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Terni in sciopero: il lavoro non è una merce. In piazza per dire "no" alle politiche del Governo

venerdì 20 aprile 2012
Terni in sciopero: il lavoro non è una merce. In piazza per dire "no" alle politiche del Governo

"Il lavoro non è una merce": così recitava lo striscione di apertura del corteo che oggi ha attraversato le vie del centro di Terni in occasione dello sciopero generale di 4 ore organizzato dalla Cgil contro la riforma del lavoro del Governo Monti e per chiedere investimenti e una vera politica industriale.

Due cortei, uno da piazza Tacito e un altro, quello dei metalmeccanici, dalle acciaierie di viale Brin, sono partiti contemporaneamente per poi ricongiungersi in piazza Valnerina dove si è svolto il comizio finale, aperto da Luigino Mengaroni della segreteria provinciale della Cgil di Terni e proseguito poi con gli interventi di lavoratrici e lavoratori dei vari settori, della segretaria generale della Cgil di Terni Lucia Rossi e, in chiusura, del segretario generale della Cgil dell'Umbria, Mario Bravi.

Proprio Bravi nel suo intervento ha messo in evidenza come "le politiche di stampo liberista del Governo Monti si stiano sempre più dimostrando, non solo fortemente inique e ingiuste, ma anche inefficaci". Bravi ha illustrato gli ultimi dati sulla cassa integrazione che testimoniano ancora una volta il perdurare di una crisi che ha assunto ormai connotati di drammaticità fortissimi. Nel primo trimestre 2012 in Umbria il ricorso alla cassa integrazione è aumentato del 57% rispetto al 2012 e i lavoratori coinvolti sono ormai oltre 30mila, di cui la metà a zero ore. Dilaga il ricorso alla cassa integrazione in deroga. Bravi ha spiegato che si tratta dell'incremento più consistente dall'inizio della crisi nel 2008: "Il segno che le politiche di austerità, l'attacco a salari, pensioni e diritti, non fanno altro che sprofondarci sempre più nel baratro".

In piazza con la Cgil a Terni sono scesi i lavoratori delle principali aziende del territorio: quelli dell'Ast ThyssenKrupp (che a breve passerà al gruppo finlandese Outokumpu), quelli del Polo Chimico (Basell, Meraklon, Novamont), ma anche tante e tanti lavoratori pubblici, così come studenti e studentesse e pensionate e pensionati.

"Per il nostro territorio lo sciopero di oggi ha un significato particolare - ha affermato Lucia Rossi, segretaria generale della Cgil di Terni - perché senza una politica industriale, senza investimenti per il lavoro e la ripresa delle nostre aziende, noi rischiamo davvero di non reggere più. Questo Governo deve capire che non si può continuare a far cassa soltanto sui pensionati e sui lavoratori dipendenti, ma bisogna andare a colpire le grandi ricchezze e i grandi patrimoni e recuperare risorse da investire nei territori".

La mobilitazione della Cgil di Terni - fa sapere l'ufficio stampa - vedrà una nuova tappa importante già lunedì prossimo, 23 marzo, quando arriverà in città il segretario generale nazionale, Susanna Camusso, per partecipare al direttivo provinciale che si terrà presso le ex Officine Bosco.