politica

Quale la sorte del patrimonio immobiliare della città? Atto di indirizzo del Partito Democratico di Orvieto

mercoledì 14 dicembre 2011
Quale la sorte del patrimonio immobiliare della città? Atto di indirizzo del Partito Democratico di Orvieto

Lunedì 12 dicembre, nella sede del circolo di Sferracavallo, in presenza dell'assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni, si è svolta l'assemblea comunale del PD Orvieto. Sul tappeto problemi di cruciale importanza per la città e per il comprensorio: la sorte del patrimonio edilizio del Comune di Orvieto e la situazione socio-sanitaria del territorio.

"Per quanto riguarda il primo punto, - si legge in una nota stampa del PD Orvieto, - il Partito Democratico ritiene non più rimandabile un confronto in Consiglio comunale per chiedere alla Giunta cittadina di pronunciarsi, dopo molte sollecitazioni finora cadute nel vuoto, sul destino degli edifici e dei palazzi nel centro storico, il cui uso costituisce senz'altro una scelta strategica per il futuro di tutta la città.

Come noto, - spiega la nota, - si tratta del patrimonio storico, in parte proprietà del Comune (ex-Caserma Piave e la Palazzina comando), in parte proprietà della Regione/ASL (il fabbricato ex-ospedale Santa Maria della Stella in Piazza del Duomo, il fabbricato dell'ex-pediatria in via dei Dolci ed altri), questi ultimi a suo tempo "cartolarizzati" per reperire risorse per la costruzione del nuovo Ospedale, oggi in procinto di venire alienati (venduti) dalla Regione Umbria, con il diritto di prelazione di acquisto (volontà già espressa) da parte del Comune di Orvieto.

Rimangono forti perplessità, - continua il comunicato, - non solo per il finanziamento dell'eventuale acquisto da parte del Comune, ma soprattutto circa la futura destinazione sia del complesso dell'ex-Caserma Piave, sia dell'ex-ospedale. Saranno oggetto di un'operazione puramente immobiliare, tesa a risolvere un problema di cassa del momento, ma irreversibile, poi, nei suoi effetti che potrebbero mettere a repentaglio la vivibilità stessa della città? Oppure verranno inseriti in un progetto di vera valorizzazione del centro storico, a beneficio di tutta la cittadinanza?

Questi i punti cardine del documento elaborato dalla direzione del partito e votato lunedì sera dall'assemblea comunale del PD, con l'impegno del partito di adoperarsi perché, sul patrimonio esistente:

- si eserciti il diritto di prelazione per ex ospedale per far sì che la struttura sia utilizzata per fini pubblici e che rimanga come patrimonio della Città di Orvieto;

- si eserciti il diritto di prelazione per ex pediatria per realizzare la struttura di diurno per gli anziani per dare risposte alle popolazioni anziane dell'intero comune;

- sia dia seguito all'accordo di programma del 2007 per la realizzazione del Palazzo della Salute;

- sia formalizzata la posizione della amministrazione comunale sul futuro della caserma Piave;

- si predisponga una complessiva valutazione per la riqualificazione del patrimonio pubblico (comunale, regionale, provinciale) presente nel centro storico.

Per ottenere chiarezza (anche in mancanza di un documento delle linee programmatiche del Sindaco, documento più volte annunciato e altrettante volte rimandato) il Partito Democratico ha presentato, insieme con le altre forze del centrosinistra, un Atto di indirizzo in tal senso. L'Atto deve essere portato in discussione nel Consiglio comunale entro 20 giorni dalla sua presentazione, e cioè prima della fine dell'anno in corso.

La stessa necessità - e diritto - della cittadinanza di conoscere il proprio futuro ha caratterizzato gli interventi sul sistema socio-sanitario umbro.

Le linee d'indirizzo sulla riforma sanitaria della Regione Umbria (un lavoro iniziato dalla giunta Marini fine estate 2011 e da completare agli inizi del 2012) sono state fornite dall'assessore Franco Tomassoni anche agli amministratori del circondario presenti (Baschi, Castel Viscardo, Ficulle, Montegabbione) che non hanno mancato di denunciare la situazione ormai insostenibile dei propri comuni di fronte ai tagli impressionanti sulla sanità (decisi a livello nazionale, con ripercussioni ovvie nelle casse della Regione)."

"Di fronte agli scenari attuali che cambiano quasi di ora in ora, - ha esordito l'assessore Tomassoni, - dobbiamo avere il coraggio di fare l'operazione 'verità'. Il welfare in Umbria, pur continuando ad essere tra i migliori del Paese, non potrà più essere come una volta. Certe assistenze non le potremo più garantire, certe rette non le potremo più sostenere. Questa regione nel prossimo biennio sarà sottoposta ad un taglio dei trasferimenti nazionali pari a circa 140/50 milioni di euro. La sfida sarà quella di mantenere inalterato il rapporto qualità/quantità dei servizi fino ad ora offerti attraverso il S.S.R."

"A tal proposito, - precisa l'assessore Tomassoni, - sarà necessario effettuare una riforma che sia incisiva nel sistema dei costi. Bisognerà intervenire sulla semplificazione della architettura istituzionale del S.S.R. provvedendo alla sua semplificazione, ad una integrazione tra le aziende sanitarie e le ASL, ad una eliminazione di alcuni dipartimenti ed alla unificazione di essi, ad una migliore funzionalizzazione degli ospedali di territorio con l'Azienda di riferimento, soprattutto per diminuire la "mobilità passiva" (il ricorso, cioè, a prestazioni sanitarie fuori regione), al potenziamento della medicina di territorio e a quella di prevenzione con una migliore sinergia con i medici di medicina generale".

"Niente paura per l'ospedale di Orvieto, - ha poi rassicurato l'assessore. In quanto "ospedale dell'emergenza" sarà, invece, rivalorizzato, proprio nell'ottica di specializzazione in una o più discipline, e in quanto "ospedale di confine". Per questo, ad Orvieto come altrove, la nuova riforma punta con decisione anche sul ricambio generazionale degli operatori, su un bagaglio di conoscenze specifiche e di curricula competitivi dei medici chiamati a lavorare."

"Ma attenzione, - avverte l'assessore, - niente più ingerenze della politica nella gestione della sanità. Il compito della politica deve essere quello di tracciare le linee d'indirizzo e di programmazione, verificare e controllare, rispettando le autonomie (del resto previste dai contratti di lavoro) dei direttori generali."

In conclusione, l'assessore Tomassoni concorda con la richiesta degli amministratori presenti: "le grandi questioni del futuro della sanità necessitano di confronto costante tra gli utenti, i legislatori regionali e gli amministratori locali"

Appuntamenti che il PD si è impegnato ad organizzare quanto prima sul territorio orvietano.