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"Sono scappati": Il PDL Orvieto punta il dito sul centro sinistra uscito dal Consiglio al momento del voto sulla finanza derivata

domenica 19 giugno 2011
"Sono scappati": Il PDL Orvieto punta il dito sul centro sinistra uscito dal Consiglio al momento del voto sulla finanza derivata

"Nel primo decennio del terzo millennio, mentre a parole si scagliava contro la globalizzazione ed il potere delle banche e delle multinazionali, il centro sinistra ha giocato con la finanza derivata (SWAP) ed ha prodotto alle casse del Comune danni per milioni e milioni. In sostanza, prima la Giunta Cimicchi, poi quella Mocio, si sono cimentate a scommettere sull'oscillazione dei tassi di interesse con i soldi degli orvietani". Sono le prime parole espresse dal PDL Orvieto, all'indomani della uscita del centro sinistra dal Consiglio comunale,  al momento del voto sulla finanza derivata.

"Non spetta a noi - continua la nota stampa diramata dal PdL - fare commenti sulle vicende giudiziarie che vedono il rinvio a giudizio dinnanzi alla Corte dei Conti per diversi ex amministratori e per alcuni ex dirigenti del Comune: a noi, invece, spetta fare considerazioni politiche sull'intera vicenda ed esprimere il nostro punto di vista alla città, soprattutto alla luce di quello che è successo nel Consiglio Comunale del 17 giugno.

Prima di tutto, però, occorre dire che in dieci anni il Consiglio Comunale non ha mai discusso di questa delicatissima materia: è successo, in sostanza, che il massimo organo di indirizzo e di controllo, a cui spetta per legge prendere decisioni in materia di impegni di spesa, non è mai stato interessato a discutere sui derivati dalle Giunte di centro sinistra. Quello che sconcerta maggiormente, però, è che questi contratti, fondati su una scommessa, hanno determinato spese per milioni di euro per le casse del Comune a fronte di nessuna controprestazione. E' successo, in sostanza, che il Comune ha dato soldi dei cittadini a due banche senza ricevere niente in cambio.

Una volta insediatisi - afferma ancora il PdL - il Sindaco e la maggioranza hanno cercato di invertire la tendenza e di provare a tappare una falla che, se non arginata, produrrà milioni e milioni di euro di spesa per le casse del Comune per altri 30 anni. Concina, quindi, per tentare di salvare il Comune dal fallimento e per dare una soluzione accettabile a tutta la questione dei derivati ha attivato tutte le procedure di tutela, arrivando a fare causa alla banca italiana e a tentare una transazione con RBS che è sottoposta alla legge inglese, per il semplice fatto che una causa a Londra costerebbe una tombola (vedi Provincia di Pisa). Perciò, per ottemperare alle norme di legge e per dare la possibilità al Consiglio di disporre linee di indirizzo alla Giunta nel continuare a procedere verso questa corretta via, i consiglieri sono stati chiamati a discutere e pronunciarsi nella sede deputata.

Ed allora, - conclude la nota stampa del PdL, - tutti in Consiglio per parlare per la prima volta da dieci anni a questa parte di derivati. Di più: il giorno prima la pratica era passata in Commissione senza nessun tipo di fibrillazione. Ricordiamo che la Commissione Bilancio è presieduta da Moscetti del PD ed alla stessa Commissione hanno partecipato anche altri due consiglieri PD. Quando sembrava che, finalmente, il Consiglio potesse discutere serenamente di derivati, il PD ed i suoi alleati sono usciti dall'aula con un pretesto inconsistente ed hanno mancato ancora una volta di dire alla città cosa pensano in materia di finanza derivata. Sono scappati ed hanno dimostrato di non avere il coraggio politico di affrontare questioni spinose nel massimo consesso politico cittadino. Se questa fuga è grave, è gravissimo che lo stesso PD sia ridotto a fare politica con i comunicati stampa e con le diffide al Prefetto".

Ma c'è qualcosa di ancora più grave nel comportamento del PD e del centro sinistra in generale. Hanno dimostrato di non avere il coraggio politico di votare una delibera che conferma e supporta il Comune di Orvieto nella causa civile contro una banca. In sostanza alla sinistra gli piace molto di più avercele le banche, che non citarle in giudizio. Dicono di essere contro le speculazioni finanziarie, ma poi quando c'è veramente da difendere il popolo in carne ed ossa si danno alla fuga con pretesti risibili."