politica

Il partito dei Comunisti Italiani del comprensorio Orvietano aderirà allo sciopero generale della CGIL

sabato 27 agosto 2011

Il partito dei Comunisti Italiani del comprensorio Orvietano aderirà allo sciopero generale proclamato dalla CGIL, data la sua presa di posizione, afferma in una nota, "contro gli intollerabili attacchi che il Governo sta portando avanti contro i diritti dei lavoratori, duramente conquistati ed ora in fase di veloce cancellazione. E' intollerabile anche il generale silenzio dell'opposizione, anzi è ancora più intollerabile sentir dire che è irresponsabile manifestare. Chi dice questo forse non segue quello che sta succedendo in Grecia, Spagna,Tel Aviv, dove giovani e meno giovani sono seduti avanti i parlamenti da mesi, a questo punto è un modo da irresponsabili!"

La nostra adesione allo sciopero - continua il PdCI di Orvieto - è dovuta al fatto che non condividiamo come la destra in Italia ha partorito questa manovra. Il comportamento tramite il quale il governo intende camuffare i suoi veri intenti, cioè fare il cavallo di Troia camuffando la volontà di costruire e costituire un governo neo liberale che cavalca l'onda della crisi per distruggere l'intero stato sociale in nome del debito pubblico e della gran crisi economica alienando, di fatto, lo statuto dei lavoratori, legge 300 70 e la costituzione, che furono conquistate con grandi lotte sociali fatte da uomini e donne. Un governo che intende colpire i più deboli nella catena sociale, cioè giovani, pensionati, dipendenti, invalidi, lavoratori, senza nulla chiedere a chi veramente possiede ed in molti casi evade ed elude il fisco. Da una parte ci ritroviamo un Governo incapace e privo della forza di volontà necessaria per difendere i cittadini vittime della crisi economica reale, dall'altra un mondo imprenditoriale privo di scrupoli quale quello facente capo alla Confindustria che risponde alla crisi ampliando le situazioni oggettive che l'hanno provocata, ossia delocalizzando, imponendo contratti sempre più precari, mantenendo stipendi da fame. C'è chi approfitta della crisi per disgregare le residuali tutele nel mondo del lavoro - conclude il PdCI - e non si vede uno straccio di programma condivisibile da parte di Tremonti. Siamo convinti di poter dare il nostro contributo a tutti i livelli, e quindi il PdCI ci sarà con le sue donne ed i suoi uomini, con le sue idee e la sua forza propositiva portando anche il suo contributo sociale".