politica

"Sinistra schizofrenica": il PdL Orvieto risponde all'intercomunale PD e insiste nel concetto

sabato 27 agosto 2011
"Sinistra schizofrenica": il PdL Orvieto risponde all'intercomunale PD e insiste nel concetto

Continua, nel panorama politico orvietano, il "botta e risposta" tra PdL e PD in merito al dibattito in corso su alcune misure della manovra governativa bis.
Una nota odierna del PdL Orvieto, dopo le prese di posizione del Coordinamento intercomunale del partito Democratico dell'Orvietano su quelle che potrebbero essere le misure per un'efficace riforma amministrativa, insiste, a proposito delle posizioni del PD locale, sul concetto di "schizofrenia".

"Dopo aver letto il documento del coordinamento intercomunale del PD in merito al dibattito che si è aperto sulla cancellazione o meno di alcuni Enti - afferma il PdL nella nota odierna - viene da pensare se c'è un limite alla ipocrisia. A parte i soliti attacchi preconfezionati al Governo di centro-destra (ricordiamo che il PD ha proposto di cancellare le Provincie sotto a 500.000 abitanti e, quindi, la questione in Umbria sarebbe stata la stessa), il PD intercomunale si addentra nel dibattito sul riordino degli Enti e sulla tutela del territorio orvietano: in sostanza, il PD intercomunale - in totale dissonanza rispetto al PD di Orvieto (leggasi il documento pubblicato il 22 agosto) - si pone a baluardo del comprensorio, ma si dimentica che in questi ultimi quindici anni la Regione dell'Umbria e la Provincia di Terni - da sempre governate dalla sinistra - hanno contribuito in maniera assolutamente preponderante a fare dell'orvietano una realtà marginale e fortemente depotenziata. Ci vuole poco a capire che fino a quando la sinistra locale sarà prona alle burocrazie perugine e ternane non si potrà mai creare un dibattito serio e propositivo per ridare al nostro territorio la dignità che gli spetta e che la sinistra ha, di fatto, calpestato. Sarebbe troppo facile fare una lista dei danni che Orvieto e gli orvietani hanno subito in questi anni da scelte fatte a Perugia ed a Terni. Così come sarebbe altrettanto facile fare l'elenco dei carrozzoni mangia soldi pubblici fatti per allocare qualche politico trombato o per far prendere lo stipendio (pagato da tutti i cittadini) a qualche burocrate di partito.
Oggi siamo arrivati al punto di non ritorno: le classi dirigenti si mettano in testa che vanno rimessi in moto i territori e le comunità e che, al di là delle schermaglie precostituite, non si può più ragionare a difesa dell'esistente. Può una Regione di 850.000 abitanti avere 4 ASL, 5 Comunità Montane, 4 ATI, oltre a decine di Consorzi pubblici di ogni tipologia (peraltro tutti in fortissimo passivo)? In questi anni, con una strategia pianificata a piazza Italia o a corso Tacito ed avallata dalla sinistra locale, è stato svenduto un territorio: ed è per questo che, invece di auto consolarsi con gli attacchi al centro destra, il PD intercomunale sarebbe meglio che facesse auto-critica e si affrancasse dal centralismo perugino e ternano. E' la precondizione affinché il PD possa essere credibile".

Da parte sua, sempre in data odierna, il coordinatore del Partito Democratico di Orvieto, Leonardo Mariani, interviene personalmente sulla questione rilanciando, a questo proposito, la palla e facendo notare che "se stanno a sinistra i veri conservatori, come dobbiamo interpretare la presenza in bella vista del consigliere provinciale PDL Andrea Sacripanti tra i 'simbolicamente incatenati' in difesa della Provincia davanti a Palazzo Bazzani sabato 20 agosto? Mentre erano assenti i consiglieri PD Daniele Longaroni e Stefano Garillo".