politica

Paolo Borrello decide di candidarsi a Sindaco di Orvieto. Ragioni e intenzioni

domenica 25 marzo 2012
Paolo Borrello decide di candidarsi a Sindaco di Orvieto. Ragioni e intenzioni

Tra molti movimenti preelettorali, che riguardano più alleanze, movimenti e desideri più o meno occulti di candidature, il primo a uscire decisamente allo scoperto è Paolo Borrello, che annuncia la sua decisione a candidarsi a Sindaco di Orvieto. Forse troppo presto, dice a se stesso e ai lettori, o forse no, perché non è detto che le elezioni non si facciano prima dei due anni canonici che dovrebbero ancora trascorrere. Paolo Borrello, che presenta senza reticenze curriculum, programma e situazione patrimoniale, batte sul tempo tutto quello che da tempo bolle in pentola e tutti quelli che coltivano ambizioni e speranze. Al momento gioca da battitore libero, in attesa di intessere relazioni e convergenze anche attraverso i social network. Di seguito le ragioni della sua decisione e le sue intenzioni.

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Perché ho deciso di candidarmi a Sindaco di Orvieto

A) Ho deciso di candidarmi a Sindaco di Orvieto. Con tre "varianti" possibili:

1) candidato del Pd, in quanto sono iscritto a questo partito
2) partecipante alle primarie del centrosinistra se si terranno come auspico
3) se non sarò scelto dal Pd oppure se non si terranno le primarie del centrosinistra, come candidato a sindaco di una lista autonoma

Intendo precisare che ho abbandonato il mio iniziale proposito di contribuire a dare vita ad un lista "trasversale" perché ho verificato che non sussistevano i necessari sostegni alla proposta.

Comunque sono più che disponibile ad essere sostenuto da persone di orientamento politico di centrodestra, anche perché il sindaco attuale e il penultimo sindaco hanno ricevuto ampi consensi da parte di elettori di orientamento politico diverso dal loro ed inoltre perché, quanto avvenuto ad Orvieto a tale proposito, avviene spesso, nelle elezioni comunali, in diverse altre città italiane, soprattutto in seguito alla natura delle legge elettorale vigente per i Comuni.

B) Perché ho deciso di candidarmi adesso a due anni dalla scadenza naturale dell'attuale "consiliatura" (ricordo che le elezioni si dovrebbero tenere nella primavera del 2014)? Non è troppo presto?

No, non è troppo presto. Per alcuni motivi:

1) perché non ritengo per niente scontato il fatto che le elezioni si tengano nel 2014 - potrebbero svolgersi prima - considerando che l'attuale maggioranza in Consiglio potrebbe anche entrare in crisi e, inoltre, che la difficile situazione finanziaria del Comune è tutt'altro che risolta (tra l'altro è cambiata la normativa per la dichiarazione del dissesto finanziario e relativo commissariamento dei Comuni - ora la scelta per la dichiarazione del dissesto spetta alla Corte dei Conti e al Prefetto e non più al Consiglio comunale -)
2) perché nel mio caso - candidato non sostenuto né da apparati di partito né da poteri "forti" (ammesso e non concesso che ad Orvieto vi siano poteri forti e quindi sarebbe meglio dire poteri relativamente forti.) - ho necessità di tempo per far "crescere" la mia candidatura e per ottenere il massimo dei sostegni e dei consensi possibili

C) E perché ho deciso di candidarmi? Anche in questo caso per alcuni motivi:

1) ritengo che sia legittima ma del tutto inadeguata l'unica candidatura fino ad ora presentata, più o meno ufficialmente, così come le candidature per le quali vi sono per ora solo "voci" ma che potrebbero anche tradursi in candidature reali tra non molti mesi
2) non sono emerse e penso che non emergeranno candidature di "papi stranieri" che in qualche modo anche io, nel recente passato, avevo auspicato
3) credo, considerando anche i due punti precedenti, di avere le carte in regola per diventare un sindaco di Orvieto "decente", o più che "decente", soprattutto per le mie competenze in campo economico e la mia conoscenza della "macchina" comunale (alla fine di questa nota allegherò i curriculum riguardanti i miei studi, le attività lavorative svolte ed anche quelle politiche, terminando con un'autodichiarazione relativa al mio stato patrimoniale e al mio reddito)
4) penso di avere alcune, che per il momento non possono che essere definite solo "idee-obiettivi per il programma" (un programma compiuto non potrò che definirlo dopo una "campagna di ascolto" di quei soggetti, singole persone, associazioni, gruppi, che intenderanno confrontarsi con me) interessanti e comunque degne di attenzione, per quanto riguarda le quali sono disponibile ad apportare le necessarie, se da me condivise, modifiche che emergessero nel corso della campagna di ascolto
5) non sopporto più l'atteggiamento prevalente ad Orvieto, emerso per la verità non solo in questo periodo, di molti che criticano anche duramente l'attuale amministrazione comunale o le forze di opposizione, senza impegnarsi concretamente per un'alternativa, senza "metterci la faccia" (io la faccia invece ce la voglio mettere senza alcun timore di essere oggetto di critiche anche del tutto infondate)
6) perché condivido quanto scritto nell'ultimo libro di don Luigi Ciotti "Non sono molti, a conti fatti, i motivi per guardare al futuro con un po' di speranza. Eppure dipende da quale significato diamo alla parola 'speranza'. Se per speranza intendiamo un'attesa fatalistica di cambiamento, un appigliarci all'eventualità che accada qualcosa in grado di scacciare, come per incanto, paure e incertezze, ci sono fondati motivi per essere preoccupati. Ma se alla speranza diamo invece il volto dell'impegno, del metterci in marcia (in latino la parola 'speranza', spes, richiama del resto il termine pes, 'piede'!) ecco che quello stesso scenario assume, ai nostri occhi, una prospettiva diversa, la prospettiva della possibilità"
7) perché qualche volta vince Davide contro Golia (ammesso e non concesso che ad Orvieto esistano dei Golia).

D) Come intendo muovermi nei prossimi mesi

1)chi vuole comunicarmi la propria disponibilità a collaborare con me può inviare una mail a pborrello@hotmail
2) chi vuole leggere quanto vorrò comunicare riguardo varie problematiche inerenti la mia candidatura può visitare il mio blog www.pborrello.wordpress.com, il mio gruppo, aperto, su facebook denominato "Amici di Paolo Borrello", leggere i miei tweet su twitter (account paoloborrello) e in questi "luoghi", ovviamente, anche inviare commenti, valutazioni, critiche, relativamente a quanto scriverò
3) inizierò una serie di incontri con quanti mi comunicheranno la loro disponibilità a incontrarmi, sia singole persone sia gruppi di persone sia associazioni
4) chiederò, per una vera e propria campagna di ascolto, un incontro con i rappresentanti di partiti, associazioni, sindacati, organizzazioni imprenditoriali, dei consigli di zona
5) costituirò un gruppo di persone di cui mi possa avvalere come "consulenti" sulle varie questioni riguardanti l'attività amministrativa, sia operanti ad Orvieto sia altrove, senza che tutti i componenti del gruppo debbano già aver deciso di sostenermi

E) Poiché mi sembra più che doveroso allego:

a) stato patrimoniale
b) reddito lordo annuale 2010
c) curriculum formativo
d) curriculum professionale
e) curriculum "politico"
f) documento su "alcuni idee-obiettivi per il programma" (disponibile anche nel blog www.pborrello.wordpress.com, nel gruppo, aperto, su facebook "Amici di Paolo Borrello")

a) Stato Patrimoniale

Attività

1) nuda proprietà del 100% di un immobile localizzato nel centro storico di Orvieto di circa 100 mq. frutto della donazione di mio padre - valore ipotizzabile circa ? 250.000 - (abito attualmente in un locale in affitto di 50 mq. circa localizzato nel centro storico di Orvieto)
2) proprietà del 25% di un immobile localizzato nel comune di Montecastrilli di circa 100 mq. frutto dell'eredità derivante dalla morte di mia moglie (valore complessivo stimato ? 160.000)
3) proprietà di un autovettura Fiat Punto anno 2003
4) disponibilità su un conto corrente bancario presso la Cassa di Risparmio di Orvieto attualmente pari ad euro 4.710,77.

Passività

1) mutuo concesso dalla Cassa di Risparmio di Orvieto (debito residuo pari a euro 69.169)

b) Reddito lordo annuale 2010: euro 27.772 (l'importo per il 2011 non è ancora disponibile)

c) Curriculum formativo

1) maturità classica conseguita presso il Liceo Filippo Antonio Gualterio di Orvieto nel 1976
2) laurea in Scienze Economiche conseguita presso l'Università di Siena nel 1982
3) master in gestione dell'economia e delle imprese conseguito presso l'Istituto Adriano Olivetti di Ancona nel 1983

d) Curriculum professionale

1) attualmente funzionario del Comune di Orvieto
2) iscritto nel registro dei Revisori Contabili
3) in passato consulente finanziario presso la Confederazione nazionale dell'artigianato, consulente della Regione dell'Umbria per l'utilizzo di fondi dell'Unione europea, consulente del Comune di Orvieto relativamente a problematiche economiche di varia natura

e) Pubblicazioni

1) "L'andamento e i caratteri della popolazione residente nel comune di Orvieto, Ufficio di Statistica del Comune di Orvieto, 1998
2) "L'economia orvietana dal 1870 agli inizi del 2000", Penta editore su incarico del Comune di Orvieto, 2006
3) "Dove va Orvieto. Il punto sulla situazione economica e sociale dell'Orvietano", Intermedia edizioni, 2010
4) redazione di numerosi articoli per le varie edizioni del bollettino dell'osservatorio sulla situazione economica dell'area orvietana

f) Curriculum "politico"

1975 iscrizione al Partito di Unità Proletaria per il Comunismo
1977 partecipazione al collettivo che gestiva Radio Orvieto
1982 iscrizione al Partito Comunista Italiano e successivamente al Partito Democratico della Sinistra, ai Democratici di Sinistra e al Partito Democratico (alcuni incarichi all'interno del Pci e del Pds del comprensorio orvietano fino al 1995 - anno in cui presentai le mie dimissioni dagli incarichi ricoperti -, partecipazione nel 2009 come candidato per le primarie per l'elezione dell'Assemblea nazionale del Pd nella lista che aveva come riferimento come candidato alla segreteria nazionale Ignazio Marino)
1992 fondazione dell'associazione operante ad Orvieto denominata "Agorà"
1993 partecipazione al movimento politico denominato "Alleanza Democratica"
In anni diversi svolgimento di alcune attività nel settore delle comunicazioni (redattore del periodico "L'Oca", direttore del periodico del Pci orvietano "Il Mastro", attualmente gestione di un blog www.paoloborrello.ilcannocchiale.it, pubblicazione di articoli sul periodico on line www.agoravox.it e presenza su twitter/paoloborrello)

Attualmente, iscritto alla Cgil, socio delle associazioni Amnesty International, Libera, e Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti)

F) Alcuni idee-obiettivi per il programma

a) Prima di tutto il Nuovo Progetto Orvieto

Il Progetto Orvieto rappresentò, negli anni '80 soprattutto, lo strumento che garantì la realizzazione di importanti interventi volti prevalentemente al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico orvietano ed inoltre rappresentò la manifestazione più evidente di una progettualità di elevato profilo che divenne in quegli anni il tratto distintivo dell'amministrazione della città di Orvieto, garantendo che il ruolo di Orvieto in Umbria non fosse più marginale ma, senza dubbio, invece, di primo piano.
Confesso che, per quanto mi riguarda, la presenza di quella progettualità fu uno dei principali motivi che mi indusse ad impegnarmi politicamente ad Orvieto ed anche a restare ad abitarvi, non cercando di trasferirmi altrove per poter svolgere attività lavorative più gratificanti e redditizie rispetto a quelle che ho potuto svolgere nella mia città.
Oggi quella progettualità di elevato profilo ad Orvieto è del tutto assente.
Ma non se ne può fare a meno o meglio non se ne potrebbe fare a meno.
Io ritengo che partendo dal Progetto Orvieto occorra rilanciare con forza quella progettualità, realizzando un Nuovo Progetto Orvieto, nuovo soprattutto perché dopo 20-30 anni la situazione di Orvieto, dell'Italia, del Mondo, è cambiata radicalmente, ma "vecchio" per l'ispirazione che lo dovrà caratterizzare che, necessariamente, dovrà rimanere la stessa, molto positiva, del Progetto Orvieto originario (del resto anche alla fine degli anni '80 si tentò di dare vita al "Progetto Orvieto due 000", tentativo che fu però interrotto).
Infatti la politica dovrebbe essere ad Orvieto, in Italia, nel Mondo, progetto, futuro, visione, sogno. E non dovrebbe essere solo ed esclusivamente gestione dell'esistente e ancora peggio gestione e ricerca del potere, innanzitutto e prima di tutto.

b) Alcune priorità assolute per il programma: interventi per favorire lo sviluppo economico ed occupazionale e per migliorare la quantità e la qualità dei servizi sociali e sanitari erogati ad Orvieto

Perché priorità assolute?

Per quanto concerne l'intensificazione dello sviluppo economico ed occupazionale mi sembra evidente: in primo luogo la crisi economica e finanziaria potrebbe continuare a manifestarsi anche nei prossimi anni, con i conseguenti profondi effetti negativi che da tempo già si verificano nel nostro territorio, e poi la necessità di affrontare una volta per tutte i problemi strutturali che da decenni caratterizzano l'economia orvietana. E un deciso miglioramento delle prospettive economiche del comune di Orvieto non potrebbe che produrre conseguenze positive anche in altri settori della società orvietana.

Per quanto riguarda il miglioramento della quantità e della qualità dei servizi sociali e sanitari, occorre riconoscere che, negli ultimi anni, per vari motivi, da un lato si è assistito ad un peggioramento della situazione di tali servizi e contemporaneamente ad una crescita dei bisogni espressi da fasce consistenti della popolazione (ad esempio per la crescita del numero degli anziani e delle persone contraddistinte da un forte disagio sociale che non dovrebbe essere più sopportabile in un Paese civile). E sebbene, per tali servizi, sia essenziale il ruolo svolto dalle associazioni di volontariato, queste non possono e non devono supplire alle carenze dei servizi pubblici.
E, relativamente ad entrambe le priorità, mi sembra indispensabile aprire una vera e propria "vertenza" con la Regione Umbria che ha competenze specifiche sia per quanto riguarda lo sviluppo economico e, ancor più, per i servizi sociali e sanitari e che, da molti anni ormai, ha considerato Orvieto una parte del territorio regionale del tutto marginale, e da essa trascurata, anche se occorre riconoscere che le responsabilità di tale situazione sono anche di soggetti, istituzionali e non, locali, che non hanno saputo o voluto contrastare il verificarsi dell'attuale ruolo marginale di Orvieto in Umbria.
Per quanto concerne i servizi sanitari, il loro miglioramento dovrà verificarsi soprattutto in seguito al potenziamento dell'ospedale, anche se risulterà indispensabile, contemporaneamente, uno sviluppo dei servizi territoriali, sia perché già da tempo si sta assistendo ad una riduzione, inaccettabile, del ruolo del nostro ospedale sia perché, se non si interverrà in modo adeguato, nei prossimi anni sarà possibile un'ulteriore riduzione del suo ruolo.
Inoltre, dovrebbe essere realizzato, nel prossimo futuro, un nuovo assetto del sistema sanitario regionale, con una possibile riduzione del numero delle Asl e delle Aziende ospedaliere. Ma al di là di questo nuovo assetto, i direttori generali, i direttori sanitari e amministrativi, i primari, non dovranno essere più scelti in base a una vera e propria spartizione politica ma esclusivamente tenendo conto del merito e delle competenze. Se tale cambiamento vi sarà, gli effetti positivi si manifesteranno anche per quanto concerne la qualità dei servizi sanitari erogati ad Orvieto.
Una proposta specifica ma molto importante: deve essere rafforzato il ruolo dell'osservatorio per le tossicodipendenze che non va utilizzato solo dopo gli arresti derivanti dalle indagini della magistratura, ma costantemente.
In secondo luogo, per entrambe le priorità, va aperta un'ulteriore vertenza, con la Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto, la cui gestione dei fondi a disposizione (gli ultimi dati disponibili pubblicamente sono relativi al 2010) è tutt'altro che esente da sprechi evidenti e consistenti.

Infine, per la prima priorità, un'altra vertenza va aperta, con i numerosi istituti di credito che operano a livello locale, i quali continuano, imperterriti, a raccogliere molto risparmio dalle famiglie e dalle imprese orvietane e a concedere pochi finanziamenti e a non realizzare interventi mirati, anche innovativi, per favorire lo sviluppo economico locale e per affrontare i problemi strutturali del nostro sistema economico (anche questi obiettivi dovrebbero essere di loro competenza).
Per quanto concerne gli interventi in campo economico che direttamente il Comune potrebbe promuovere (non sono molti per le competenze limitate che i Comuni hanno in questo campo) possono essere citati, tra gli altri, alcuni, i cui effetti si potrebbero produrre in tutti i settori economici e non solo in una parte di essi: realizzazione effettiva, e non solo formale, dello sportello unico per le attività produttive, le cui competenze andrebbero decisamente ampliate facendo diventare lo sportello un centro di consulenza per le imprese e di animazione economica, gestito in collaborazione con le associazioni imprenditoriali; realizzazione di una vera azione di marketing territoriale per attrarre investimenti dall'esterno del nostro territorio - tale compito doveva e dovrebbe essere svolto dal consorzio Crescendo, che invece in passato è stato utilizzato, quasi esclusivamente, per corrispondere compensi elevati ai presidenti del consorzio che si sono succeduti, mentre in futuro, se non deciderà di sciogliere il consorzio, al presidente non dovrà essere più corrisposto alcun compenso in quanto l'incarico di presidente dovrà essere ricoperto da uno dei Sindaci dei Comuni consorziati, aumentando il ruolo svolto dal direttore generale che non necessariamente sarà un funzionario della Sviluppumbria, anzi sarebbe auspicabile che provenisse dall'esterno e fosse dotato di competenze specifiche relative al marketing territoriale -; istituzione di una consulta per lo sviluppo economico a cui partecipino rappresentanti dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali; riattivazione dell'osservatorio sulla situazione economica e sociale dell'area orvietana, con la pubblicazione annuale del bollettino - pubblicazione interrotta in modo inspiegabile ed inaccettabile dall'attuale Amministrazione - e potenziamento dell'ufficio di statistica dotandolo di operatori realmente competenti, perché una migliore conoscenza della situazione economica e sociale del comune si rivelerà senza dubbio molto utile per promuovere lo sviluppo del nostro territorio.
c) E ora alcuni obiettivi ed idee per il programma più specifici

Composizione della giunta: metà dei membri, tra i quali il vicesindaco, donne, 25% di età compresa tra i 30 e i 39 anni e 25% di età inferiore ai 30 anni.
Istituzione di un'anagrafe dei patrimoni e dei redditi dei consiglieri comunali, del sindaco e dei componenti della giunta, del segretario comunale, del direttore generale e dei dirigenti.

Sviluppo della partecipazione democratica dei cittadini, utilizzando forme di partecipazione non "fasulle" come avvenuto in passato soprattutto in occasione dell'elaborazione dei bilanci preventivi, ma anche per altri atti fondamentali dell'attività amministrativa e tramite un migliore utilizzo dei consigli di zona, non trascurando le proposte formulate da tali consigli.
Per raggiungere l'obiettivo appena citato attuazione di un progetto comunicazione che ovviamente non si traduca, semplicemente, in un aumento del numero dei comunicati stampa e in un "restyling" del sito del Comune ma che sia molto più complesso ed articolato, per la cui realizzazione si faccia affidamento, in via preferenziale, agli operatori, alle imprese, che già sono presenti nel territorio comunale.

Profondo cambiamento della "macchina" amministrativa comunale, introducendo la separazione tra la figura del segretario comunale da quella del direttore generale (tale incarico assumerà particolare rilievo soprattutto per la necessità di eliminare i problemi strutturali del bilancio comunale e per migliorare sensibilmente l'efficienza e l'efficacia della "macchina" comunale), quest'ultimo scelto solo per competenze specifiche tra soggetti che hanno già svolto tale incarico in altri Comuni e non, come avvenuto in passato, per appartenenze politiche o di altra natura, riducendo le eccessive indennità di cui godono i dirigenti, anche per consentire il finanziamento della spesa aggiuntiva derivante dal compenso da corrispondere al direttore generale citato, diminuendo considerevolmente il numero delle cosiddette posizioni organizzative, anche per consentire un incremento del valore complessivo dei premi di produttività da corrispondere ai dipendenti comunali, da concedere non "a pioggia" ma in base a precisi e trasparenti criteri basati esclusivamente sul merito, individuando gli effettivi carichi di lavoro di tutti i dipendenti per consentire un riassetto della struttura organizzativa comunale che la renda realmente all'altezza degli obiettivi che ci si propone di raggiungere, nella consapevolezza che vi è soprattutto una carenza nel numero degli operai, istituendo un ufficio per il controllo di gestione e un ufficio organizzazione e metodi.
Riattivazione dei rapporti, per l'erogazione di alcuni servizi, con le cooperative sociali, senza trattamenti di favore ma senza penalizzazioni, verificatesi nel recente passato e spesso di natura esclusivamente ideologica.

Considerevole sviluppo, da parte del Comune, dell'impegno per contrastare l'evasione fiscale sia di tributi locali che nazionali (per quest'ultimo aspetto stipula di una convenzione con l'Agenzia delle Entrate per le cosiddette "segnalazioni qualificate" relative ad evasori fiscali di tributi nazionali in modo tale da garantire che l'intero gettito successivamente recuperato arrivi ad impinguare le casse del Comune) tramite la costituzione di un ufficio finalizzato esclusivamente al raggiungimento di questi obiettivi.

Come conseguenza del precedente punto, contenimento del gettito derivante dalle imposte locali, pagate dai contribuenti onesti, ed anche delle tariffe corrisposte per i servizi erogati dal Comune.

Riduzione dell'indebitamento bancario del Comune (ancora troppo elevato e frutto delle scelte compiute soprattutto negli anni '90 e all'inizio del decennio successivo) anche tramite l'adozione di misure "una tantum", frutto di operazioni finanziarie innovative individuate grazie alla consulenza di veri esperti del settore e non di pseudo esperti improvvisati, garantendo così una forte diminuzione dell'incidenza dell'indebitamento bancario sulle spese correnti, incidenza determinata dal livello molto consistente che ancora raggiungono le spese per interessi e per il rimborso delle quote di ammortamento relative a mutui accesi in passato.

Migliore valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale, sempre utilizzando le proposte di veri esperti del settore e non di pseudo esperti improvvisati, con particolare attenzione alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei diversi immobili.

Riqualificazione congiunta delle aree ex caserma Piave ed ex ospedale, promuovendo per l'individuazione del progetto un concorso internazionale di idee, non considerando immodificabili le destinazioni d'uso fino ad oggi ipotizzate.

Parola fine a venti anni di "urbanistica contrattata", quindi una politica urbanistica che non consideri come interessi prioritari da salvaguardare gli interessi delle imprese edili, delle piccole e grandi proprietà immobiliari e dei piccoli o grandi proprietari di terreni ma che, invece, consideri come obiettivo prioritario l'interesse generale (a tal fine occorrerà verificare l'adeguatezza degli strumenti urbanistici vigenti e semplificare e rendere più trasparenti le norme del regolamento edilizio).
Considerevole aumento del numero delle case popolari presenti all'interno del territorio comunale.

Pur perseguendo come obiettivo prioritario per la gestione dei rifiuti un consistente ed ulteriore sviluppo della raccolta differenziata - precisando con chiarezza gli utilizzi dei diversi tipi di rifiuti così raccolti e informando adeguatamente i cittadini -, nessun "rifiuto" a priori per gli interventi che si riveleranno eventualmente necessari per la gestione dei rifiuti, che non potranno essere riutilizzati o riciclati, sempre ovviamente nel rispetto delle esigenze di tutela ambientale e con il massimo della trasparenza e della partecipazione dei cittadini.
Maggiore pulizia delle vie e delle strade dell'intero territorio comunale, qualunque sia il modello gestionale prescelto per raggiungere questo obiettivo (gestione diretta da parte del Comune? gestione da parte di soggetti esterni?).

Al centro degli interventi per lo sviluppo turistico un radicale cambiamento nella gestione del palazzo dei congressi, tramite la privatizzazione della gestione stessa, strettamente controllata dal Comune, utilizzando anche risorse finanziarie pubbliche, derivanti dal Comune, da altri enti locali, dalla fondazione CRO, nella consapevolezza che tali risorse, se ben utilizzate, possono produrre effetti moltiplicativi consistenti (ricordarsi del moltiplicatore keynesiano.) sul reddito comunale e effettiva realizzazione, dopo i tanti anni passati da quando fu formulata la proposta, di un grande albergo nel centro storico di categoria elevata, la cui necessità è collegata al buon funzionamento del palazzo dei congressi.
Ruolo prioritario, nell'ambito della politica culturale, della valorizzazione di quelle attività a carattere continuativo e che non necessariamente si traducono in eventi (ad esempio biblioteca comunale, scuola di musica, laboratorio teatro).

Rilancio del Csco (centro studi città di Orvieto) principalmente, anche se non esclusivamente, tramite lo sviluppo delle relazioni con università italiane ed estere.
Sviluppo dei rapporti con le diverse scuole, di ogni ordine e grado, operanti nel territorio comunale, verificando l'opportunità di istituire una consulta al cui interno vi sia la presenza non solo dei rappresentanti dei diversi istituti ma anche di sindacati, associazioni imprenditoriali e culturali.
Verifica dei punti di forza e di debolezza dell'attuale configurazione del sistema museale di piazza del Duomo, premessa indispensabile per apportare i mutamenti più opportuni all'attuale assetto.

Per quanto concerne gli eventi e gli spettacoli culturali e gli eventi turistici, almeno fino a quando non verranno eliminati i problemi strutturali del bilancio comunale, loro finanziamento soprattutto tramite entrate derivanti dai partecipanti, dagli sponsor, da altri enti pubblici, contenendo il più possibile l'utilizzo di risorse finanziarie del Comune (riattivazione di Orvieto con Gusto, del premio Barzini, del premio internazionale per i Diritti Umani anche con una rivisitazione del loro ruolo e delle loro funzioni).

Necessità che gli interventi in materia di mobilità e di sosta nell'intero territorio comunale siano compatibili con gli obiettivi generali del progetto di mobilità alternativa e non finalizzati esclusivamente a soddisfare le esigenze di cassa del Comune.
Priorità assoluta, per quanto concerne le infrastrutture viarie, al secondo stralcio della complanare, sia per quanto concerne la sua progettazione che per la sua realizzazione.
Adeguamento degli impianti sportivi presenti nel territorio comunale (con due priorità, nuovo palazzo dello sport e nuova piscina) e riattivazione della consulta per lo sport.

Una città anche a misura di giovani con una pluralità di interventi da non incasellare in un singolo capitolo del futuro programma di governo ma che pervadono l'intero programma (un solo esempio ma emblematico: non privilegiare le richieste dei comitati antirumore o simili ma altre richieste ed esigenze).

Una vera e propria vertenza nei confronti di Trenitalia e della Regione dell'Umbria per garantire un deciso miglioramento della quantità e della qualità dei servizi erogati ai pendolari orvietani.
Istituzione di una commissione consiliare antimafia.

Necessità di instaurare rapporti non solo e non prevalentemente con i vertici della Chiesa cattolica locale ma anche e soprattutto con le comunità di base, con i rappresentanti di altre confessioni religiose presenti ad Orvieto e con associazioni laiche quali l'Uaar (Unione degli atei e agnostici razionalisti) con l'impegno di dare vita ad un registro per i testamenti biologici, ad un registro per le unioni civili e a una sala di commiato per quanti non intendono in caso di morte svolgere funerali religiosi.
Piena consapevolezza che Orvieto è già una città multietnica e realizzazione di iniziative del tutto conseguenti, finalizzate all'accoglienza, anche accrescendo i servizi che il Comune eroga agli immigrati comunitari ed extracomunitari.
Riattivazione delle relazioni con le città gemellate, contenendo, rispetto a quanto avvenuto in passato, le spese sostenute a questo fine.
Per quanto concerne i rapporti con territori vicini appartenenti ad altre regioni, dovranno essere sì sviluppati, non dimenticando mai, però, che il punto di riferimento principale ed essenziale rimane la regione dell'Umbria, nell'ambito della quale Orvieto deve tornare a svolgere un ruolo da protagonista.