discute sulle proposte del Partito dei Comunisti Italiani

lunedì 28 maggio 2012
"Salute, bene comune". Dopo Orvieto anche l'Alto Orvietano discute sulle proposte del Partito dei Comunisti Italiani

"Il titolo attribuito alla nostra iniziativa pubblica e al nostro documento presentato dai Comunisti Italiani di Orvieto l'11 maggio 2012 e che presenteremo il giorno 29 maggio alle ore 21 a Fabro riassume in misura completa ed esaustiva, contenuto e soprattutto finalità del progetto sanitario per l'Umbria dei Comunisti Italiani."

A parlare è la segreteria della sezione di Orvieto del Partito dei Comunisti Italiani.

"L'incontro, indispensabile per il nostro partito, - dicono dalla segreteria - nasce con lo scopo di condividere insieme ai cittadini, agli addetti ai lavori ed alle forze politiche locali, delle quali ci si augura rilevata significativa rappresentanza, una proposta di riforma della sanità nella nostra Regione, se non in parallelo, addirittura preventiva a quella che verrà ufficializzata nel prossimi giorni.

I timori dei Comunisti Italiani, riguardo una possibile riforma che per l'ennesima volta non risulti fondata sulla centralità del malato, quindi sul diritto di essere curato nel modo migliore a prescindere dal territorio e dalla "Azienda Sanitaria" di riferimento geografico o amministrativo sono con il nuovo piano regionale fondati.

La nostra proposta formulata si fonda su una pianificazione del concetto di sanità che tenga conto non solo del "cittadino malato" come situazione temporale, limitandosi alla mera prestazione richiesta o alla sua degenza, bensì parta dal riconsiderare la salute come percorso di vita che non può e non deve prescindere da una pianificazione che attenga alla cultura, alla formazione, all'urbanistica, all'ambiente, per concentrarsi conseguentemente sulla definizione qualitativa e quantitativa delle strutture e delle risorse.

La nuova sanità che i Comunisti Italiani dell'Orvietano si attendono - conclude la nota stampa - deve nascere al servizio del cittadino, prima ancora che "malato", qualificandosi come servizio e non come azienda, con strutture mirate, capaci di operatività gestionale immediata ed autonoma, sotto un unico coordinamento regionale, tarando e consolidando la sua efficienza attraverso la percezione espressa dagli assistiti e misurando la sua efficacia con monitoraggio costante teso alla ottimizzazione delle risorse, a forme di mobilità nei modi utili e nei limiti corretti; soprattutto evitando sprechi. In questa nuova sanità, il numero di aziende, sanitarie o ospedaliere che siano e la loro ubicazione, sarà di certo l'ultimo dei problemi."

nella foto Ciro Zeno e Costantino Pacioni della segreteria orvietana del PdCI